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PIAZA EMANUELEFILIBERTO E ADIACENZE

R iproduciamo qu i. per corte-»* conce—ione del

Siti-

durino Inaeeneri.

que-to -tu d io

rhe il Sindnrnto

«ressi»

fa suo

nelle o—e r\azion i e nelle conclu-ioni. C iò nel-

l'in te n to di riu n ire in un'unica -ede i d i\e r-i p u n ti di

\i-ta -lillà soluzione da adottar-i per la ciMemazione

di l'iazza Kinanuele F ilib e rto e con la -peranza «he la

K i\i-ta divenga pale-ira d i idee e d i-cu—io n i |ier que-

•to e per tu tti i problem i c itta d in i.

C i auguriamo che a i|ue-to. te rn i della «erie. a llri

•lu d i -i aggiungami co-i che al momento della deci*.

• ione tinaie g li organi tecniei m un icip ali po—ano p ro ­

fittare del contributo di intelligenza e di competenza

d i tu tti color» che. amando la C ittà. Mino d i-p o -ti a

collaborare alla rotazione dei problem i u rb a n i-tici

più ini|M irtanti. -oluzione che potrà inform are la \ita

futura e la linea architettonica d i in tie ri q u a rtie ri.

La Compagnia Anonima di Assicurazioni di To*

rino ha pubblicato in ricca veste uno studio degli

architetti ('uzzi, Decker. Pifferi e Ressa riguar­

dante il problema urbanistico della zona di Porta

Palazzo. Si tratta effettivamente di un'analisi mi­

mila degli inconvenienti della località nei confronti

deH'urhanistica cittadina ed è merito degli autori

a \er m en i il dito sulla piaga.

Purtroppo |>erò da tali premesse sareblie stato

desiderabile giungere a soluzioni più aderenti eco­

nomicamente. tradizionalmente ed anche urbanisti­

camente alle esigenze di Torino, che ha caratteri­

stiche ambientali che debbono esser salvate al pari

di quelle delle altre città italiane. E* un angolo ca­

ratteristico della vecchia città che ha bisogno effet­

tivamente di migliorie radicali e di una ripulitura

nei vari sensi, e di una sistemazione architettonica

(struttura di edifìci) intonata con l'ambiente.

Forse esigenze particolari di ordine economico,

le quali ovviamente debbono aver preoccupato

l'ente che dovrebbe essere il finanziatore del­

l'opera. e l'intenzione di sistemare conveniente­

mente il locale mercato hanno fatto perdere di

mira alcune necessità fondamentali portando a so­

luzioni che andrebbero bene in un quartiere nuovo

della periferia, ma non adatte al luogo.

Si nota a questo riguardo nella relazione una

considerazione che non pare concepibile per i tempi

moderni in cui si cerca spazio, luce, sole, in cui si

vuol dare respiro ai soffocati centri :

« La piazza Emanuele Filiberto appare oggi im­

mensa nel suo grande spazio non più necessario,

circondata da casette basse e disordinate.

Il

carat­

teristico tracciato ottagonale che

a

chi esamina

una

pianta della città

può far supporre l'ordine di una

unità architettonica o almeno di masse, è invece

nella realtà completamente distrutto dalle forme

che lo delimitali*» le quali tracciano nel cielo gli

arabeschi più strani con gli orientamenti e gli ac­

costamenti più caotici ».

Creiamolo quest'ordine, ma non diciamo che

è

um» spazio non più necessario!

Eliminiamo la bruttura delle tettoie, le casupole,

ma non roviniamo il caratteristico tracciato ottago­

nale!

D’accordo pienamente nell’opera di bonifica di

tutto il quartiere adiacente da via Priocca a via

Borgodora. necessità assoluta se non impellente,

giacche vi sarebbero prima altre zone, come via

Porta Palatina, via Mercanti, via Barbaroux e Pa­

lazzo di Città.

Certamente importante è il problema di allaccia­

mento nord-sud lungo la direttrice corso Giulio Ce*

sare - corni Re Umberto ed apparirebbe naturale a

prima vista il sistema di via XX Settembre e via

Porta Palatina da un lato e via Bellezia dall'altro,

ma quest'ultimo, che sarebbe il naturale protendi­

melito del corso Re Umberto, deve essere necessa­

riamente scartato.

Viceversa tale funzione può ancora essere affi­

data assai utilmente alla via Milano che in alcuni

tratti è suscettibile di allargamenti e che lungo le

vie S. Francesco d’Assisi e Pietro Micca può con­

durre assai agevolmente in piazza Solferino. I due

sistemi laterali, in quanto attuabili, dovrebbero es­

sere sussidiari e per determinati generi di traffici.

Giusta osservazione è che il traffico e mercato di

piazza Emanuele Fililierto si disturbano a vicenda,

ma dei due è il mercato che, anche per ragioni di

viabilità, di decoro e di estetica, deve cedere il

passo.

Togliere il volume di traffico da via Milano per

ingolfare altra via che avrebbe capienza anche mi­

nore. #coine via Bellezia, non è risolvere il pro­

blema : è solo provocare uno spostamento dannoso,

creare un movimento artificioso e illogico.

Fissato così ben nettamente il problema viabile

risulta evidente che la via Bellezia può solo essere

sussidiaria unitamente alla via Orfane e via

C.on-

solata :

1*) la direttrice di via Bellezia può e««ere solo