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RASSEGNA DI POLITICA ESTERA

1 0 1 1 D E L S I A P P O I E

Nel 1853 il commodoro americano Ferry «veglia

a cannonate il piccolo Giappone ancora immerso

nel

m io

lungo sonno feudale. Siamo alle solite: a r ­

rivano gli anglosassoni. Non è permesso vivere

come si vuole, nemmeno nelle isole dei ciliegi in

fiore che conoscono la dinastia millenaria dei Ten-

no. Bastano poche cannonate per piegare una n a ­

zione che ancora ignora la potenza e i progressi

della scienza moderna applicata alle cose di guerra.

L 'attività imperialistica anglosassone che ha già

invaso il Pacifico non rispetta nemmeno la miste­

riosa solitudine del popolo « samurai ». Il Giap­

pone è costretto ad aggiornarsi. L 'Imperatore Meji

abolisce i privilegi delle caste nobili e militari ed

inizia la trasformazione del Paese. E ' noto ciò che

avviene di poi. In meno di novant'anni il G iap­

pone percorre un cammino portentoso. Espanden­

dosi circolarmente esso include la Corea, taglia a

metà l'isola di Sakkalin. respinge la Russia, sfiora

le Filippine, inghiotte una grossa fetta della Cina,

assorbe il Manciù-kuo, incide Borneo, giunge a l­

l'Indocina, si attesta alle porte de ll'ind ia , si pro­

tende verso la Mongolia esteriore. E il circolo 6Ì

allarga...

L'industria nipponica procede con la stessa rapi­

dità. Il Paese che nel 1853 aveva dovuto aprire i

battenti alla produzione anglosassone, si prepara

alla concorrenza. Le fabbriche giapponesi con più

di 10 operai che cinquantanni or sono erano 767,

nel 1936 ammontano a 33.706. Nel 1939 i capitali

investiti nelle industrie pesanti raggiungono 1 mi­

liardo e 502 milioni di yen; quelli investiti nelle

altre industrie, 5 miliardi e 303 milioni di yen.

Le esportazioni totali in quell'anno assommano a

3 miliardi e 751 milioni di yen. Prima nella pro­

duzione della seta artificiale e seconda in quella

del cotone, l'industria nipponica è in grado di sfer­

rare contro il mondo intero la più vasta offensiva

economica della nostra epoca.

Nell'abolire le coste feudali l'imperatore Meji

aveva dato anche questo ordine : c L'istruzione

venga diffusa in modo che non vi possa essere un

villaggio ove esista una famiglia ignorante, nè una

famiglia con un solo membro ignorante». 1938:

il Giappone ha 1214 giornali quotidiani di cui 244

■ella sola prefettura di Tokio e 15.017 riviste.

Nello stesso anno, secondo dati dello stesso Mini­

stero, venera pubblicati 30.734 libri nuovi cosi

ripartiti: 5529, scienze sociali; 4512, prie»lag»;

2709. testi scolastici; 1885, scienze naturali; 4877,

scienze pratiche; 4797, arti; 2310, geografia; 4115.

varie. Cifre capaci di sbalordire anche la cultura

occidentale...

Le cannonate del commodoro Perry avevan umi­

liato una Nazione che non poteva rispondergli con

le stesse armi. Archi e frecce non bastano a difen­

dersi dalla modernità. Secondo gli ultimi dati uffi­

cialmente noti, la flotta giapponese dispone di 10

corazzate di linea, 7 portaerei, 12 incrociatori pe­

santi, 28 incrociatori leggeri, 177 siluranti, 70 som­

mergibili: 1 milione e 41 mila tonnellate di navi­

glio. Nel Pacifico non è più consentito alla pirateria

anglosassone di interpretare le isole del Sol Levante

come la placida terra dei bonzi cerimoniosi e dei

giardinieri pazienti...

Il Paese che novant'anni or sono racchiudeva

30 milioni di esseri, ha oggi una popolazione di

100 milioni. Essa si accresce di 3000 abitanti ogni

giorno, di 950 mila ogni anno. Il Canada, gli Stati

Uniti e molti altri Paesi hanno precluso l'acce6so

alla emigrazione giapponese così come hanno ele­

vato barriere invalicabili contro tu tte le merci di

produzione giapponese. Si comprende il carattere

necessario della espansione nipponica in Estremo

Oriente, espressa in questi termini semplicissimi

dal Ministro Matsuoka : « La nostra espansione è

una cosa del tutto naturale come la nascita di un

figlio. Solo una cosa può arrestare lo sviluppo del

fanciullo: la morte! ».

Romanità, Germanesimo e Nipponismo, nelle

loro attuali determinazioni presentano una triplice

analogia : di ideali, di problemi, di lotta. Allo stesso

modo deiritaiia e della Germania, il Giappone, nel

dopo-guerra,

è

salito verso il vasto disegno di un

« nuovo ordine » internazionale attraverso una pre­

messa politica e costituzionale di ordine interno,

rappresentata dalla creazione di un Partito unico

(Tasei toku San Kai) il quale, come il Fascismo e

il Nazionalsocialismo, ha respinto le dottrine e le

esperienze,e*trance alla spiritualità tradizionale ed

originale del popolo. Nel dopo-guerra, l'imperia­

lismo anglo-franco-amerirano mentre col Trattato

di Versaglia poneva i termini inviolabili dello a sta-

tu quo » euro-africano, col Trattato delle Nove Po­

tenze ( 1922) fissava un parallelo « stato quo a asia­

tico, sottomettendo Oriente ed Ocridente agli inte­

ressi vampiri della Plutocrazia. La lotta intrapresa

dal Giappone per l'affenuasioue dei propri diritti

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