

UNPITTORE TORINESE ILLUSTRATORE DE'“PROMESSI SPOSI,,
F R A N C E S C O G O N I N
Fra i pittori che fiorirono in Torino fra il 1830 e
il 1880. un cinquantennio fervido per la storia del*
la pittura nella capitale sabauda, emerge la figura
di Francesco Gonio, figlio di Giovanni Gonin oriun
do francese e di Sara Castanier ginevrina, nato in
Torino il 16 dicembre 1808 e quiv i morto a 81 anni
nel 1889.
Fu per vero un artista infaticabile, di vasto ingegno,
versatile, pronto di fantasia, facile ncll'esprimere
col pennello i più vari concetti. Fu infatti frescante
maggiore che non pittore ad «dio. eccellente nello
acquerello, amatore e coltivatore dell'arte litogra
fica che allora allora era entrata nel Piemonte.
Il Gonin amava le tinte forti, i odori vistosi, direi
quasi abbaglianti, ma il G«inin della seconda ma
niera è più equilibrato, curando maggi«>rmente il
disegno, riuscendo così pittore da star alla pari con
i migliori del ~uo tempo.
L 'arte dell'affresco aveva appreso «la Luigi Vacca
che è stato definito « l'ultimo dei grandi poeti della
pittura decorati\a»: frequenti'» l'accademia intorni»
al 1820 diretta allora da G. R. Biscarra. A 29 anni
sposò una figlia del V acca e quando questi morì gli
successe come scen«»grafo del Teatro Regio. Per
chè il Gonin, nel suo versatile ingegno, si era anche
dedicati» alla scenografia, tanti» da lasciare un n«»me
in quest'arte, che coltivò fin<» a tarda età. Il gran
tel<»ne del Teatro Regio di Torino è una delle mi
gliori cose sue.
Lavorava rapidamente e se difetti si possono incon
trare nelle opere sue, es-i trovano la loro giustifi
cazione dalla fretta c«»n cui concepì la sua educa
zione artistica e per trarre il maggior profitto dal
suo lavoro.
Trattò ogni genere di pittura, da quella storica a
quella di genere, dal paesaggio e dai ritratto alla
natura m«»rta.
Dar l'elenco de* suoi quadri non è cosa facile: dal
1842 al 1881 espose un grande numero di qua ’ri
alla promotrice: ricordiamone alcuni. D i! Ì842 è
I l d u rilo fra A ch ille ed Etto re ,
del 1843
La rotise
l a della C ittm lella ai Francesi.
del 1853 il
Sacro
d i Roma,
del 1858
Colombo in carcere
. del 1859
I l lib ro pro ib ito
, «lei 1870
La Madonna
, «lei 1872
Matura morta,
«lei 1880
I
a i
/partita a scacchi
, del
1881
A cquerelli
e
Paesaggi.
Ma l'elenco si può fa
cilmente aumentare «*hè egli lavorava instancabil
mente: ritratti ad olio e ad acquerello si trovano
press«» molte famiglie torinesi che si disputavano il
su«» pennello, e intanto mandava a termine le com
missioni della Reai Casa.
Non lavorò s«»l<» a Torini»: per incarico del Re di
pinse nel fabbricato
delle Verne
a Racconigi, nel
1844 dipinse un teatro della Spezia e poi i teatri di
Asti e di Alessandria, il I)u«»m«» di Vigevano, la
Chiesa della Sforzesca.
A Torino dipinse le figure simboliche della sala di
aspetta» della stazione di Porta Nuova, le chiese di
San Massimo, di San Dalmazzo e dell'Annunziata.
la sala da ballo e una sala vicina all'Arineria.
La sua attività era inesauribile: coltivò con passio
ne la litografia: di lui si conoscono una serie di
ritratti di uomini illustri e di paesaggi italiani, ese
guiti per conto delle litografie Festa e Doyen di To
rino. La fama del Gonin cosi si allargò anche nel
nuovo campo della litografia che coltivava più che
per guadagno per sua intima soddisfazione: il di
segno su pietra lo soddisfaceva. Proprio allora Mas
simo d'Azeglio che abitava a Milano, lavorava in
torno ad un romanzo storico:
Etto re Fieram osca
;
avuta l'approvazione del Manzoni — di cui il d 'A
zeglio aveva sposata la figlia G iulia — nel 1833 nc
intraprese la pubblicazione e ne affidò la stampa
ad una m<»desta stamperia di \ ia San Pietro al-
l'O rto di Milano, diretta dal tipografo Ferrano
« omaccione grande e
grosso,
antico giacobino della
Cisalpina * ; l'edizione riuscì
assai
nitida. «
C i
pi»*
teva rimettere, — fcrive ne'
R ico rd i
il d'.Azeglio —
come si dice, l'unguento e le pezze: invece m'andò
abbastanza bene e ricavai 5000 franchi d 'utile... ».
Que*to successo librario immediato, indusse l'edi
tore torinese Giuseppe Pomba a intraprendere qua
l i