

per la pratica delle opere di misericordia. La divisa dei confratelli era costituita da un
saio di tela bianca, con cappuccio, schiavina, scapolare e cingolo bianco e verde; quel–
la delle consorelle era invece formata da un saio di tela «rarola» con cordone verde,
pazienza cremisi con la croce mauriziana. Sul suo stendardo era dipinta la Croce, da
cui la denominazione. Dal 1572, quando si cominciò ad ufficiare la chiesa di San
Paolo, la sua sede fu sempre nel sito dell' attuale basilica dei Santi Maurizio e Lazzaro,
edificata nel 1679. Infatti nel 1729 il re Vittorio Amedeo II, volendo trovare una sede
dignitosa per l'ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro, di cui era gran mae–
stro e il cui ospedale era vicino, lo trasferì nella chiesa (che dichiarò basilica magistra–
le) dell' arciconfraternita, che tra l'altro assunse il nome di Arciconfraternita dei Santi
Maurizio e Lazzaro
3 .
Una solenne processione, con la partecipazione corale delle confraternite cittadine,
in divisa e con stendardi, annunciava ai torinesi, nel 1818, la ricostituzione della
Con–
fraternita delS5. Nome di Gesù,
soppressa nel 1811
4 •
L'avvenimento è ricordato da una
lapide nella chiesa parrocchiale omonima in corso Regina Margherita
5 .
La confraterni–
ta, staccandosi dall'Arciconfraternita di Santa Croce, era sorta il 28 ottobre 1547 con
bolla di papa Paolo
III
nella chiesa dei Santi Processo e Martiniano.
li
suo stemma,
riprodotto sullo stendardo e sulle divise di tela bianca e grezza, era costituito da una
raggiera con
il
monogramma JHS
(Jesus Hominum Salvator)
di san Bernardino da
Siena, l'apostolo della devozione al SS. Nome di Gesù. Abbattuta la chiesa negli anni
ottanta del secolo scorso per fare spazio alla via Pietro Micca, la confraternita fece edi–
ficare una propria chiesa, aperta al culto nel 1894 con il titolo del SS. Nome di Gesù;
tra l'altro, il monogramma di Cristo e due statue dei santi Processo e Martiniano collo–
cati sulla facciata collegano idealmente la nuova con l'antica chiesa
6 •
Quantunque risparmiata dalla soppressione napoleonica, la
Confraternita della S5.
Annunziata
7
,
nonostante la Restaurazione, non raggiunse più lo splendore
precedenteB. Era la confraternita torinese più decentrata. Fondata infatti 1'8 settembre
1580, per iniziativa di alcuni confratelli della Confraternita del SS. Nome di Gesù,
abitanti in Borgo Po, al di fuori delle mura, nella chiesa parrocchiale dei Santi Marco
e Leonardo, situata allora tra le odierne vie Bonafous e della Rocca, aveva provveduto
a farsi edificare in via Po, su progetto di Carlo Morello, una sua chiesa, dedicata alla
SS. Annunziata, ultimata nel 1667 e abbellita dai dipinti di Claudio Beaumont e poi
dall' altar maggiore di Bernardo Vittone. Demolita dal governo napoleonico la chiesa
dei Santi Marco e Leonardo nel 1810, la chiesa della confraternita divenne sede della
parrocchia omonima. Per esigenze urbanistiche fu poi a sua volta abbattuta la nuova
chiesa, per far posto a via Sant'Ottavio e all' attuale edificio aperto al pubblico nel
1928
9 .
-
Nel Settecento confratelli e consorelle, appartenenti a vari ceti sociali, erano circa
1500: accanto a nobili, come i Thaon di Revel, i Falletti di Barolo e i Buglione di
Monale, e agli arcivescovi Roero di Pralormo, Rorengo di Rorà e Costa di Arignano si
trovavano spaccapietre, e con artisti, come Beaumont, Ladatte, Martinez e Vittone,
minusieri e marmorari.
3 EM ILlO
ARDu,
Inventario scritture della Confraterni–
ta dei Disciplinati di
S.
Croce in Torino (1809) ,
Perugia,
Tip. Unioni Arti Grafiche Città di Castello, 1965.
4
Il titolo parrocchiale fu trasferito a Santa Teresa.
5
A.
P ATRIZIA CASATELLl REVNALDI
e
BARBARA T ARDI–
TI
D OGLIO,
La chiesa del Santissimo Nome di Gesù,
s.l.,
s.d.; G .
MARTINI, Storza
cit., pp. 181-183.
6
Nell 'archivio della Confraternita , non più attiva,
presso la chiesa parrocchiale del SS. Nome di Gesù ,
è
scarsa la documentazion e concernente gli anni dalla
Restaurazione fino al 1848.
7
Notizie storiche sulla veneranda Confraternita della
Santissima Annunzzata di Torino, compilate dall'ammini-
144
strazione della medesima,
Torino, V. Bona, 1861; G. MAR–
TINI,
Storia
cit. , pp. 183 -188;
La Confraternita della 55.
A nnunziata. Storia di un'antica istituzione torinese bene–
merita e quasi sconosciuta,
Torino, Bottega d'Erasmo,
1964.
8
Ne è conferma la scarsità di documenti del periodo:
mancano ad esempio gli elenchi di confratelli e consorelle
(o almeno la ricerca non ha avuto esito positivo, tenuto
anche conto del fatto che
il
fondo archivistico, presso
il
presidente, non
è
ordinato, né inventariato).
9
La Confraternita dal 1904 non ne
è
più proprietaria,
ma conserva
il
diritto di sede e di celebrazione delle pro–
prie funzioni.