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Carlo Emanuele II di Savoia.
Medaglia, dovuta forse all'incisore
francese
N.
Guinier
Due grandi collezioni: statale e demaniale - Un nucleo ongmano di circa trentamila
pezzi
Il medagliere reale
Simboli sulle monete repubblicane
Le rarissime
monete di Campi - Divulgazione della cultura numismatica - Cospicui incrementi
-
Corpus delle monete romane - Raccolte principali: sabauda, piemontese, romana,
bizantina - Il denaro di Antonio e Cleopatra - Importanti acquisti e cospicui incre–
menti - L'importanza della moneta come documento storico - Biblioteca numismatica
A quasi nove anni dalla costituzione del
Medagliere delle Raccolte Numismatiche
Torinesi e da.l mio ingresso al Museo
Civico per attendere ad esso, quando mi
capita di riandare con lo mente al tempo
così velocemente trascorso, lo soddi–
sfazione per il lavoro fin qui compiuto
si smorza in un senso di amarezza e
quasi di sgomento al pensiero di quan–
to ancora resta da fare : sembra impos–
sibile
-
e lo sembrerà maggiormente
a quanti, venuti più
o
meno occasional–
mente a conoscenza dell'esistenza del
Medagliere se ne escono con un
Beata Lei!
-
che ha tutta l'aria
di completarsi mentalmente
Z11
un
cbe non ha problemi e si tira
le dita tutto il giorno
- -
ma i
dieci anni che ci dividono dalla data
fissata per il rinnovo della Conven–
zione, con cui fu costituito, mi sem–
brano già insufficienti per dare un as–
setto definitivo e criticamente ordinato
a tutto il materiale.
Poichè però non vorrei che queste pa–
role ingenerassero il sospetto di len–
tezza o pigrizia nei riguardi miei e dei
cinque collaboratori avv.:cendatisi a!
mio fianco , sarà bene che chiarisca con
dati e cifre, anche a rischio di riuscire
noiosa, lo consistenza delle tre colle–
zioni di cui il medagliere si compone,
ne illustri lo stato e le condizioni in
cui si trovavano al momento della riu–
nione e specifichi quanto è già stato
fatto e quando resti da fare. Una cosa
è certa: l'urgenza del lavoro ha sacri–
ficato le esigenze dello studio, motivo
di grandissimo rammarico, percbè lo
passione per il lavoro dev'essere da
esso tenuta viva ed alimentata per non
trasformarsi in noiosa routine!
Si deve all'illuminata volontà ed all'in–
stancabile attività di Vittorio Viale, che
ne fu direttore dal 1930 al
1%5.
se ' il
20 marzo
1958,
a coronamento di pro–
getti e trattative avviati poco dopo lo.
fine della seconda guerra mondiale, il
Museo Civico, con l'appoggio della
Ci–
vica Amministrazione, sempre sensibile
ai problemi della cultura, e con il Con–
senso dello Stato e dei suoi rappresen-
tanti, potè ottenere che le due grandi
collezioni
-
statale, della Soprinten–
denza alle Antichità di Torino, e de–
maniale, già esistente alla Biblioteca
Reale
-
venissero depositate a Palazzo
Madama e riunite (ferma restandone,
ovviamente, lo proprietà), a quella
appartenente alla città.
Con questa convenzione lo città stessa
s'assumeva l'onere di fornire lo sede e le
attrezzature necessarie, d'istituire il po–
sto di conservatore numismatico e di
provvedere agli incrementi sia delle
collezioni che della biblioteca specializ–
zata, con dotazioni per questo istituto
da stanziare annualmente in bilancio.
Queste dotazioni, salite da quattro ad
otto milioni nel corso degli scorsi an–
ni e ridiscese, purtroppo, a tre milioni
per ragioni congiunturali, costituiscono
un meritorio sforzo da parte dell'Ammi–
nistrazione ed un esempio unico in Ita–
lia, poichè credo che nessun altro dei
grandi medaglieri ivi esistenti (a Ro–
ma, Napoli, Milano, Bologna, Venezia,
per non citare che i principali) dispon–
ga di dotazioni fisse, atte a colmare con
acquisti le inevitabili lacune di ogni rac–
colta.
Il medagliere reale
Non è tanto nella riunione delle tre rac–
colte in un'unica sede (riunione che ha
vecchi ed illustri precedenti a Bologna
e Milano) .quindi, la grande conquista,
quanto nell'aver dato vita ad un orga–
nismo .dotato di personale e di fondi e
perciò in grado di funzionare sia nel–
l'opera d'integrazione delle raccolte, sia,
attraverso mostre, in quella di divulga–
zione della' cultura e di attrazione verso
una materia, sì, specialistica, ma d'in–
discussa importanza sia nel campo sto–
rico che in ·quello artistico. Se in que·
st'ultimo campo poco ancora si è realiz–
zato, vedremo più avanti perchè.
La Raccolta della Soprintendenza alle
Antichità si componeva di un nucleo
originario, costituito nella prima metà
del secolo scorso
-
che pare raggiun–
gesse già i trentamila pezzi
-
integrato
nel
1824
da tremila monete greche del–
la Collezione Drovetti, nel
1866
dalla
Collezione Lavy, ceduta dall'Accademia
delle Scienze che l'aveva ricevuta in
dono, e, in seguito, dai reperti degli
scavi. Essa comprende monete spagno–
le, celtiche, persiane, siriane (tutte ge–
nericamente comprese nel termine di
«
greche», che abbraccia tutte le mo–
nete non emesse da Roma nell'anti–
chità) romane, bizantine e barbariche.
Non è oggi ancora
possib.lecalcolare
l'esatta consistenza numerica delle sue
serie, un tempo risultante dalla pubbli–
cazione del Pabretti
(1)
perchè, se da
un lato si sono avuti cospicui incremen–
ti, dall'altro lo collezione ha subìto in
passato danni di un certo rilievo in
conseguenza degli eventi bellici e di
due furti (di monete d'oro), che in–
dussero i Soprintendenti a rinchiuderla
gelosamente, sottraendola alla vista ed
alle tentazioni del pubblico.
Il Medagliere Reale si componeva a
sua volta di due raccolte: lo più antica,
che aveva per base la Collezione Pro–
mis
-
di cui Carlo Alberto aveva po–
tuto entrare in possesso a patto dell'as–
sunzione in veste di conservatore dello
stesso cedente
-
integrata via via da
doni ed acquisti, fu donata dallo stes–
so Carlo Alberto, insieme ad a!tri beni
della Corona, allo Stato, divenendo così
Dotazione della Corona ( D.C.). Ricca
di ventottomilacinquecentonovantasette
pezzi, essa si compone di monete dei
Savoia e dei rami cadetti, del Piemonte,
della Lombardia, del Veneto, degli Stati
Romani, della Toscana, di città e re–
gioni annesse un tempo all'Italia, del
Regno di Napoli, delle Isole, dell'Orien–
te e delle Possessioni del Levante V e–
neti, di medaglie varie, monete romane
bizantine e barbariche, monete antiche
di Siria, tessere romane, monete romano
campane e monete greche. Pro esse le
serie più ricche di pezzi di eccezionale
rarità sono lo Sabauda e lo. Piemontese,
le più cospicue numericamente lo Greca