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1° Bocce cristalline di monte Pergo ;

2° Scliisti e grès

antracitiferi

in cui sono aperte le cave;

3° Conglomerato

antracitifero

identico a quello della Thuille;

4° Schisti verdi fettucciati, arricciati del

permiano;

5° Anageniti del

permiano;

6° Quarziti

triasiche;

7° Calcari

triasici.

Epperò per noi la formazione

carbonifera

è alla Thuille in posizione

regolare, nè havvi a cercare rovesciamenti e discordanze, nè le spiega­

zioni di tali perturbazioni stratigrafiche.

Neppure possiamo accettare lo inglobamento di lenti gessose nel

car­

bonìfero,

fatto che sarebbe di per sè stesso bastantemente eccezionale,

ma qui nel caso concreto inammissibile, giacché tutti i lembi gessosi,

quarzoso-calcarei che si allineano dal Piccolo San Bernardo sono deci­

samente

triasici

e posano in discordanza sul passaggio dall

'arcaico

al

carbonifero,

ovvero sono inglobati in questo, ma là ove esso è ripiegato

ed imprigionò nelle ripiegature detti lembi. Posano poi detti lembi o

su

\Yarcaico

o sul

carbonifero

variamente secondo i luoghi.

Rimaniamo d’accordo per la

triasicità

delle rocce dalla vetta di M.

Brisetta alla falda orientale di M. Chétif; senza che però sia possibile

tracciare una divisione precisa tra varie sezioni di detto

trias,

stante,

come già dicemmo, lo stato di profondo rovinìo e sfacelo che ha scon­

quassato detto vallone di Dolonne. Però tra i calceschisti del Crammont

ed i calcari tipo Villanova di M. Brisetta si interpongono schisti neri

talcosi, i quali si ripetono alla falda orientale del M. Chétif; questi

potrebbero, a parer nostro, senza affermarlo però in modo assoluto, rap­

presentare il

carbonifero

e sarebbero quelli che più potenti nel fondo

di un sinclinale nel vallone di Dolonne ed in quello di fronte di Chapy

conterrebbero lenti antracitiche messe a giorno e da lacerazioni e per­

turbazioni naturali e da escavazioni artificiali antiche. Così si spieghe­

rebbe la presenza di antracite senza dover ricorrere alla supposizione

di antracite

triasica

che non ci pare troppo naturale.

Venendo poi alle rocce cristalline di M. Chétif lo Zaccagna le consi­

dera

permiane;

noi non abbiamo avuto l’occasione di studiare in sito

il

permiano

là ove esso si sviluppi coi caratteri ben definiti ed in iscala

assai grande; ma parci pericoloso l ’aggregare al

permiano

tutte le forme

petrografiche gneissico-talcose che si avvicinano per composizione mine­

ralogica, struttura euritica, ed altri caratteri alla appenninite, al

Suretta-

gneiss

dei geologi svizzeri. A questo riguardo facciamo richiamo alla

nota contenuta nel citato lavoro dell’ ingegnere Zaccagna; in esso noi

troviamo come sinonimi dell’appenninite gli appellativi di anagenite

DEL TERRITORIO DELLA. PROVINCIA DI TORINO

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