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a

-.ii

eclettico: istruttivo, ricreativo e mantenuto

m: !|»re in una linea di rigorosa moralità. S i com­

pì >iide la sua fortuna in un epoca in cui non erano

ancora sorti

I I G iornalino della Domenica

di Vani-

Li.

I l Corriere dei P icco li

guidato da Silvio Spa-

\-vita Filipp i, nè i lussuosi settimanali di novelle

die ora. a decine, tappezzano le edicole. S i può

dire, anzi, che la Casa Speirani fu benemerita per

il notevole contributo dato alle letture per la gio-

Mitili e le famiglie. Insieme coi periodici e ispirali-

ilu-i ad uguali criteri, intorno al 1894 essa impren­

deva a pubblicare collane di volumi e volumetti a

modico prezzo, con narrazioni oneste e dilettevoli.

♦* *

Non si rifa, qui, la storia della ditta « G iul'o

Speirani e figli, editori librai ». Interessa soltanto

cogl'erla in alcuni de* suoi aspetti. Col vecchio

Ciulio Speirani s'era occupata prevalentemente di

pubblicazioni scolastiche e religiose. Morto lu i nel

1885. i suoi quattro figli, dopo una fase di assesta-

mento, \ollero imprimere alla produzione un indi­

rizzo più ampio. Avevano dapprima anche la tipo­

grafia: nel *91 la resero autonoma, intestandola a

uno dei fratelli: Knrico. Si formò così la società

Knrico Speirani

&

C .. con •tahilimento in \ia Ber-

tola n. 54 ,n.

I.a Casa Editrice, con l'originaria ragione socia­

le. *i trasferì invece in porzione più centrale, in

via Cerniva n. 3 (l'o d ’erna via San Francesco d'As-

>i«i|, di fianco alla chiesa di San Rocco. Al piano

terreno era la bottega: all'ammezzato, l'ufficio am-

niinUtrativo e quella direzione dei settimanali che

faceva tepidare. rallegrare o deludere, con i re­

sponsi della « Piccola Poeta ». i collaboratori sparsi

in tutte le regioni d'Italia.

Fondatore e direttore dei principali quattro pe­

riodici ( i l

Pe llico , I l G io ted ì, I l N ovelliere

e

L * In ­

nocenza)

era stato il professore C . B. Cipani; suc-

<e»ivamente li diresse il canonico Giovanni Lanza.

al quale subentrò, nel 1894. il professore Giambat­

tista Chirardi che, oltre i sett:manali, curava le

col lezioni di romanzi e racconti.

Quella del Ghirardi è figura meritevole d'un cen­

no. Fra stato, giovanissimo, commesso nella lib re­

ria di Luigi Luputto, in via Palazzo di Città, vicino

alia chiesa di San Lorenzo. In pari tempo, studian­

do da sè e frequentando le scuole serali, otteneva

la patente magistrale. Fu maestro elementare nelle

scuole alla Madonna di Campagna. In sèguito ven-

n* chiamato a insegnare la lingua italiana e materie

afl ni nella Scuola Municipale d 'A rti e Mestieri.

tu che tenne fino alla morte. Accanto all'attività

d* Tingegnante svolgeva quella, intensa, del giorna­

li- a. Fu redattore-capo del quotidiano torinese

L*l-

toha Reale

- Corriere

Nazionale,

collaboratore dei-

li Pfriajifi

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libri «i

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via (k fr d ib i. SS tr»-Ura<a art H J ia «ia Bm urdm a Gal-

In •a. I.

l

'Illu straz ion e Ita lian a

, corrispondente del

Fan fu lla

e del

G aitlo is.

Aveva fondato nel 1879 1

*Almanacco

d i To rino

, volume di circa centocinquanta pagine

in-16’, che uscì per diversi anni.

Il suo è senza dubbio un esempio di tenacia e di

generoso volere. Scrisse pagine di carattere storico

sul Santuario della Consolata, sul campanile del

Duomo, sull'assedio e la liberazione di Torino nel

1706. sull'Inqu'sizione a Torino, sulla vita e le

opere del Pellico; ma, più che a questi pochi e brevi

studi divulgativi, la sua memoria è raccomandata

alla geniale attività organizzatrice di cui offrì nu­

merose prove. Pur non tralasciando il lavoro al

quotidiano e in Casa Speirani, il Ghirardi dava in­

fatti una cooperazione valida, spesso risolutiva, a

molteplici iniziative pubbliche torinesi — artisti­

che, religiose, assistenziali — che vanno dall'Espo-

sizione d 'A rte Sacra del 1898 all'Ostensione della

Santissima Sindone avvenuta lo stesso anno; dai

concerti di don Lorenzo Perosi, eseguiti nella chie­

sa del Sacro Cuor di Maria, alla costruzione del

tempio della Madonna della Salute in Borgo V it­

toria, senza dire dell'opera da lui svolta a favore

del Patronato Scolastico Centrale.

Morì a soli trentanove anni, *1 23 gennaio 1900.

tra il sincero compianto della cittadinanza. « Fu di

ingegn>

itivo più che speculativo e artistico »

scriveva bernardo Chiara in un sereno articolo bio­

grafico e critico apparso nella

Rassegna Nazionale

di Firenze (aprile 1900. voi. C X II, anno X X II),

« onde vuoisi considerare soprattutto come uomo

d'azione. G. B . Ghirardi era più incline a fare che

a scrivere, o quanto meno amava di armonizzare

il pensiero con l'azione».

« Maestro per elezione e giornalista per nativa

inclinazione » lo giudicò, dal canto suo. Sebastiano

Rumor in un affettuoso discorso commemorai vo

(T ip . M. Artale, Torino, 1901), rammentando che

all'estinto era stata conferita dal Ministero la me­

daglia d'argento destinata ai benemeriti deH’istru-

zione.

Non doveva tornar facile agli Speirani sostituir­

lo. Ma nel frattempo, alla scuola del Ghirardi era

venuto su un giovanotto, G iu lio Speirani, nipote e

omonimo del titolare della Casa. A lui, più noto

sotto lo pseudonimo di

G iu lio Erp ian is

, venne af­

fidata la direzione dei periodici, ridotti a due, e

delle collane cui si cercò, in compenso, di dar mag­

giore sviluppo.

Il giovane Speirani tenne decorosamente l'in ca ­

rico, facendosi pure apprezzare come scrittore gar­

bato. Col trasparente anagramma aveva già pubbF-

cato e continuò a pubblicare una serie di graziose

commedie per collegi, nonché parecchi romanzi

pregevoli per la forma e l'ideazione. Tra i romanzi

ricordo :

F io r

<f

A lpe e fio r d i piano. Moglie onesta.

La Madonnina rossa

,

L a mano d i D io ,

e altri di ge­

nere sp'eratamente avventuroso: I

banditi d i Koi-

las. Un angelo bianco tra le pelli-rosse

,

G li ero i

della a Folgore

». Stampava un po' presso la prò*

pria Caaa. ma più presso i diversi editori che ia