Table of Contents Table of Contents
Previous Page  255 / 420 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 255 / 420 Next Page
Page Background

253

INFRASTRUTTURE

CORSI, STRADE E VIE PRINCIPALI

Corsi: Mortara (già tratto del sedime della cinta daziaria 1853); Principe

Oddone; Regina Margherita; Svizzera (tratto della cinta 1853); Tassoni;

Umbria; Vigevano (tratto della cinta 1853). Vie: Cigna; Livorno.

STRADE E VIE INTERNE (PRIVATE E NON)

Lungodora Napoli. Strada del Fortino. Corso Ciriè. Via Ciriè. Vie

caratterizzanti: Bari; Cecchi; Ceva; Don Bosco; Dronero; Fossano; Giaveno;

Macerata; Pinerolo; Piossasco; Savigliano. Vicolo Grosso.

FIUMI, TORRENTI, RII, CANALI E BEALERE

Fiume Dora Riparia.

PONTI E PASSERELLE

Da

Beni Culturali

, cit., si segnala: Ponte Duca degli Abruzzi, sull’asse di via

Cigna, realizzato nel 1909 su progetto Hennebique (impresa Porcheddu).

AREE PUBBLICHE (PIAZZE, PIAZZALI, LARGHI E AREE VERDI)

Piazza Maria Ausiliatrice. Piazzale Umbria. Largo Cigna. Giardini Sassari.

EDILIZIA PER LA RESIDENZA

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Quartieri di edilizia popolare: Case

operaie Michelin, via Treviso 55 corso Umbria 42 via Aquila 35, progetto

archh. Passanti Perona, 1939; QM3, via Cena 33, 35 via Aquila 28, 30 via

Pianfei 6, 8, eretto dal Comune su progetto 1923. Casa di civile abitazione,

via Ciriè 12, 14, di gusto tardo Liberty, dei primi decenni del Novecento.

ELEMENTI DI TIPO PRIMARIO (ATTREZZATURE)

EDILIZIA PER L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Scuola elementare De Amicis, isolato tra

via Maria Ausiliatrice 47 vicolo Grosso vie Masserano e Biella, costruita dal

Comune dal 1903, progetto ing. Prinetti. Scuola materna Aporti, via Livorno

14, edificata nel 1912 dalla Società degli Asili.

EDILIZIA PER IL CULTO

Da

Beni culturali

, cit., si segnala: Complesso della chiesa di Maria Ausiliatrice,

eretto dal 1864, progetto ing. Spezia.

EDILIZIA PER L’INDUSTRIA

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Complessi industriali (ora in parte

dismessi o demoliti): ex conceria Durio, via del Fortino 34, 38, edificata dai

primi anni e a metà Ottocento, ingrandita nel 1882; ex Conceria di S. M.

poi fabbrica Challier, via Sondrio 13, di origine settecentesca, completato

nel 1767 (da G. B. Ferroggio), ristrutturata nel 1953; stabilimento Paracchi,

via Fossano 20, edificato tra 1889 e 1894, progetto geom. Bovine e ing.

Tonso; ex Cartiera S. Cesario, via Fossano 4, 6, edificata da inizio Ottocento,

ampliata negli anni ottanta, nel 1896 inglobata nella fabbrica Paracchi;

edificio industriale con uffici, via San Giovanni Bosco 94, 96, realizzato a

cavallo tra Ottocento e Novecento. Dopolavoro Michelin, corso Umbria 59,

realizzato nel secondo ventennio del Novecento.

EDILIZIA PER SERVIZI VARI

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Ospedali: Amedeo di Savoia, corso

Svizzera 164, 166, costruito dal 1892, progetto ingg. Prinetti e Dongiovanni;

Birago di Vische, corso Svizzera 178, eretto nel tardo Ottocento. Sottopasso

della ferrovia per Milano, corso Regina Margherita, realizzato nel 1927.

ELEMENTI OGGI INDIVIDUATI COME CARATTERIZZANTI

Percorrendo le vie Maria Ausiliatrice e Don Bosco – tale lungo asse viario, con tracciato rettilineo, assume un carattere importante

nel frazionato reticolo stradale del borgo – si notano alcuni significativi elementi edilizi e fatti urbani: sia prospicienti il citato asse

viario, sia come visioni prospettiche, o come fondali, delle strade che tagliano quelle due vie consecutive.

Se da piazza Maria Ausiliatrice, lungo il predetto asse viario, si procede verso corso Tassoni, è possibile osservare alcuni pezzi di

città che paiono degni di nota: in via Salerno, fra le vie Maria Ausiliatrice e Brindisi, una casa ha i ballatoi del cortile visibili dalla

strada, e una positura inclinata che potrebbe attribuirsi a particelle catastali che hanno fatto aggio sugli schemi di pianificazione; il

vicolo Grosso, ad andamento obliquo, è interrotto da una scala; a destra del tracciato diagonale del corso Umbria (tale tracciato era

relativo al collegamento con la barriera di Valdocco della prima cinta daziaria), è ancora visibile una parte urbana con impianto viario

ed elementi edilizi di tipo borghigiano, che si estende fino alla via Ceva, da cui parte la radicale trasformazione urbana, legata alla

Spina 3, che ha cancellato la morfologia della precedente zona industriale di Valdocco; in corso Umbria, all’angolo con la via Aquila,

una piccola casa è interessante per aspetti tipologici e decorativi; in via Don Bosco, fra le vie Avellino e Arezzo, un gruppo di edifici

bassi manifesta un significativo rapporto tra tipologia edilizia e morfologia urbana; infine, in via Fossano, alcuni edifici già industriali

esprimono il carattere edilizio e la forma urbana della città industriale ottocentesca: qui la ricerca di bellezza, relativa ai luoghi di

lavoro, è stata colta in una notevole operazione di riuso.

RIFERIMENTI ICONOGRAFICI

Topografo Piemontese,

Carta topografica della Caccia

, 1761-66. ASTO,

Corte,

Carte Topografiche Segrete

,

Torino

,

15.A.VI

rosso (il nord è in basso).

Seppure il toponimo non compaia, la localizzazione del futuro

borgo è resa possibile dalla presenza della

Fucina delle Canne

,

alimentata da una derivazione del canale del Martinetto che,

al termine del suo corso, si ricollega al diramato sistema delle

canalizzazioni del Borgo Dora. Oltre alla fucina, a conferma della

vocazione produttiva dell’area, prossima alla cinta bastionata,

compare anche l’indicazione di una

Fornace

, la nota “fornace di

Valdocco” impiegata per costruzioni di pregio in città.