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CITTÀ DI TORINO,

Carta Tecnica Comunale

, Quadranti n. 155 12 1 e 155 12 2, tavv. n. 10 e 15 (riprodotta in scala 1:25000).

PERIMETRO

Via Rubiana, corso Francia, piazza Gian Lorenzo Bernini, corso Francesco Ferrucci, piazza Adriano, via Frejus.

FORMAZIONE

ORIGINE E SVILUPPO

Fra Otto e Novecento, è avvenuta la formazione della borgata, che deriva il nome – secondo quanto scrive Pietro Abate Daga (1926) –

dalla sua ubicazione di estrema propaggine della città verso la valle di Susa e il Moncenisio: la denominazione della citata propaggine

avviene durante la graduale costruzione della futura borgata.

I fondamentali piani d’ampliamento della città di Torino che interessano la borgata Cenisia sono due: il primo (approvato con

Regio Decreto del 4 settembre 1887) sancisce il prolungamento fuori cinta daziaria dei principali corsi e vie: nel caso specifico, il

prolungamento di corso Vittorio Emanuele II; il secondo (approvato con Regio Decreto del 31 marzo 1901) riguarda la cosiddetta

«regione S. Paolo», che comprende i nuclei borghigiani di San Paolo, Cenisia e Campidoglio, e sancisce il progetto di un reticolo viario

a grandi maglie, introducendo la consortile

Via del Frejus

.

Nel suo processo di urbanizzazione, la zona della borgata si appoggia sia all’esterno dell’andamento anulare della prima cinta daziaria

(oggi, in quel tratto, corso Ferrucci), sia all’asse stradale di corso Francia; il perimetro all’incirca romboidale della borgata si riferisce

anche a un rettilineo asse viario (via Frejus) e a una strada di tipo foraneo, in forma di linea spezzata (via Rubiana): la strada non

rettilinea appare come percorso preesistente agli schemi di pianificazione del Novecento, e quindi può essere intesa come limite

che separa la borgata Cenisia e il borgo Pozzo Strada. La scelta di ampliamento urbano, che è tipica degli schemi di pianificazione dei

primi quattro decenni del Novecento, è attuata secondo grandi maglie viarie, connesse al piano regolatore per la «regione S. Paolo»

(1898-1901) e alle varianti del piano regolatore progettato nel 1906 e approvato nel 1908: le varianti più significative sono quelle

del 1915, del 1926 e del 1935. Tale scelta conferisce al reticolo stradale della borgata un andamento che non è di tipo ortogonale,

perché basato su collegamenti stradali diversi: le citate grandi maglie si riferiscono a strade primarie che, fuori cinta, hanno direzioni

consolidate (assi storici) o sono relative a prolungamenti (di vie entro cinta) o sono nuovi tracciati (che mediano la rettilineità con

il tentativo di ridurre le demolizioni di edifici preesistenti): le conseguenti lottizzazioni interne producono piccole strade (brevi e

strette), per lo più private, che recuperano tracciati foranei preesistenti o si basano su piccole suddivisioni di lotti.