

A titolo di esempio , si propongono alcune istantanee di comunità religiose negli
anni quaranta del secolo scorso.
I
domenicani
-
o frati predicatori - erano stati fondati nel secolo
XIII
da san Dome–
nico di Guzman per la predicazione, in funzione della quale dovevano essere forniti di
una solida preparazione filosofico-teologica. Per questo il convento torinese di San
Domenico - il più importante tra i conventi domenicani della Provincia di San Pietro
martire - nella sua storia pluricentenaria (dal secolo
XIII)
si era distinto come centro di
cultura filosofico-teologica (dal 1404-1405 al 1855 i domenicani insegnarono quasi
ininterrottamente teologia nell'Università di Torino) e di attività pastorale, in partico–
lare la predicazione. Dopo la soppressione del 1802 , anche i domenicani, a partire dal
1814 si stavano lentamente riorganizzando, nel convento di San Domenico, soprattut–
to grazie all' opera dei padri Bernardo Sapelli e Tommaso Ghilardi, poi vescovo di
Mondovì
2 _
Con i padri convivevano anche gli studenti, poiché nel convento riprese
presto l'attività lo
Studium,
ossia l'insegnamento della filosofia e della teologia. Vi inse–
gnarono successivamente teologia dal 1814 al 1855 i docenti universitari padri Tom–
maso Vincenzo Tosi, Agostino Garibaldi, Giacinto Eugenio Pozzo e Giovanni Tom–
maso Tosa, ultimo domenicano docente all'Università fino al 1855
3 •
Dagli
A tti capitolari
provinciali del 1843
4
risulta che la comunità era costituita da 28
frati . L'orientamento della Provincia di San Pietro martire era per l'osservanza rigida e
fedele dell'antica regola; a questo fine il Capitolo del 1846 invitava i frati all' osservan–
za del silenzio, al raccoglimento in cella, all'impegno nello studio e a coltivare la frater–
nità
5 .
Siccome una buona predicazione non può improvvisarsi, i giovani dovevano
esercitarsi sovente in refettorio «coram fratribus»6. Soprattutto lo studio andava seria–
mente coltivato: dopo il quadriennio di teologia tutti gli studenti erano tenuti a fre–
quentare, nel convento di San Domenico, corsi di eloquenza, Sacra Scrittura, teologia
morale pratica e storia ecclesiastica; si stabiliva inoltre che ogni convento provvedesse
ad incrementare la biblioteca, stanziando una quota annuale per la spesa
7 •
Quanto alla
povertà personale, già il capitolo provinciale del 1834 aveva stabilito un dettagliato
corredo personale e della cella di ogni frate , «acciò non vi sia di superfluo né vi man–
chi del necessario»8. Corredo personale: un mantello, 3 abiti, 4 camicie di canapa, una
cappa con due testiere, una giubba d 'inverno, due paia di scarpe ecc.; arredo della
cella: un crocifisso alletto, uno scrittoio, una lucerna, tre sedie, un catino con brocca
per l'acqua e un asciugamano, due spazzole per scarpe e una per i vestiti.
Il più rappresentativo tra gli ordini dei chierici regolari sorti nei secoli
XVI
e
XVII,
i
gesuiti,
aveva in Torino verso la metà del secolo scorso due comunità, con fisionomia
ben diversa , nonostante l'affinità della denominazione: il Collegio di Santi Martiri
presso la chiesa omonima in contrada di Dora Grossa e il Collegio dei Nobili, già del
Carmine, perché situato nell'omonimo ex-convento. Quest'ultim
0 9
era una scuola-col–
legio e convitto, frequentato da giovani aristocratici e anche borghesi - secondo una
ormai collaudata tradizione della Compagnia di Gesù -, che fin quasi dalle origini
aveva individuato nella scuola uno dei settori privilegiati di impegno pastorale-cultura–
le. Negli anni 1847 e 1848 vi erano impegnati undici padri nelle varie mansioni di dire–
zione, di formazione e di scuola, coadiuvati nell'insegnamento da sette
magistri
e nelle
mansioni pratiche (cucina, sartoria ecc.) da sette
coadiutores.
Ma la casa dei gesuiti per
2
ARCHIVIO DEL CONVENTO DI SAN DOMENICO, in
Torino,
Memorie storiche della Provincia di
S.
Pietro Marti–
re dell'Ordine de' Predicatori dal
1793
al presente, compila–
te dal
P.
Paolo Benedicenti,
To rino, 1891, dattiloscritto
A.
3
Di alcuni dei padri citati si trovano brevi profili in
ENRlCO I BERTIS (a cura di) ,
Figure Domenicane
o
Piccola
Enciclopedia Domenicana,
Torino, San Domenico, 1970.
4
Appendix ad Acta CapIi. Provincialis Provo
S.
Petri
M .
celebrati in conven tu Boschensi mense Maio 1843.
Ordinationes pro rerum temporalium administratione,
Taurini, Paravia, s.d. , p. 10.
136
5
Acta Capituli Provincialis
[...]
celebrati in conventu
[...]
Boschi mense Majo
1846, T aurini, Paravia, s.d., p. 5.
6
Acta Capituli Provincialis
[...]
1843 cit., p . 5 .
7
Acta Capituli Provincialis
[...]
1846 cit., p .
6
e sgg.
8
ARCHIVIO DEL CONVENTO DI SAN DOMENICO,
Nota
del fardello de' Religiosi stabilito dal Capitolo Provinciale
del
15
ottobre
1834: manoscritto e firmato dal segretario
del capitolo provinciale.
9
ARCHIVIO PROVINCIALE DEI GESUITI, presso !'Istituto
Sociale, Torino,
Taurinense Collegium et Convictus Nobi–
lium
1847 e 1848.