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al reddito che essi debbono dare e vedremo come

d incanto sparire tanta e tanta parte dell'attuale

attività commerciale, esclusivamente tradizionalista

per interesse e per principio.

K dunque l'ambiente che crea il commercio non

il commercio che crea l'ambiente, il quale, senza

il mercato, vivrebbe e meglio, rimovendo l'ostacolo

di tutti quei piccoli singoli interessi che rendono

difficile ogni problema di risanamento.

Diversamente anche a Milano la zona del Ver­

ziere avrebbe dovuto rendere impossibile il risana­

mento, invece è in fase avanzata di attuazione.

Si dovrebbe, se non fosse così, ammettere che

tutti i quartieri periferici a carattere operaio non

avrebl>ero possibilità di vita, perchè non vi è il

mercato. Il mercato rionale deve essere un servizio,

non un dominatore, altrimenti esso svolge funzione

opposta a quella che ne è lo scopo.

Se mai botteghe sane e belle potrebbero più fa­

cilmente prosperare, dando reddito sicuro ai pro­

prietari dei nuovi stabili, senza il mercato che pa­

ralizzerebbe il loro funzionamenti» regolare. Anche

sotto l'aspetto economico si appalesa quindi un er­

rore favorire la nuova messa di radici del mercato

già una volta sradicato!

Analizziamo i progetti:

1) enorme spreco di aree e invasione della

piazza con altri edifici:

2) linea estetica della piazza turbata nella sua

armonia;

3) mascheramento con nuovi fabbricati dei

prospetti classici del Juvara dei fabbricati di te­

stata. allo sbocco di via Milano, che richiedono solo

pulitura;

4) deviazione della corrente di traffico dal

corso Giulio Cesare su vie inadatte a smaltirlo;

5) creazione di sottopassaggio per tutta la

piazza con spesa enorme e ostruzione della via

Porta Palatina che dovrebbe protendersi invece ol­

tre il corso Regina Margherita, con grave disturbo

viabile causato dalle rampe, tanto più che esse do­

vrebbero sboccare alla confluenza di correnti di

traffico importanti quali via XX Settembre e corso

XI Febbraio e la via Cagliero:

6) il dislivello notevole della piazza apparirà

più visibile con una fila rettilinea di edifici, mentre

<*ggi è elemento estetico;

7) costo enorme delle espropriazioni compren­

denti anche stabili di mole e di costruzione abba­

stanza recente;

8) costo enorme per la trasformazione di tutte

le canalizzazioni del sottosuolo e per le pavimenta­

zioni stradali;

9)

ripetizione

del

grave male delle strade a

scacchiera,

con

orientamento nord-sud ed est-ovest,

che impedisce una buona insolazione, mentre la

conformazione attuale della piazza permette rhe

quasi tutte le facriate siano lambite dal «ole;