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PARTE li — DESCRIZIONE GEOLOGICA
Chétif. La seconda zona è quindi rappresentata dalle zone cristalline
del Mont-Chétif, cui si appoggia tutta una serie di rocce
triasiclie,
cioè
quarziti, dolomiti, gessi, carniole, una gran massa di schisti calcareo-
talcosi, i
schistes lustrés,
i calceschisti ; a questi si appoggerebbe ancora
una formazione gessosa alla Thuille, ove la zona terminerebbe con una
nuova faglia corrispondentemente alla quale avremmo gli strati del
car
bonifero
in immediato rapporto di
juxtaposizione
coi
triasici.
La terza
zona sarebbe rappresentata dal terreno
carbonifero
stratificato a fondo
di battello e che appoggerebbe ad oriente alle zone cristalline formanti
l ’alto bacino del Euter. La quarta zona, ancora separata dalla terza
per via di faglia, sarebbe costituita da zone cristalline formanti le pro
paggini delle Alpi Piemontesi, alle quali si appoggerebbero senza in
termedio del
carbonifero
i terreni
triasici
, calceschisti, ed il
lias, cal
caire da Briangonnais.
Il Lory dà una grande importanza a queste
faglie, considerando i gradini da esse determinati come ostacoli, appoggi
resistenti contro i quali gli strati si raddrizzarono o si rovesciarono o
si ripiegarono nell’esercitarsi delle pressioni laterali.
Nella sezione presentata dal Favre nel 1859 e riportata nell’Atlante
accompagnante la sua opera noi troviamo espressa la
struttura a ven
taglio diretta e rovescia
pel fatto di pieghe salienti, demolite nella loro
curva in alto ; ma non si accenna all’esistenza di faglie ; questa sezione
corrisponde presso a poco a quella data dallo Studer nel 1851. Nella
sezione del Favre noi vediamo distintamente il protogino del Monte
Bianco rovesciarsi d’ambo i lati sui terreni
triasici,
i quali a loro volta
si appoggiano ai terreni del
lias
; dal Crammont a Chamonix noi avremmo
quattro pieghe, due salienti e due rientranti, partendo dal Crammont
avremmo dei terreni
liasici,
chè così in allora considerava il Favre i
calceschisti del Crammont, che si appoggiano ai terreni
triasici
del val
lone di Dolonne e questi sulle rocce cristalline del Mont Chétif.
Le rocce cristalline del Mont Chétif si ripiegano in alto; la piega ne
è demolita e si affondano sul versante Sud-Est di vai Veni, appoggiandosi
alle rocce
triasiche
che a loro volta poggiano sulle
liasiche
immer
genti a Sud-Est. Alla vai Veni corrisponde la piega profonda, con
cava, tanto che sul versante Nord Ovest di vai Veni ricompaiono in or
dine inverso ed immergenti a Nord Ovest il
lias,
il
trias
e gli schisti
cristallini. Qui una terza piega, ma saliente, enorme, demolita; abbiamo
il protogino a
struttura a ventaglio,
che si appoggia verso Chamonix
sugli schisti cristallini, cui succedono il
trias
ed il
lias,
in altra piega
rientrante. Nell’atlante accompagnante la istessa opera del Favre tro
viamo l’istessa sezione in grande, cioè all’Vsoooo! i calceschisti del
Crammont non sono più
liasici,
ma con riserva è ammessa la loro na