

LA CELEBRAZIONE DEL XXI APRILE
RITO DI FEDE ED AFFERMAZIONE DI FRATERNITÀ
Tutto il popolo italiano, mobilitato per la
guerra, in armi o al lavoro, mentre i coni*
battenti di terra, di mare. dell'aria. hanno
solennizzato questa data imperitura nella sto
ria di Roma ridonando alla Patria la Dal
mazia latina romana italiana, ha celebrato,
nel XXI aprile, natale di Roma, la Festa
del Lavoro. Celebrazione austera, nella nostra
Torino, come in tutte le altre città d'Italia,
compiuta nel lavoro, nella piena intensità
di tutte le attività produttive.
Nei cantieri risonanti, nei templi della quo
tidiana diuturna fatica, è continuata, con
ritmo irresistibile e pieno, l'opera di tutti i
giorni. Ed i camerati designati dal Partito,
recatisi sui luoghi ove più ferveva il lavoro,
hanno trovato la fede di tutti i lavoratori,
la fede del nostro popolo, riaffermata nel-
Fazione: « Lavoro ed armi *, come nell'aprile
dell'anno trascorso aveva comandato il Duce.
La consegna data dal Condottiero al suo
popolo, perdura tuttora e tutti gli italiani e
con gli italiani i Torinesi in prima linea, sono
decisi ad osservarla finché la vittoria non
giungerà a coronare la fede e l'aspettativa.
L'austera celebrazione torinese si è degna
mente intonata al significato dell'ora ed alla
grandezza degli eventi in corso. Tutto il popolo
toiinese è apparso solidale come non mai con
i Combattenti e risolutamente votato al rag
giungimento delle mete supreme additate da
Mussolini per l'incontrastato dominio della
civiltà Romana ed Italiana nel mondo.
Compiuta nel lavoro, la celebrazione ha
avuto per protagonisti di tutta la giornata
i lavoratori ed ha rinnovato, anche a quanti
non lo volessero ricordare, la testimonianza
più concreta delle mirabili tutele materiali e
morali cbe il Regime rivolge al popolo lavo
ratore onorando e sostenendo le sue fatiche
ed i suoi martini, i suoi sacrifici ed i suoi
tem en ti, con larga e provvida asùsteuza.
A rendere più solenne la celebrazione tori
nese e ad accrescerne il significato è stato
presente tra noi il Vice Segretario del Partito
cons. naz. Alfonso Gaetani.
La prima cerimonia della giornata si è
svolta nella palestra di Casa Littoria, dove
sono stati consegnati 300 dei tremila libretti
di pensione invalidità e vecchiaia concessi
ai lavoratori della Provincia di Torino. Con
temporaneamente sono stati distribuiti i 70
premi demografici, per un totale di 30 mila
lire, concessi dal « Popolo delle Alpi » ad
altrettante famiglie numerose e le Croci al
Merito del lavoro.
Attorno al Vice Segretario del Partito erano
il Vice Comandante Generale della GIL cons.
naz. Sandro Bonamici e tutte le autorità
cittadine.
Parlando a questa vibrante adunata, il
Vice Segretario del Partito ha detto tutta
la sua gioia ed il suo orgoglio di trovarsi fra
i lavoratori torinesi, di questa forte, generosa,
fascistissima Torino che tiene nella vita della
nazione, in tempo di pace, sempre un primo
piano e che ne diviene, nel tempo duro della
guerra, un elemento fondamentale.
La celebrazione che si svolge in questa
radiosa primavera imperiale, nel tripudio delle
mille e mille bandiere che palpitano al vento,
assume il tono austero e forte del tempo: ed
è tutta la certezza e la volontà, la fede e la
tenacia del popolo lavoratore, di quel popolo
lavoratore che oggi, nel Natale di Roma,
celebra continuando l'assidua fatica di tutti
i giorni, la Festa del Lavoro.
Dopo Tinverno troppo lungo e troppo duro,
sale al cielo la voce che si è rinserrata nei
cuori: voce di volontà inflessibile per il rag
giungimento della vittoria. «
E questo
— ha
continuato il Segretario del Partito —
è
un
rii» di fede
ed
umm affermmximme di fraternità
».
Rito di fede compiuto da tutti con l'identica
s