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O R I Z Z O S

11

: D I V I S TO

(Il (',. Sal-

\ 11.

Confessiamo «

fu-

d a Salvini <• d a un

i omplesso ili a tto ri ili chiara faina quali

Laura Adami. Memo Menassi, Armando

Falconi. Irma G ramatica. Renzo Ricci,

!m i e t e /accolli ci a sp e ttav am o qualche

cosa di più e di meglio. T a n to più ce lo

aspettavam o jx-rchè l’argom en to del film,

la v ita del teatro , anche se tu tt'a ltro

i he nuovo, ricco di possibilità com'è.

|H-rnietteva di realizzare un 'op era um a­

nam ente piena.

Pare invece «he tra te a tro e cinem ato ­

grafo ii sia proprio una b a rriera ditfi-

■ilmente sti{ierabilc visto che a tto ri e

regista, così bravi e d o ta ti di ingegno

'ili palcoscenico, non hanno sapu to re a ­

lizzare davan ti all’o b b ie ttivo che un

tilm così scarno, ro tto , discontinuo.

Chi dà la migliore p rov a delle sue

|x»ssibilità è Luisella IVghi. dal volto

espressivo e dalla recitazione assai effi­

cace.

c am p .

- I L I E S I AGL IO DI LAD Y WI S -

D E RM E K E

»

,h

0

. Wilde.

Nel jx*sto vicino al nostro sedeva una

m a tu ra signora che seguiva la commedia

con ev iden te compiacimento, offrendo

a ll’a ltro suo vicino commenti che, es­

sendo p ronunciati a voce quasi alta,

non po tevam o fare a meno di ascoltare

e che ci rivelavano la sua commossa

partecipazione ai casi, davvero jxxo co­

muni. di Lady W indermere e della sua

famiglia.

Dobbiamo confessare che la vibrante

emozione della m a tu ra signora procurò

a noi. che credevam o di aver scorto

nella comm edia di <>scar Wilde l»eii altre

ragioni di interesse, una certa |>erples-

sità ed istin tiv am en te cercammo di spie­

garci ta n ta d isp a rità di impressioni.

Rqxirtandoci indietro con gli anni,

l’au to re si e ra proposto, se non in terp re­

t i * W M ra « • * „ « 6 . C . V M a

tavam o male le sue intenzioni, di descri­

ver» i un mondo ormai lontano, superato,

per ricercarne lo spirito, la mentalità ma

tini intenzione di critica, sìa pure mode­

rata e benevole, non di pura e semplice

rievocazione.

In fa tti il mondo di Lady Windermere,

il gran mondo fine ottocento, dalla con­

venzionale m oralità divisa m com parti­

menti staglii in apparenza rigidamente

etich ettati, insincero come le « toum ures »

drappeggiate di tulle delle sue signore,

vanesio come 1 policromi panciotti rica­

mati dei suoi uomini, con una malcelata

predilezione per le situazioni melodram­

matiche. gli amori scandalo si i pettego­

lezzi e l’onore difeso a colpi di spada

scambiati sacrificando m a ttu tin e ore di

sonno, offriva spunti facili e gustosi jx-r

una ironica rievocazione. Ma non questo

evidentemente aveva smosso la commo­

zione amm irata della nostra vicina. Per

essa l ’intenzione ironica non aveva jx-so,

come non la d istu rb av a lo stile senten-

e generosamente infiorato di afo-

i

o id i

e di sentenze saputelle: bastava

per commuoverla l'ingiustam ente offeso

amore coniugale di Lady Windermere ed

il sacrificio di sua madre, co stretta a

soffocare 1 palpiti del suo tard ivo affetto

materno.

Ma il merito di questa commozione non

era più tan to di ( >scar Wilde. quan to della

Dominici e, so p ra ttu tto , di Kmma C ro ­

matica. dai toni soffusi di insistente

malinconia, straord inariam ente efficace

con una recitazione moderatissima.

Buona la regia di P ietro Scharotf.

LA F E S T A

di Sem Benelli.

F esta della vita, d ell’amore nato e

cresciuto con la complicità della fantasia

e con il nu trim en to spirituale della n a ­

tura. voleva essere, ina so p ra ttu tto festa

della parola, musicalmente seducente,

delle immagini liricamente composte, dei

simboli preziosamente immaginati ci ap­

parve questa commedia di Sem Henelli.

Essa si svolge con una esteriorità so­

nante e fastosa, quanto mai gradevole,

ma im p ron tata a tropp a intellettualità

per convincere appieno, per toccare,

come vorrebbe, la v e tta di una fantasia

poetica, sublime nella sua semplicità e

spontaneità.

Fugenio Infrangihik*. un poeta, per

riportare la sua sensibilità et! i suoi

pensieri alla purezza prim itiva, deter­

gendoli dall'influenza del mondo civile

che li ha appannati, sharca in un'isola

selvaggia riprom ettendosi di vivere

con la compagnia di due sole persone, il

guardiano del faro, scontroso e senten­

zioso. e la figlia di lui — semplicemente,

in solitane) colloquio con la natura,

splendida ed opulenta che lo circonda.

Ma i suoi piani mutano per l'apparire

sul suolo dell isola di una donna giuntavi

con S4.0JMmeno spirituali. Fvsa è infatti

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