

nalava tra il M. Chétif e il M. de la Saxe arrotondando potentemente
le rocce di quest’ultima montagna. Non siamo d’avviso che la spacca
tura tra il Mont de la Saxe ed il M. Chétif sia tutta devoluta all’a
zione erodente del ghiaccio e già esponemmo le ragioni in riguardo;
esisteva quivi una lacerazione originaria corrispondente allo avanzamento
verso Italia della catena del M. Bianco ed alla piegatura della ellissoide,
della quale abbiamo tenuto parola a suo tempo; la lacerazione aperse
l ’adito ai ghiacci e da questa potè venir ampliata.
Prima della spaccatura per lacerazione la diga cristallina M. de la
Saxe-M. Chétif doveva presentare in quel punto un’altezza considere
vole, tale da non poter essere facilmente scavalcata dalla corrente gla
ciale complessa ; piuttosto le due correnti isolate avrebbero più a monte
scavalcato il rilievo in corrispondenza di rocce più tenere ed erodibili
al colle Sapin, o tra il M. de la Saxe e la Bernada a Nord, ed il colle
Chécouri a Sud come parzialmente fecero realmente, e la fusione dei
due ghiacciai Veni e Ferret sarebbe avvenuta a valle della diga che
sarebbe rimasta congiunta al M. Fréty, coll’intermezzo di rocce calcari
argillose
giurasiche.
Nell’angolo Nord Ovest di confluenza delle due correnti di ghiaccio
si depositarono accumuli
morenici
e sono quelli che possiamo studiare
oggidì al M. Fréty ed anche più in alto.
Al declinare del
periodo glaciale
il ghiacciaio di valle d’Aosta scom
parve, lasciando a testimoni numerosi ed enormi cumuli
morenici.
Le
due correnti di vai Veni e di vai Ferret si separarono a monte di Cour
mayeur ; ciascuna indietreggiò nella sua valle originaria e finì per man
care affatto l’una e l’altra delle correnti principali. Ma per lungo tempo
anche dopo il
periodo glaciale
maggiori ghiacciai scendenti dalla ca
tena del M. Bianco riuscirono a sboccare nella valle principale, a sbar
rarla, a risalire alquanto sul versante opposto a deviare in modo da as
sumere la direzione nuova parallela alla valle. Le due valli furono quindi
divise in tanti bacini interposti tra i numerosi ghiacciai ; questi bacini
si foggiarono dapprima a laghi, che poco alla volta vennero riempiti
da
alluvioni glaciali.
Poi col maggiore ritirarsi di alcuni di questi
ghiacciai furono demoliti gli sbarramenti
morenici,
i laghi scomparvero
in parte, scomparvero le separazioni tra bacino e bacino, oppure rima
sero poco accentuate. Così nella vai Ferret furono distrutti i cordoni
morenici
che limitavano in basso il bacino di Pra Séc ed in parte quelli
del bacino superiore di Triolet. Ma la condizione primitiva delle cose al
finire del
periodo glaciale
ci è presentata ancor con tutta evidenza dal lago
di Combai in vai Veni e bacino annesso e dalla pianura di Pertuis da
poco evidentemente trasformata da lago in piano torboso. Possiamo dire
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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