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d irte, i lavori presentati dicevano nella loro mag­

gi- ranza ai visitatori che gli artisti, specialmente i

gi' vani,

hanno smesso di seguire questa o quella

t.u.lenza, blamente perchè di moda, per cercare

ili rivelare invece

un»

propria personalità;

e questa

•«-rietà di intenti, «piesto indirizzo verso la since­

rità. che è uno dei più preziosi pregi di un artista,

è rio che maggiormente indu«*e a guardare con fi-

«liiiia

airavvenire dell'arte.

Wenneremo ora a qualcuno fra i tanti lavori che

maggiormente ci som» rimasti impressi. Di Spazza-

pan ricordiamo alcuni dipinti di particolare rilievo :

« /

omo che legge

» illuminato da una diffusa sug­

geriva luce, e

u In t erno in città

» in cui è creata

uii atmosfera che l'ainhiente avvolge in un alone di

p«»e«ia. Giulio Damilano ha presentato una serie di

Mudi elaborati e coscienziosi: ottimo fra «fuesti:

Mattino

». una figura di donna intenta ad accon­

ciarci la «’hioma. Enrico Paulucci, a capo della

«filiera dei gùivani volonterosi, ha riconfermata la

ciia «piccata personalità e la sua maestrìa in pae-

«aggi pieni di aria e «li luce quali:

a Lunito

P o » ,

«

Meriggio a Trnna n.

«<

Paesaggio roccioso

» e nei

fiori in cui alla vivezza del colore si abbina la leg-

gerezza

dei petali. Pippo Oriani. abbandonato deci­

samente il ciec<» vicolo del futurismo, è rientrato

nella realtà con piacevoli, curiose c«imposizioni :

«

( ìggetti /ter pianoforte

», «

Fru tta

» ed altre. Piero

Martina ino«tra una rara sensibilità e la ricchezza

«l«*lla

Mia

tavolozza nel «

R itratto con capitello

» ,

in

«

Ragazza

» e in «

Vccello morto

», mentre Riccardo

Chicco nelle sue cinque figure si rivela a«*ut«» :nter-

prete dell'animo femminile. Mario Gamero mette

nei «uoi paesaggi <|uel tanto di romanticismo che

ba«ta a rendere ancor più seducente la natura. In

«*

( 'am{lagna torinese

» e in «

Marina di Ostia

» si

trovano i principali pregi di questi artisti. Filippo

Sartoro, già nella scelta dei soggetti, denota un gu­

sto non comune e in «

Studentessa

» ci dice con

quale perMinalissima interpretazione tratti la figura.

Gianni Trihaudino, specialmente nel suo «

Autun-

” <». sfoggia una ricca ed armoniosa tavolozza; A l­

bino Galhano ha «(uattro pregevoli quadri ma il più

significativo ri sembra «

Monte C o ra llo » .

Mario

Micheletti ha presentato due figure, due paesaggi e

«

io ri di cam/io

». La sua arte è nota : è un pit­

ie»-e che ama la luce, l'aria libera, ed ha delle cose

uii «enMi particolarmente aristocratico. Domenico

^.«linotti ha un miIo paesaggio, ma basta a dirci che

«pi «to pittore è ancor sempre alla ricerca di nuove

«■-pre^ioni d'arte. Felice Vellan è rimasto fedele

alla sua festosa pittura, forse un po' caricaturale,

ma che al pubblico piace.

Fra tanti oli e qualche pastello finalmente ci fu

dato vedere della buona pittura ad acquerello. E*

di Nicola Galante che degnamente segue la tradi­

zione dei migliori acquerellisti. I paesaggi di Ca­

millo Rho hanno una inconfondibile impronta; cosi

i cinque ch'egli ha presentati alla Mostra sono la

natura vista attraverso il prisma della sua sensbi-

liti- Ermanno Politi conserva il carattere essenzial­

mente decorativo di una pittura piacevole e al pari

di Sicbaldi, un altro giovane di valore, dimostra di

aver già «apoto, benché giovane, tanto approfoa-