

antonomasia era il Collegio dei Santi Martiri
lO ,
che ospitava la scuola di filosofia e di
teologia per i chierici della Compagnia: quaranta allievi, diciassette padri e quattordici
coadiutori
11.
Benché addetti all'insegnamento, vari padri svolgevano una intensa atti–
vità di predicazione, in particolare degli esercizi spirituali, una specializzazione dei
gesuiti: predicatori di fama erano Giuseppe Maria Lolli (rettore del Collegio e confes–
sore della regina), Ferdinando Minini e Antonio Rizzi.
Oggetto di grande ammirazione ma anche di odio incontrollato, i gesuiti, già cac–
ciati a furor di popolo dalla Sardegna e dalla Liguria, si attendevano una simile sorte
anche a Torino. Infatti il 29 febbraio 1848 dai superiori venne dato ordine ai padri e ai
chierici di procurarsi abiti del clero secolare e ai coadiutori abiti borghesi; erano esor–
tati a rifugiarsi, se possibile, presso parenti, altrimenti presso amici e benefattori
12.
Quello che si temeva accadde puntualmente ai due Collegi
la
sera del
2
marzo, giorno
in
cui Carlo Alberto emanò il decreto di espulsione
13 .
Anche i
cappuccini
da oltre due secoli costituivano una presenza importante e carat–
teristica in Torino e stavano riorganizzandosi nei conventi di Madonna di Campagna e
del Monte, dedicandosi soprattutto all'assistenza pastorale negli ospedali e alla predi–
cazione di missioni popolari e di quaresimali. La comunità di Madonna di Campagna
nel 1848 comprendeva 19 frati, di cui cinque padri e nove studenti di teologia. Molto
più numerosa era la comunità del Monte, che contava un centinaio di frati, tra cui gli
studenti di filosofia. La vita comunitaria era ancora scandita da un orario antico di
oltre due secoli, la cui ossatura era costituita dalle ore dell'Ufficio Divino: preghiera
del Mattutino con meditazione a mezzanotte; levata tra le 4 e le 4,45 nei mesi estivi e
tra le 5 e le 6 negli altri mesi; pranzo tra le 11 e le 12; Compieta e cena dalle 18 in
avantil
4 •
I locali comunitari erano la chiesa, il refettorio e lo scaldatoio; altri locali di
NICOLAS-MARrE CHAPUY, AUGUSTE D EROY,
Vue générale de Turin prise de la terrasse du Couvent des
Capucins.
Litografia,
in
L'Italie monumentale et pittoresque,
Paris, 1845 (ASCT,
Collezione Simeom,
D
207).
lO
ALESSANDRO MONTI,
La Compagnia di Gesù nel ter–
ritorio della provincia torinese,
Chieri, Stabilimento Tipo–
grafico M. Ghirardi, 5 voll., 1914-1920, val.
IV,
1917, p.
597 e sgg.
Il
ARCHIVIO PROVINCIALE DEI GESUITI,
Taurinense
Collegium ad
55.
Martyrum 1847.
12
Ivi,
Consulta di Provincia del
29
febbraio 1848.
I3 A. MONTI,
La
Compagnia di Gesù
cit., val.
V,
1820,
p. 120 e sgg.
14
ARCHIVIO PROVINCIALE DEI FRATI MINORI CAPPUCCI–
NI, Torino-Monte,
Tabula Horaria in Pedemontanae Cap–
puccinorum provinciae cenobiis servanda.
137