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Chamonix, sul tragitto della sezione, sarebbe scavata negli schisti cri­

stallini sottoposti al protogino e sviluppantisi nella parallela catena del

Brévent.

Secondo lo Zaccagna i terreni

carboniferi, permiani

e

triasici

forme­

rebbero una grande piega sinclinale tra il vallone di Tillac ed il fianco

Nord Ovest del monte Chétif, posante in discordanza sui terreni

arcaici

superiori,

completamente da essa mascherati e dal lembo

giurasico

tra

monte Chétif e monte Fréty, impigliati in discordanza tra il protogino

ed il

permiano

di monte Chétif. Sarà bene seguire le principali consi­

derazioni che condussero l’egregio geologo a tali conclusioni generali.

Il

carbonifero

del vallone di Tillac alla Testa d’Arpi (Harpi) sarebbe

rovesciato, per cui la successione dal Sud Est al Nord Ovest dai con­

glomerati agli schisti ad antracite sarebbe inversa alla normale, ciò che

a noi sembra discutibile, come discutibile è la discordanza affermata

dallo Zaccagna tra il

carbonifero

e

Varcaico

nel vallone di Tillac e

nel percorso della linea di sovrapposizione. Ingloba nel

carbonifero

lenti

gessose che in quello allineamento sono frequentemente in rapporto con

calcari e quarziti del

trias.

Del

carbonifero

non si avrebbe palese che

il lembo orientale, il lembo occidentale mancherebbe . a complemento

del sinclinale in vai Yeni o perchè gli strati del

carbonifero,

primi

della serie fossilifera,

riempiendo la irregolare depressione delle rocce

arcaiche

,

per particolari condizioni orografiche, siansi di preferenza

adunati nella zona orientale dove poi furono anche respinti e mag­

giormente accumulati dalle pressioni che dettero luogo alla piega ri­

baltata,

o perchè lungo la parete granitica del monte Bianco, sulla

quale dovrebbero essersi appoggiati prima della depressione che dette

luogo alla deposizione del

giurasico,

siano stati potentemente erosi ed

abrasi, rimanendo poi il residuo mascherato dal

giurasico

successiva­

mente depostosi nel solco vai Veni e vai Ferret; supposizioni entrambe

che non hanno fatti positivi che le sostengano.

Ad oriente della Testa d’ Harpi avrebbe incontrato il

permiano

in

piccola lente di roccia talcoide gneissiforme con vene di quarzo latteo,

paragonabile alle rocce formanti il monte Chétif, il monte della Saxe

e la Bernada, che rappresenterebbero il lembo occidentale emerso del

sinclinale. Ci occuperemo di tali rocce che furono ritenute da Lory e

Favre e da noi come cristalline,

prepaleozoiche.

Il lembo trovato ivi

dallo Zaccagna non segna altro che il principio dell

'arcaico

su cui posa

concordante il

carbonifero

rialzato a Nord Ovest. La questione si riduce

a valutazione cronologica di questo lembo e delle rocce citate ad occi­

dente.

Per i terreni interposti dal versante orientale di monte Chétif ed il

B

a rbiti

,

Geologia della prov. di Torino.

18

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

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