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uno-artistica incaricata ili \ a lia r li nc sono stati

sechi un miglia'*» clic degnamente potrebbero figu­

rare in <|uaUia-i esposizione. In tal modo per la

prima \olta i la\oratori escono dalla stretta cerehia

delle Mostre do|»ola\ori«tichc dei (Eruppi Kionali.

comunali od aziendali per affrontare il gimlizio del

gran pubblico: per la prima v«ilta il pulddico può

constatare che \i sono operai, impiegati «» tecnici

che ...... iedono uno spiccato senso d arle, un frusto

raffinato nell inquadrare un so le tto : capacità tec­

niche. nel campo fotografico, che permettono loro

di stare alla pari con tanti altri dilettanti fotografi

che \aniio per la maggiore.

• -hi ha v sitala la Mo-tra. e si può dire che tutta

la popolazione sfila nelle sale della galleria sotter­

ranea. ne ha riportata la più gradev«>le impressio­

ne. Ha \eduto come le cose più comuni, più sem­

plici.

possono,

qualora siano osservate

sotto

un

ori*: naie aspetto, da un inconsueto punto di \ista.

diventare so le t t i interessanti. Vediamo così un

centro da tavola >u cui posano quattro mele; una

dozzina di noci che sfum ino da un cartoccio; un

ciuffo di >pi"he di frumento che il vento scompi­

glia; pochi fili d'erba che •bucano da uno specchio

d acqua: una pozzanghera scavata fra cumuli di

neve: ecco alcuni dei s o le t t i che hanno costituito

•I nucleo centrale fra riusciti lavori. Anche qui

tutto ciò che lo sguardo ammira camminando in

città, in campagna, s ili monti e sui labili ha offerto

la possibilità di

esefiu're

belle fotografie. (Quelle di

l'eretti-Ciriva. che appartiene al gruppo dei fuori

cla*se. come pure I in". Ber loglio ed altri, hanno

perduto il carattere della fotografìa per a**umere

quello di «ch'ette opere d 'arte: veda«i: «C risto

dalla < .roce ». « Al «ole »

o

«

Dopo

la Me*sa ». R ic ­

cardo Montaldo. pur rimanendo nel quadro foto­

grafico. ha ugualmente raggiunto espressioni di

schietta poesia nel paesino coperto di candida neve

posto

a ridosso di una scura. <'i“ aute>ca montagna.

0 in quella filza di bimbi «eduti «uli'arenile. e Ma­

rio Roncavilla con « In v ito al Se«triere » e « L a

rete » dimostra quanta efficacia espre-siva si po*sa

raggiungere con una f«»t«»"rafia. mentre Vite con una

lun^a -cric di fotografie documentarie, fra le quali

•piccano alcune della vi-ita «lei Duce a 1 orino, ma-

nife>tazioni agli -ladi o vi-ite o inaugurazioni, fa

della «ronaca viva, o nelle fotografie ritratte nel-

1 Xrnazzonia doi umenta uu v ia r io di esplorazione

che la Federazioni* dei Fa-ci aveva fav«»rito. Il

grup|»o fotografico del DtqMilavoro Fiat ha parteei-

..........

"

pato con un considerevole numero di lavori che ef-

fettiv amente si distinguono per la perfezione tec­

nica ddl'esecuzione e per la singolarità dei suggelli

trattati. Molti di questi sono il frutto di "ite collet­

tive e molti altri studi eseguiti così singolarmente

quando una scena di vita ha colpito la sensibilità

dell'operatore.

Uno dei pregi della fotografìa sta appunto nel

fatto che «piasi sempre l'operatore lavora all'aper­

to. in diretto contatto con la natura e «piando acqui­

sta una buona conoscenza degli effetti della luce e

«Ielle ombre ries«‘e a strappare al vero, a fissare su l­

la lastra impressioni che solamente in «judl'attimo

fu re n te si osservano e che c«»n nessun altro mezzo

potrebbero essere riprodotte. dosi dicasi del ritrai-

lo eseguito a ll'aria aperta: in «|uesta Mostra d«>po-

lavoristica ve ne sono alcuni di grande bellezza per

la naturalezza deU'espressi<ine quali, ad esempio.

i|uelli di A. Ferrerò o di (lena, o la testa di un

Irmho che sorride di un autore di cui non si riesce

a decifrare il nome.

(Questa Mostra ha pienamente raggiunto lo scop«t

che si priqioneva: peccato però che di questa mani-

festazi«>ne non rimanga neppure uu catalog«» a do-

cumentarne il successo.

U . P.

r '

*