Table of Contents Table of Contents
Previous Page  372 / 762 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 372 / 762 Next Page
Page Background

348

PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA

sedile ; i piedi dell’adeguato gigante poserebbero sopra il cono di deie­

zione formante il suo vertice a 1800 metri d’altitudine e ricoperto di

vegetazione.

Avvicinandosi alle basi del Mont Chétif la corrente glaciale di vai

Veni trovava un ostacolo a destra nel M. Chétif stesso, a sinistra nel

protendimento della catena del M. Bianco a M. Frèty, di fronte altro

ostacolo insuperabile nella non meno possente fiumana di ghiaccio scen­

dente da vai Ferret; la massa glaciale veniva come respinta, operavasi

come un rigurgito, si elevava verso il M. Bianco fino a 2300 ed anche

più metri d’altitudine; riceveva nuovo ed enorme contingente di ghiaccio

dal grande bacino della Brenwa e da quelli di Toula e d’Entrèves; si

espandeva sul clinale di M. Fréty allo incontro dei ghiacci di vai Ferret;

si incanalava insieme col ghiacciaio di vai Ferret nel

fhalweg

di valle

d'Aosta ed una parte di essa scavalcava il clinale di Chécouri rove­

sciandosi in cascata nella valle di Aosta, corrispondentemente a Dolonne

e Courmayeur.

Nella vai Ferret succedeva qualcosa di analogo.

L ’alto bacino della valle era il serbatoio originario; ma non tardava

il ghiacciaio principale a ricevere lateralmente le masse dei ghiacciai

di M. Dolent e di Triolet saldate assieme fino ai 2500 metri di eleva­

zione da un lato, e dall’altro la minore corrente del vallone Combetta. Più

in basso la corrente, aumentata dal ghiacciaio di Bellacomba, che lasciò

larghe aree di rocce levigate nel vallone originario, scavava nelle rocce

secondarie

un largo solco e profondo che si continuò poi in basso fino

al termine di vai Ferret.

Le rocce della catena del M. Bianco sono levigate a grande altezza

ed a grande altezza sul versante opposto, cioè a 2400 metri circa, noi

troviamo rivestimenti

morenici.

Ad ingrossare la corrente principale ve­

nivano da destra i ghiacciai di Frébouzie, Gruetta, Planpansière, Bo­

chefort, M. Fréty, e da sinistra quelli di Malatra e di Armina. Fummo

in dubbio per qualche tempo se il ghiacciaio di vai Ferret scavalcasse

il M. de la Saxe per raggiungere in parte la valle di Aosta per la comba

Chapy; ne fummo persuasi dal rinvenimento in alto della comba Chapy

di frammenti protoginici; cionondimeno [possiamo credere che questo

scavalcamento si facesse in scala minore che non dalla parte del Mont

Chétif, giacché in vai Ferret non abbiamo un vero colle paragonabile

a quello di Chécouri, ma sibbene un graduale elevarsi della costiera dal

M. de la Saxe a Nord Est fino alla vetta della Bernada.

La corrente di vai Ferret, lasciati numerosi lembi

morenici

lungo

tutto il versante Sud Est, e giunta alla base Nord Ovest del M. de la

Saxe, sr comprimeva contro la corrente di vai Veni e con essa s'inca