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sette, per fare spazio ai nuovi deputati dopo le annessioni della Lombardia, dei ducati

di Parma e Modena, delle Legazioni pontificie, della Toscana. Gli interventi murari

nell 'aula furono modesti, mentre l'apparato decorativo fu radicalmente rifatto - in

esso primeggiò Francesco Gonin - e così pure fu eseguita l'intera struttura dei seggi,

sotto la direzione di Gabriele Capello detto Moncalvo, il grande mobiliere ed ebanista

del re, a cui si affiancarono altri artigiani di valore per la fornitura e la posa in opera

dei tessuti

12.

Tra pareti di un tenuissimo verde spento, su banchi laccati in avorio a cui corri–

spondevano le parti decorative a rilievo, dorate o in argento meccato, con la raffinata

vibrazione cromatica del verde dei panni sui banchi e del rosso cupo dei velluti delle

poltrone, passò nel decennio successivo una parte importantissima della storia dell'u–

nificazione italiana.

L'aula della Camera dei deputati sarà sempre più animata e vivace, in un palazzo

non meno affollato di Palazzo Madama quanto a insediamenti eterogenei: con i depu–

tati e gli uffici e servizi accessori, convivevano il Consiglio di Stato con relativo archi–

vio e stamperia, vari altri uffici governativi, diverse abitazioni private di dipendenti

pubblici in pensione o inabili, gli uffici della direzione generale e di quella torinese

delle Poste, lo Stato Maggiore generale e pure

la

tipografia subito installata al servizio

della Camera.

L'ultima seduta in quell' aula si svolse il 28 dicembre 1860: essa ormai non bastava

più a contenere i deputati aggiuntisi in seguito all'annessione dell'Italia meridionale e

insulare, dell'Umbria e delle Marche. La soluzione fu trovata in un'aula prowisoria

progettata e costruita nel cortile del palazzo, in mancanza di altri spazi interni suffi–

cienti, in soli centotredici giorni.

CARLO CHIAPPORI, BATTI

e

CHARLOT,

Camera dei Deputati nel palazz? Carign.ano in Torino.

Incisione in

legno, in

«li

Mondo illustrato», a. II, n . 20, 20 maggio 1848, p. 305 (Tonno, Biblioteca CIVica).

12

CLARA PALMAS,

Dal Salone Guariniano aLL'Aula del

Parlamento Subalpino

(1682-1848)

e

CARLENRICA SPANTI–

GATI,

Un apparato per un regime parlamentare: nascita,

fruizione, restauro,

in

Il Parlamento Subalpino in Palazzo

Carignano: strutture e restauro,

Tonno,

ILTE-SEI-UTET,

1988,passim.

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