

tura come
triasica\
in essa il Favre mantiene i rappresentanti delle
dolomie
triasiclie
tanto sul versante di Mont Chétif verso Dolonne, come
sul versante di Entreves ed in corrispondenza del passaggio alle rocce
cristalline al Mont Fréty.
Nel 1873 il Lory accentua anche maggiormente il suo sistema delle
faglie ; diffatti in una sezione che accompagna una nota in risposta alle
obbiezioni dello Studer fa comparire una nuova faglia al contatto tra
le rocce
secondarie
e le granitiche sul versante di Mont-Fréty, a vece
della stratificazione perfettamente concordante che si osservava nella pre
cedente sezione del Lory. Ammettesi da questo geologo la formazione
di faglie a diverse epoche rispondenti a perturbazioni nella posizione
assunta dalle masse rocciose in movimenti precedenti ed in precedenti
assestamenti di rocce antiche, smosse dalle loro primitive posizioni.
Questo meccanismo di assestamento delle rocce del Monte Bianco è
basato sostanzialmente sulla formazione di faglie a più riprese, le quali
faglie, a vero dire, non appaiono così evidenti. Nei tagli del Mont-Chétif
e del Mont de la Saxe verso la Dora Baltea e nei burroni discendenti dai
ghiacciai di Toula e di Entreves e di Pra Moulin ed in altri, nei quali è
messo a nudo il rapporto tra le rocce
secondarie
più giovani della sezione e
le cristalline, noi non riuscimmo a riconoscere l ’esistenza di tali faglie,
che anzi la stratificazione delle diverse zone ci apparve sempre presen
tare una ammirabile concordanza. Come nel 1877 rilevando la valle della
Thuille noi non trovammo traccia di quella faglia invocata dal Lory
nella relativa posizione del
carbonifero
e dei calcescisti, allo scopo evi
dente di spiegare la sovrapposizione e l’elevazione, se si vuole, del
carbo
nifero
per rispetto a detti calceschisti che si volevano e si vogliono
ancora
triasici.
Il Lory dividerebbe i gruppi cristallini delle Alpi Occi
dentali in due zone principali ; la zona del monte Bianco dalle
Alpi
Marittime
alle
Alpi Bernesi
e la zona del monte Rosa in immediato
rapporto colla pianura italiana da Saluzzo al Lago Maggiore. Questa se
conda zona più larga presenta una costituzione stratigrafica molto semplice
e regolare; cioè una vòlta di gneiss più o meno granitoide cui si so
vrappone lateralmente la zona di micaschisti con dei calcari cipollini ;
verrebbero in seguito in istratificazione concordante la zona dei tal-
coschisti, quella dei calceschisti
triasici
ed infine dei calcari
liasici,
mancando tutti i periodi compresi tra gli schisti cristallini ed il
trias,
mancando specialmente, secondo Lory, i terreni del
carbonifero.
Conviene
notare che per il Lory, tutti i calceschisti sono
triasici,
mentre è un
fatto che questa forma petrográfica si intercala a più riprese ed anche
molto profondamente nella
zona delle pietre verdi.
Apparterrebbero a
questa zona i massicci del M. Rosa e del Sempione, del Gran Paradiso
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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