Table of Contents Table of Contents
Previous Page  55 / 652 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 55 / 652 Next Page
Page Background

42

Carlo Emanuele II di Savoia.

Medaglia, dovuta forse all'incisore

francese

N.

Guinier

Due grandi collezioni: statale e demaniale - Un nucleo ongmano di circa trentamila

pezzi

Il medagliere reale

Simboli sulle monete repubblicane

Le rarissime

monete di Campi - Divulgazione della cultura numismatica - Cospicui incrementi

-

Corpus delle monete romane - Raccolte principali: sabauda, piemontese, romana,

bizantina - Il denaro di Antonio e Cleopatra - Importanti acquisti e cospicui incre–

menti - L'importanza della moneta come documento storico - Biblioteca numismatica

A quasi nove anni dalla costituzione del

Medagliere delle Raccolte Numismatiche

Torinesi e da.l mio ingresso al Museo

Civico per attendere ad esso, quando mi

capita di riandare con lo mente al tempo

così velocemente trascorso, lo soddi–

sfazione per il lavoro fin qui compiuto

si smorza in un senso di amarezza e

quasi di sgomento al pensiero di quan–

to ancora resta da fare : sembra impos–

sibile

-

e lo sembrerà maggiormente

a quanti, venuti più

o

meno occasional–

mente a conoscenza dell'esistenza del

Medagliere se ne escono con un

Beata Lei!

-

che ha tutta l'aria

di completarsi mentalmente

Z11

un

cbe non ha problemi e si tira

le dita tutto il giorno

- -

ma i

dieci anni che ci dividono dalla data

fissata per il rinnovo della Conven–

zione, con cui fu costituito, mi sem–

brano già insufficienti per dare un as–

setto definitivo e criticamente ordinato

a tutto il materiale.

Poichè però non vorrei che queste pa–

role ingenerassero il sospetto di len–

tezza o pigrizia nei riguardi miei e dei

cinque collaboratori avv.:cendatisi a!

mio fianco , sarà bene che chiarisca con

dati e cifre, anche a rischio di riuscire

noiosa, lo consistenza delle tre colle–

zioni di cui il medagliere si compone,

ne illustri lo stato e le condizioni in

cui si trovavano al momento della riu–

nione e specifichi quanto è già stato

fatto e quando resti da fare. Una cosa

è certa: l'urgenza del lavoro ha sacri–

ficato le esigenze dello studio, motivo

di grandissimo rammarico, percbè lo

passione per il lavoro dev'essere da

esso tenuta viva ed alimentata per non

trasformarsi in noiosa routine!

Si deve all'illuminata volontà ed all'in–

stancabile attività di Vittorio Viale, che

ne fu direttore dal 1930 al

1%5.

se ' il

20 marzo

1958,

a coronamento di pro–

getti e trattative avviati poco dopo lo.

fine della seconda guerra mondiale, il

Museo Civico, con l'appoggio della

Ci–

vica Amministrazione, sempre sensibile

ai problemi della cultura, e con il Con–

senso dello Stato e dei suoi rappresen-

tanti, potè ottenere che le due grandi

collezioni

-

statale, della Soprinten–

denza alle Antichità di Torino, e de–

maniale, già esistente alla Biblioteca

Reale

-

venissero depositate a Palazzo

Madama e riunite (ferma restandone,

ovviamente, lo proprietà), a quella

appartenente alla città.

Con questa convenzione lo città stessa

s'assumeva l'onere di fornire lo sede e le

attrezzature necessarie, d'istituire il po–

sto di conservatore numismatico e di

provvedere agli incrementi sia delle

collezioni che della biblioteca specializ–

zata, con dotazioni per questo istituto

da stanziare annualmente in bilancio.

Queste dotazioni, salite da quattro ad

otto milioni nel corso degli scorsi an–

ni e ridiscese, purtroppo, a tre milioni

per ragioni congiunturali, costituiscono

un meritorio sforzo da parte dell'Ammi–

nistrazione ed un esempio unico in Ita–

lia, poichè credo che nessun altro dei

grandi medaglieri ivi esistenti (a Ro–

ma, Napoli, Milano, Bologna, Venezia,

per non citare che i principali) dispon–

ga di dotazioni fisse, atte a colmare con

acquisti le inevitabili lacune di ogni rac–

colta.

Il medagliere reale

Non è tanto nella riunione delle tre rac–

colte in un'unica sede (riunione che ha

vecchi ed illustri precedenti a Bologna

e Milano) .quindi, la grande conquista,

quanto nell'aver dato vita ad un orga–

nismo .dotato di personale e di fondi e

perciò in grado di funzionare sia nel–

l'opera d'integrazione delle raccolte, sia,

attraverso mostre, in quella di divulga–

zione della' cultura e di attrazione verso

una materia, sì, specialistica, ma d'in–

discussa importanza sia nel campo sto–

rico che in ·quello artistico. Se in que·

st'ultimo campo poco ancora si è realiz–

zato, vedremo più avanti perchè.

La Raccolta della Soprintendenza alle

Antichità si componeva di un nucleo

originario, costituito nella prima metà

del secolo scorso

-

che pare raggiun–

gesse già i trentamila pezzi

-

integrato

nel

1824

da tremila monete greche del–

la Collezione Drovetti, nel

1866

dalla

Collezione Lavy, ceduta dall'Accademia

delle Scienze che l'aveva ricevuta in

dono, e, in seguito, dai reperti degli

scavi. Essa comprende monete spagno–

le, celtiche, persiane, siriane (tutte ge–

nericamente comprese nel termine di

«

greche», che abbraccia tutte le mo–

nete non emesse da Roma nell'anti–

chità) romane, bizantine e barbariche.

Non è oggi ancora

possib.le

calcolare

l'esatta consistenza numerica delle sue

serie, un tempo risultante dalla pubbli–

cazione del Pabretti

(1)

perchè, se da

un lato si sono avuti cospicui incremen–

ti, dall'altro lo collezione ha subìto in

passato danni di un certo rilievo in

conseguenza degli eventi bellici e di

due furti (di monete d'oro), che in–

dussero i Soprintendenti a rinchiuderla

gelosamente, sottraendola alla vista ed

alle tentazioni del pubblico.

Il Medagliere Reale si componeva a

sua volta di due raccolte: lo più antica,

che aveva per base la Collezione Pro–

mis

-

di cui Carlo Alberto aveva po–

tuto entrare in possesso a patto dell'as–

sunzione in veste di conservatore dello

stesso cedente

-

integrata via via da

doni ed acquisti, fu donata dallo stes–

so Carlo Alberto, insieme ad a!tri beni

della Corona, allo Stato, divenendo così

Dotazione della Corona ( D.C.). Ricca

di ventottomilacinquecentonovantasette

pezzi, essa si compone di monete dei

Savoia e dei rami cadetti, del Piemonte,

della Lombardia, del Veneto, degli Stati

Romani, della Toscana, di città e re–

gioni annesse un tempo all'Italia, del

Regno di Napoli, delle Isole, dell'Orien–

te e delle Possessioni del Levante V e–

neti, di medaglie varie, monete romane

bizantine e barbariche, monete antiche

di Siria, tessere romane, monete romano

campane e monete greche. Pro esse le

serie più ricche di pezzi di eccezionale

rarità sono lo Sabauda e lo. Piemontese,

le più cospicue numericamente lo Greca