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C A S O R A T I , M E N Z I O , P A U L U C C I

I N U N A L O R O M O S T R A T O R I N E S E

Gli anni pacano, i <ru«ti si evolvono, le espe­

rienze «i fan più profonde e talvolta amare, le sen­

sibilità s'arricchiscono nella misura stessa che eerli

impeti, certi entUMasini malinconicamente si pla­

cano. ma. tant’è. le antiche affinità spirituali <lu*

rami. Vflinità d'anime, che son quelle che contano

quando ^an vincere il gorgo degli ohlii: il resto, di*

stacchi o lontananze, palinodie o ribellioni, risen­

tite freddezze od apparenti ostilità, che importa?

I il mio amico insigne che la poesia ha portato alla

Accademia d'Italia, ma che è anche uu maestro di

vita, dice: « [/amicizia è una convenienza di ri­

cordi ». E* la \erità. Bicordi di lotte comuni, d'a­

spirazioni. di fedi giovanili: e allora il tempo im­

placabile può lavorare a sgretolare i sentimenti, la

arida altitudine a cementare gli egoismi; qualcosa

rimane ugualmente, che forma la dolcezza ed il va­

lore della rimembranza — ed è l’e«senziale perchè

la vecchiaia non sia soltanto un preludio al dissol-

vimento.

dosi abitiamo rivisto riuniti dal 23 novembre al

3 dicembre a Torino, nella Galleria Cigala, Caso-

rati. Menzio e Paulucci. Nessuna battuta polemica,

nessun sottinteso (se anche qualche sospetto, nello

attuale clima pittorico, potesse esser giustificato) in

questa mostra. Tre nomi ben noti, stimati, che de­

finiscono porzioni estetiche determinate e convin­

te, che convalidano una comunanza di gusti tuttora

?>alda malgrado i vari atteggiamenti ideali e i vari

modi di tradurli figurativamente. Tre nomi, tre ar-