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La sua era una personalità non riducibile in schemi,

un combattente tenace, duro, mai sfiorato

dal dubbio sulla bontà della sua causa.

Nelle foto, sopra: il professor Vittorio Valletta

a colloquio con il segretario delle Nazioni Unite, U-Thant.

A destra: con l'onorevole Giuseppe Saragat

in occasione della visita del Capo dello Stato

agli stabilimenti della Fiat

prima, mentre lavorava accanto ad Agnelli,

il

diffi–

cile periodo fra le due guerre mondiali, con in mez–

zo la « grande crisi »; poi, quando divenne « leader»

unico, il dopoguerra, con

i

compiti drammatici della

ricostruzione e della ripresa (un momento propizio

all'affermarsi di grandi individualità solitarie, come

fu anche Enrico Mattei) . Ogni uomo notevole

è

figlio del 'suo secolo, ma

è

al tempo stesso una per–

sonalità non riducibile in schemi.

Ciò

che anzitutto

colpiva nel «Professore» (non parlo dei collabora–

tori e degli intimi, ma di chi seguiva da lontano

la sua attività), era la presenza simultanea di una

straordinaria forza vitale e di una disciplina di la–

voro metodica, rigorosa, da funzionario piemontese

di scuola ottocentesca. Non si gode la vigorosa vec–

chiezza di Valletta senza una straordinaria energia

fisica; e non si ottengono le eccezionali vittorie di

Valletta senza fantasia. Programmare, nell'Italia di–

strutta del dopoguerra, la motorizzazione di massa,

sia pure sviluppando una intuizione di Giovanni

Agnelli, significa avere una di quelle visioni a lunga

scadenz'a che distinguono, in altro campo, i grandi

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