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LUIGI EINAUDI

Presidente della Repubblica

erano l.i sua prima atti­

vità. ma ben prosto (1907)

!a Mia

preparazione scien­

tifica gli apriva le porte

della facoltà giuridica dcl-

rUniversità di Torino,

per coprire quella catte­

dra di scienza delle tinan-

ze che ancora è sua.

E 111 questa funzione,

svolta

nel modo più no­

bile e generoso, che Luigi

1mandi ha conquistato la

ammirazione e l’arietto

delle generazioni di stu­

denti che hanno seguito 1

stiiu corsi.

Nulla vi c di elogia­

tivo in queste parole, ma

la semplice constatazione

di fatti : mai la sua parola

ha velato 1111 compromes­

so, mai è venuta meno la

logica chiarezza dell espo­

sizione, nulla vi era di con­

cesso

all accessorio, al

l.io-

go comun e :m a una obiet­

tiva valutazione dei tatti

e del pensiero altrui, lo

sforzo

di condurre gli

allievi al meditato con­

vincimento, alla

rifles­

sione. al senso critico.

Non dimenticheremo quelle lezioni svolte a pic­

coli gruppi di studenti nella saletta del laboratorio di

economia politica, per commentare e discutere 1111

testo. Allora la lezione diventava conversazione aria-

bile, ravvivata dall’osservazione arguta, elevata spesso

ai più alti temi della sociologia.

Perché Einaudi non è solo il profondo studioso

ed il conoscitore perfetto dei problemi economici e

finanziari, ma l'appassionato ricercatore della vita so­

ciale nella concreta e sofferente realtà. Così si spiega la

sua aperta difesa della libertà, anche quando più pe­

santi erano 1 vincoli del passato regime, la sua sensi­

bilità ai problemi concreti dell economia sociale.

In una di quelle lim­

pide pagine, che riflet­

tono l’acutezza nellosser-

varc e l'equilibrio del

giudizio. Luigi Linalidì

rileva che il reddito « vie­

ne non dalla terra per se,

ma dal vigneto, daH’ uli-

veto, dal frutteto che (l'a­

gricoltore) ha piantato,

dalla pendenza che ha

dato al prato, dal canale

di irrigazione, dal tosso di

drenaggio, dalla lotta as­

sidua contro la gramigna

e le male erbe ». (.\m>ri

pag. .>■)•

E

1

elogio del lavoro

assiduo ed intelligente e

scrupoloso;

1111

pare possa

essere ripetuto per l’ uo­

mo che le Camere, il

12

maggio, hanno eletto alla

suprema magistratura.

La sua scienza, la sua

opera di insegnante, di

politici', tutta la sua mol­

teplice attività sono il

frutto di ina intelligenza

superiore dominata da 1111

equilibrio raro e da una

volontà fermissima.

I

a sua biografia è ormai dominio dell'opinione

pubblica che ha imparato a conoscerne insieme alla

dottrina, la coerenza ai principi sempre professati, la

fedeltà ad ogni dovere.

Converrà tuttavia ancora una volta ricordare

quanto coraggiosamente egli abbia compiuto le tappe-

delia sua laboriosa vita da quando il 24 marzo 1S-4.

111

Carni, egli la iniziava

111

una modesta casa ove il

lavoro era necessità e dovere fedelmente compiuto.

Orfano ancor giovanissimo, terminati gli studi

medi nel collegio digli Scolopi a Savona, si conquistava

le borse di studio che gli aprivano la via ad una bril­

lante laurea.

L insegnamento nelle scuole medie ed il giornalismo

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