

uno dei cinque lavori che potevano presentare alta
Commissione, e lo stesso trattamento era riservato
anche a tutti gli altri artisti nati o residenti nella
Provincia, anche se non iscritti al Sindacato. Di
conseguenza opere di ogni tendenza, di tutte le
scuole, hanno concorso a costituire un quadro pa
noramico. pressoché completo, dell'attività e del-
l'interpretazione artistica dei nostri pittori e scul
tori. un quadro che ha rispecchiata, almeno in par
te, quella che è la situazione dell'arte in città e in
Provincia. Situazione ancora un po' grigia.
(Quadri e sculture sono stati collocati nelle \arie
>ale senza quella netta divisione fra ottocentisti e
novecentisti che quasi sempre era stata praticata
nelle precedenti Mostre. Più di cento artisti — pa
recchi sono .«tati gli assenti e perciò appunto ab
itiamo detto che il quadro panoramico era solamente
pressoché completo — Mino stati qui rappresentati
con oltre .i(H) opere. La Commissione, presieduta dal
Segretario del Sindacato Rodolfo Castellana, ha a iu
to non poco lavoro nello smistare e scegliere fra i
la\ori ancor più numerosi in\iati, e ad ordinarli.
Dei maestri, fedeli rappresentanti della pittura e
della scultura dell'Ottocenlo e dei discepoli che cer
cano nuove espressioni, rcordiaino senza un pre
ciso ordine, senza una dUtinzione. come li abbiamo
\eduti alla Mostra: Giuseppe Rozzalla. Decoroso
Ronifanti. Me*.andrò Lupo. Romolo Bernardi.
Boffa Tarlatta. Ceragioli, Cachet. Roccalatte. Dea
baie. Terzolo, Parachini, /olla. Rolla. G. B . Al-
loati. Forchino. Audagna. Buzzi Reschini. Firmai)-
no Politi. Cra\anzola. Damilano. Spazzapan, Tri-
haudino, Enrico Paulucci. Angelo Saglietti. Luigi
Comazzi, Tinto. Adriano Alloati. Zucconi; e fra
le donne: la giovanissima Ispide INoemi che è ai
primi passi nella scultura, e le pittrici Nicoletti.
Gramola. Scherm ili. Tina Menniey. Marinetta Bar-
beris. Zara-Nin. Bosnel lespie e Velia Rinaldi.
Ciò che sopratutto il pubblico ha rilevato con
vivo seuzo di com p lim ento in questa Mostra —
rhe frattanto non si proponeva di riuscire qualcosa
di eccezionale anche perchè le norme stabilite pre
vedevano l'accettazione di pressoché tutti i lavori
— è stata la totale scomparsa delle stramberie, delle
astruserie, di quel miracolismo coloristico fatto non
•per convinz'one personale ma |»er -tupire il pub
blico. che non ha alcun contenuto vitale. Lavori nei
quali una malata cerebralità si *ostituÌM*e all'anima,
al cuore.
Benché anche questa Mostra rivela*»*, per le
origini cui abbiate» accennato, quelle manchevo
lezze del resto inevitabili in tutte le e«posizM*ai