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AMEDEO AUGERO, GIOVANNI BATTISTA BATTAGLIA,

La città di TOrino presenta a

s.E.

l'Arcivescovo l'or–

dinamento del Voto alla B.V. della Consolazione nell'occasione del Cholera Morbus

[1835]. Litografia,

1~3

7, riproducente

il

dipinto donato dall'autore alla Città, esposto a Palazzo civico nella Sala del Consi–

glIo comunale. Sindaci e decurioni indossano l'«abito uniforme» delle occasioni solenni (ASCT,

Colle–

zione Simeom,

D 2365).

aveva l'obbligo di «mettersi in piedi, levarsi il cappello» al passaggio degli amministra–

tori, eseguire «le commissioni con ogni prontezza», e stare sull' attenti davanti alla

guardiola «colla rangona, spada e canna per tutto il tempo delle radunanze»9. Contro i

magri salari dei dipendenti

10 ,

tenuti a osservare lunghi turni di lavoro, ancora negli

anni trenta dell'Ottocento sopravvivevano risibili privilegi, tra cui la «regalia del zuc–

caro», quale «piccola rimunerazione [... ] per le zelanti applicazioni» dei decurioni più

assidui a Palazzo, istituita nel lontano 1680 dalla duchessa Maria Giovanna Battista di

Savoia, o la distribuzione in aula di «ventagline alla china», in «taffetà verde» o «d'al–

tro tipo», secondo una prassi antica mai interrotta

ll .

Faticosamente aboliti, o sostituiti

in parte con nuovi riconoscimenti in sintonia con i tempi, taluni diritti esclusivi furono

sorprendentemente invocati ancora in seno alla Congregazione del 31 gennaio 1848:

«per trattarsi nel concreto di un'amministrazione retta sin qui da speciali regolamenti

e godente di varii privilegi, potrebbe essere il caso di prendere ad esame se non si

debba supplicare per la conferma di alcuni di essi»J2.

Ma la lunga stagione delle prerogative assolute, dei fastosi apparati e delle distin–

zioni era giunta all'epilogo. Tra le innovazioni carloalbertine dell'autunno 1847, un

editto del

27

novembre - «importantissima legge che racchiude i più vitali interessi

dello Stato, che racchiude gran parte del suo avvenire», avrebbe commentato «Il

9

ASCT,

Carte sciolte,

n. 425: <<Istruzioni per la custo–

dia del presente Palazzo», 1816.

lO

ASCT,

Carte sciolte,

n. 5544: «Quadro di tutti gli

Impiegati della Città in ordine d 'anzianità secondo il

rispettivo primo impiego effettivo», 1845.

Il

ROSANNA R OCCIA,

Gerarchia delle funzioni e dina–

mica degli spazi nel Palazzo di

Città

tra XVI e XIX secolo,

in

Il Palazzo di

Città

a Torino,

Tonno, ArchiVIO Stonco

della Città, 1987, p. 41 e nota 121; p. 65 e nota 175.

12

ASCT,

Ordinati,

1848, voI. 364, c. 16.

131