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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA
sedile ; i piedi dell’adeguato gigante poserebbero sopra il cono di deie
zione formante il suo vertice a 1800 metri d’altitudine e ricoperto di
vegetazione.
Avvicinandosi alle basi del Mont Chétif la corrente glaciale di vai
Veni trovava un ostacolo a destra nel M. Chétif stesso, a sinistra nel
protendimento della catena del M. Bianco a M. Frèty, di fronte altro
ostacolo insuperabile nella non meno possente fiumana di ghiaccio scen
dente da vai Ferret; la massa glaciale veniva come respinta, operavasi
come un rigurgito, si elevava verso il M. Bianco fino a 2300 ed anche
più metri d’altitudine; riceveva nuovo ed enorme contingente di ghiaccio
dal grande bacino della Brenwa e da quelli di Toula e d’Entrèves; si
espandeva sul clinale di M. Fréty allo incontro dei ghiacci di vai Ferret;
si incanalava insieme col ghiacciaio di vai Ferret nel
fhalweg
di valle
d'Aosta ed una parte di essa scavalcava il clinale di Chécouri rove
sciandosi in cascata nella valle di Aosta, corrispondentemente a Dolonne
e Courmayeur.
Nella vai Ferret succedeva qualcosa di analogo.
L ’alto bacino della valle era il serbatoio originario; ma non tardava
il ghiacciaio principale a ricevere lateralmente le masse dei ghiacciai
di M. Dolent e di Triolet saldate assieme fino ai 2500 metri di eleva
zione da un lato, e dall’altro la minore corrente del vallone Combetta. Più
in basso la corrente, aumentata dal ghiacciaio di Bellacomba, che lasciò
larghe aree di rocce levigate nel vallone originario, scavava nelle rocce
secondarie
un largo solco e profondo che si continuò poi in basso fino
al termine di vai Ferret.
Le rocce della catena del M. Bianco sono levigate a grande altezza
ed a grande altezza sul versante opposto, cioè a 2400 metri circa, noi
troviamo rivestimenti
morenici.
Ad ingrossare la corrente principale ve
nivano da destra i ghiacciai di Frébouzie, Gruetta, Planpansière, Bo
chefort, M. Fréty, e da sinistra quelli di Malatra e di Armina. Fummo
in dubbio per qualche tempo se il ghiacciaio di vai Ferret scavalcasse
il M. de la Saxe per raggiungere in parte la valle di Aosta per la comba
Chapy; ne fummo persuasi dal rinvenimento in alto della comba Chapy
di frammenti protoginici; cionondimeno [possiamo credere che questo
scavalcamento si facesse in scala minore che non dalla parte del Mont
Chétif, giacché in vai Ferret non abbiamo un vero colle paragonabile
a quello di Chécouri, ma sibbene un graduale elevarsi della costiera dal
M. de la Saxe a Nord Est fino alla vetta della Bernada.
La corrente di vai Ferret, lasciati numerosi lembi
morenici
lungo
tutto il versante Sud Est, e giunta alla base Nord Ovest del M. de la
Saxe, sr comprimeva contro la corrente di vai Veni e con essa s'inca