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-(j-

nesse di levarsi di casa gli stranieri (l ) ; era naturale che le–

prime sue cure fosser o rivolte a ricostituire una forza armata

propria, a ripristinare l'esercito.

Come fosse proceduto a questo rlprlstlnamento,

è

noto.

Preso

l'almanacco di Cor te e

il

Palmaverde del

li9D,

anno della par–

tenza del re (2), furono richiamati agli antichi gradi gli

ufflcìall,

promuovendoll secondo il bisogno; più tardi accanto ad essi,

ma con molte re strizioni, furono collocati i reduci

dell'eser cito

franc ese e ne risultò che

«

nei primi ssimi gradi si vedevano

«

uomini, per età. inabili e per imperizia incapaci del ben che–

« menom o comando, formare un lungo stuolo di generali, al–

«

tieri tutti per nobili natali e che , non potendo contare azioni

«

proprie, presumevano aver dlritto alla celebrità perché l'avo–

«

od il bisavo trattato aveva con onore le armi al fianco del

«suo sovra no ; subor dinatamente , ufficiali che per avei' mìlltato

«sotto le bandiere della coalizion e essendo stat i preferiti a quelli

«

che ser vit o aveano l'impero francese, oscuravano i propri me–

«

riti con strana albagia e con sprezzanti modi verso militari

«

che combatt uto avean o al paro di essi e che per ogni vittoria

«

presenzlata dai primi, annoverar ne potevan o una dozzina.....

«

Qual

arrnonìa,

quale spirito di C01'pO regnar potesse in

un

«eserc ito cO 'Ì composto è facile immaginarlo

(:3)

»,

La ri vi

sta

pa sata dal Re, il

18

marzo

1815,

ai sette od otto

mila uomini che erano stati l'adunati ad AIe sandrla, fu per

lui

una delusione e lo indusse ad allarg are , con decreto del 2

marzo, agli

ufllciali

piemontesi provenienti dagli eserciti france

i

l'invi to perchè prendessero ser vizio. L'opera attiva ed int elli–

gente di questi fu pr epond erante nella pr eparazlone rapida

di

quell'eser cito di

30,000

uomini, che già nel giugno potè concor–

rere cogli austriaci alla occupazione della Savoia e del Delfinato,

Esso si

mostr ò

così disciplin ato e valoroso da meritare che–

«

Wellln gton, Bliicher, Frimont e anch e i Sovrani si congratu–

lassero col Re per il valore, la devozlone, la bellezza delle

truppe che avevano meri tat o l'ammlrazìone unlversale (4).

»

(l)

Pl~J::LLJ

l

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Piemo"'e~

\"01.

Il ,

ca

Il.

IV.

(2)

xr.

n' AzEoLIO, Rirol"<1i.

(a)

PISELLI, op .

citala.

(4) D OllI:XICO P ERREno ,

Gli ultimi ReaU tli

aeoto,

pag,

eio,