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CITTÀ DI TORINO,
Carta Tecnica Comunale
, Quadranti n. 155 08 2 e 155 12 1, tavv. n. 05 e 10 (riprodotta in scala 1:25000).
PERIMETRO
Corso Svizzera, fiume Dora Riparia, corso Potenza, via Lucento, via Borgaro.
FORMAZIONE
ORIGINE E SVILUPPO
Fra Otto e Novecento, è avvenuta la formazione della borgata che deriva il nome dal braccio sinistro del canale Ceronda (poi coperto
dalla via Verolengo).
Nel suo processo di urbanizzazione, la zona della borgata si appoggia sia all’esterno dell’andamento anulare della prima cinta daziaria
(oggi, in quel tratto, corso Svizzera), sia alla sponda sinistra del fiume Dora Riparia; tale zona urbana è tagliata dalla strada provinciale
di Pianezza (oggi denominata via, nel primo tratto che inizia dal corso Svizzera). Il perimetro della borgata è anche definito dalle strade
comunali di Borgaro e di Lucento (oggi vie omonime) e, ancora, dal corso Potenza che rappresenta un tracciato voluto dagli schemi di
pianificazione viaria del primo Novecento. Tale corso è parte di un andamento anulare – connesso a linee di ampliamento delle aree
soggette a dazio – che ha chiuso la parte piana della città secondo tracciati circolari; il carattere di limite del corso Potenza dev’essere
inteso in forma dialettica, nel senso che: se, da un lato, può intendersi come effettivo limite, dall’altro lato, taglia in modo acritico e
banale una piccola parte urbana con fitta rete viaria, che sembra risultare come zona residenziale per le forze di lavoro delle fabbriche
(oggi chiuse o demolite) localizzate in via Pianezza, fra i corsi Svizzera e Potenza.
Sin dalla fine dell’Ottocento si era infatti formato un insediamento industriale assiato sulla via Pianezza, presto divenuto polo attrattivo
di un (minuto) insediamento residenziale per gli addetti alle fabbriche. Il processo di integrazione tra i lotti per le attività produttive e
quelli per le abitazioni popolari si sviluppa quantitativamente nel tempo, accelerato dalla realizzazione dei grandi complessi industriali
(FIAT Ferriere, Manifattura Mazzonis) nel settore meridionale della borgata.
I nuovi lotti si adeguano agli schemi di pianificazione dei primi quattro decenni del Novecento che producono una maglia viaria che
è ortogonale solo rispetto all’asse del corso Potenza, perché per le altre zone la maglia viaria deve adattarsi alla presenza delle aree
industriali, dei canali e delle gore ivi esistenti, delle piccole lottizzazioni che sanciscono le vie private.
SISTEMI ED ELEMENTI GIÀ SEGNALATI COME CARATTERIZZANTI
Nell’individuazione di
Beni architettonici ambientali
(1984) preliminare allo studio del Piano Regolatore di Torino poi non realizzato,
nella borgata Ceronda veniva segnalato il complesso industriale con case operaie della Paracchi, in via Pianezza 17, 43-47, qualificato
«di valore documentario e ambientale».
Al complesso è stata confermata la qualificazione sia nello studio su su
Qualità e valori
(1992), sia nel P.R.G. di Torino (1995).