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Antonio Rabbini,

Mappa originale del Comune di Torino

, detta “Catasto

Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite,

Finanze

,

Catasti

,

Catasto Rabbini

, f. XVII.

Il catasto registra il processo di progressiva espansione della

città fuori dalla sua originaria dimensione chiusa e in particolare

la progressiva lottizzazione in concomitanza con il

Piano di

Ingrandimento della Capitale

(Promis, 1851). L’area è compresa

in effetti nel

Piano per l’Ingrandimento parziale fuori di Porta

Susa e sulla Regione Valdocco

(sempre 1851). Dopo il 1852,

con il decadere delle diverse servitù militari cominciano anche

nuove proposte per le espansioni urbane a nord di corso Regina

Margherita. Il catasto annota solo parzialmente il corso con

l’indicazione del proseguo in direzione ovest dell’imponente

arteria e la prima lottizzazione (ancora in gran parte a colore rosa

chiaro, per cui in corso di costruzione) lungo il prolungamento di

corso Valdocco e nella fascia sottostante al tracciato della ferrovia

e altre piccoli nuclei in un contesto ancora caratterizzato da ampie

aree di coltivi.

Giovanni Battista Sappa,

Ville impériale de Turin

, in

Département du

Po, Arrondissement Communal & Canton de Turin, Plan géometrique de

la Commune de Turin, Levé en exécution de l’arrêté du 12 Brumaire an II,

Terminé le 12 Nivose an XIII

, 1804-05. ASTO, Riunite,

Finanze

,

Catasti

,

Catasto Francese

,

Torino

, f. 8 (il nord è in alto).

Le indicazioni rintracciabili dalla cartografia di fine XVIII secolo

sono riconfermate dal catasto francese: in assenza di qualunque

indicazione specifica per il borgo, è la fucina delle canne (qui in-

dicata come

Forge à fusils

) che fornisce la necessaria collocazio-

ne. Conferma la vocazione produttiva anche l’indicazione di una

fabrique de Fayence

alimentata dallo stesso canale e collocata in

un’ansa della Dora. Il collegamento alla città, non agevolissimo,

è fornito da una serie di diverticoli che si diramano dal

Chemin

des Moulins

; in alternativa un sentiero fiancheggia il canale e rag-

giunge il

Faubourg de la Doire

.

Pianta Geometrica della Città di Torino alla scala di 1:10.000 con tutti gli

ingrandimenti eseguiti od approvati ed in corso d’approvazione

(1868). ASCT,

Tipi e disegni

, 64.5.11/b.

La mappa riporta la precisa indicazione della vasta area, in gran

parte non ancora edificata, corrispondente alla regione

Valdocco

,

connotata da ampie zone a coltivo e dalla presenza delle cascine,

in aperto contrasto con la struttura compatta che caratterizza i

borghi limitrofi di

San Donato

e

Il Martinetto

. Il corso Regina, asse

portante, si arresta ancora in corrispondenza della

Ferrovia di No-

vara

, dove sono annotati i

Tetti di Valdocco

, ma la pianificazione

regolare prevista dal piano Promis appare in ampia espansione.

Procede a una rettifica viaria sul tessuto del borgo San Donato,

spinta nella regione contigua di Valdocco, per indirizzarsi poi alla

prosecuzione extraforanea delle vie che connotavano la città più

antica, con una saldatura oltre il tracciato della strada ferrata.

Presso il

canale nuovo del Martinetto

è ancora annotata la

R.

a

Fabbrica d’Armi

.