

fi) Emigrazione comparativa del Piemonte
,
Lom
bardia e Veneto durante il periodo
1876-1937
per
1000
abitanti secondo la popolazione cal
colata alla metà di ciascun periodo di tempo
considerato
(1).
•
PERIODO PIEMONTE LOMBARDIA VENETO
1876-1880. .
9,1
5,0
12,1
1881-1885. .
10,3
5,8
14,4
1886-1890. .
9,6
5,8
26,2
1891-1895. .
9,5
5,1
33.3
1896-1900. .
6,5
5,1
34,5
1'>01-1905. .
14,7
10,3
31,2
1W6-1909. .
17,9
12,5
28,1
1910-1914. .
18.8
14,5
30,2
1919-1923. .
14,2
6,9
12,1
1924 . . . .
14,02
—
1925 . . . .
10,01
__
—
1928 . . .
4,65
—
—
1929 . . . .
4.24
—
—
1*>33 . . . .
2,45
—
—
1934 . . . .
1,75
__
—
1935 . . . .
1.26
—
—
1936 . . . .
0,81
—
—
1937 . . . .
1,26
—
—
6)
Numero complessivo degli emigranti piemon
tesi
,
per decennio.
A*M NUMERO
EMIGRANTI ANNI NUMERO
EMIGRANTI ANNI
NUMERO
EMIGRANTI
1876 31.682 1897 18.576 1918 9.210
1877 24.307 1898 21.743 1919 45.448
1878 24.775 1899 20.911 1920 60.539
1879 27.545 1900 23.322 1921 30.391
1880 29.409 1901 42.385 1922 46.749
1881 34.418 1902 41.122 1923 56.864
1882 38.006 1903 43.735 1924 47.964
1883 29.419 1904 52.838 1925 34.445
1884 28.9% 1905 68.3% 1926 31.560
1885 28.705 1906 72.190 1927 24.731
886
27.554 1907 63.244 1928 16.486
887 28.461 1908 55.474 1929 15.051
1888
30.603 1909 56.706 1930 39.064
889 34.734 1910 60.599 1931 22.730
890 30.497 1911 52.335 1932 9.363
891 27.122 1912 65.244 1933 8.964
!392 33.863 1913 78.663 1934 6.138
1
893 35.521 1914 51.826 1935 4.413
1894 30.482 1915 26.731 1936
2M 9
25.826 1916 26.094 1937 4.434
18% 22.599 1917 12.977
se non a rallentare il movimento m igratorio,
almeno ad offrire alle popolazioni nuove sor
genti di lavoro. Crescono sì le cifre assolute
per il periodo susseguente al 1900, ma passa
la regione al quarto posto, avendo la c ittà
attirato tante braccia dalle va lli e dalle cam
pagne.
L'eccedenza dei nati v iv i sui morti tende
dal 1876 a dim inuire progressivamente e co
stantemente passando da + 9,02 per m ille a
8,23 per m ille nel 1891-95, a 7,05 per m ille
nel 1906-909, a 6,4 nel 1910, a 3,68 nel 1920,
a 4,52 nel 1922, a 2,98 nel 1925, a 1,7 nel 1932
a 1,1 nel 1935, a 0,4 nel 1936 ( + 8,7 l'ind ice
totale del Regno per il 1936) per rialzarsi
lievemente a 0,6 nel 1937.
I l rapido industrializzarsi delle regioni con
tribu ì ad attenuare in parte l'esodo delle po
polazioni lavo ra trici, però esso servì pure a
creare categorie d i em igranti specializzati, più
adatti all'em igrazione in Francia e negli S ta ti
U n iti. Ed è allora che il movimento m igra
torio dopo la parentesi bellica, nei cui prim i
mesi to i uarono immediatamente in patria
85.242 piemontesi (2), riprende il rapido in
cremento verso le d irettrici in precedenza
seguite.
Argentina e S ta ti U n iti detengono il p ri
mato per i paesi europei e del bacino mediter
raneo. I lavo rato ri specializzati vanno spe
cialmente nella vicina Francia come n e ll'A
merica. T ra gli em igranti prevalgono gli agri
coltori specializzati e addetti alle industrie
agricole, che passano da 9.567 nel 1878 a
13.214 nel 1920, seguiti dai muratori e addetti
alle industrie edilizie, braccianti e terrazzieri
(7.412 nel 1879; 17.207 nel 1920). Una forte
spinta subiscono gli operai qualificati e gli
artigiani (3.462 nel 1878; 13.557 nel 1920).
Nel dopo guerra si riduce l'esodo per l'oh re
mare, mentre rimane quasi invariato , o di
poco superiore, la corrente verso i paesi eu
ropei e verso la Francia in particolar modo.
Ed è qui che il regime diverso d i v ita econo
mica e la possibilità di acquistare terre a con
dizioni generalmente favorevoli per le pecu
lia ri condizioni demografiche della repubblica,
attirano più che altrove gli operai
piemontesi.
AMTOMO POMATI