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CITTÀ DI TORINO,
Carta Tecnica Comunale
, Quadranti n. 155 12 2 e 156 09 3, tavv. n. 15 e 16 (riprodotta in scala 1:25000).
PERIMETRO
Corso Vittorio Emanuele II, corso Re Umberto, corso Germano Sommeiller, linea ferroviaria Torino-Modane, largo Filippo Turati, corso
Enrico De Nicola, largo Orbassano, corso Mediterraneo, corso Francesco Ferrucci.
FORMAZIONE
ORIGINE E SVILUPPO
Il borgo appartiene al tipo dei luoghi borghigiani esterni alla cerchia della fortificazione, e poi interni alla prima cinta daziaria, che
in epoca contemporanea sono stati interessati da una sorta di trasformazione strutturale: nel senso che il primitivo nucleo risulta
circondato da alcuni ampliamenti, pianificati in periodi diversi, con una destinazione prevalentemente residenziale di alto livello.
In analogia con altri borghi, gli elementi che hanno prodotto il citato primitivo nucleo sono edifici e strade; qui, per esempio, la
villa il Verrua (denominata anche villa Rignon), la chiesa (da cui il borgo ha preso il nome) che è prospiciente il largo Cassini e la
strada di Orbassano (oggi corso De Gasperi), nel tratto chiamato vicolo Crocetta. Anche questo nucleo borghigiano ha subito qualche
riplasmazione fra Otto e Novecento; si è però salvato da una totale distruzione, perché il proprietario di un immobile sito in vicolo
Crocetta si è opposto all’esproprio che il Comune aveva intimato con l’obbiettivo di prolungare in asse la strada di Orbassano: così il
suo tratto finale è stato deviato.
Attorno al nucleo borghigiano, gli ampliamenti che – come s’è detto sono stati pianificati in periodi diversi – hanno seguito in parte
(due soltanto) gli spostamenti della Piazza d’Armi, secondo una scelta di urbanizzazione che produce un’autonomia morfologica,
ispirata, per entrambi, ai tipi dell’
hôtel particulier
e del quartiere giardino. Per i restanti ampliamenti, è stata invece assunta la logica
di un
mix
di tipi urbani ed edilizi, che può avere qualche attinenza con gli aspetti di ricerca su parti e pezzi alternativi di città che si
affrontano nel presente studio; per esempio: due file di case basse, tagliate da una via privata, quasi una sorta di
enclave
urbano;
oppure qualche edificio che, al di fuori del nucleo primitivo del borgo, conserva caratteri borghigiani.
SISTEMI ED ELEMENTI GIÀ SEGNALATI COME CARATTERIZZANTI
Nell’individuazione di
Beni architettonici ambientali
(1984) preliminare allo studio del Piano Regolatore di Torino poi non realizzato,
entro la perimetrazione qui assunta per il borgo venivano individuati due ambiti:
Borgo S. Secondo-Crocetta
e
Crocetta-S. Teresina
. Il
primo, delimitato da corso Vittorio, vie Sacchi e Filangieri, giardino Colombo, corsi Re Umberto, Einaudi, Duca degli Abruzzi, Stati Uniti,
Castelfidardo (eccetto il settore tra i corsi Vittorio, Re Umberto, Sommeiller e via Sacchi, esterno al perimetro) veniva classificato in parte
come «di carattere ambientale con valore di bene» e in parte «di interesse ambientale e documentario». L’ambito
Crocetta-S. Teresina
,