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Sviluppo lineare approssimativo del limite periferico di tutto il ter­

ritorio provinciale di Torino chil. 614.6.

Dei quali 614 chilometri, 330 appartengono alla dorsale principale

alpina, 57 a catene secondarie diramanti dalla dorsale principale alpina ;

confini in massima parte naturali per ciò che rispondono a dorsali montane ;

227 invece artificiali in massima parte rispondono a regioni collinesche

facienti seguito alle falde alpine ovvero dalle Alpi perfettamente indi­

pendenti (sulla destra del Po) ed a regioni pianeggianti al piede della

catena alpina (cispadana) o delle colline del Monferrato (traspadane).

Chiamiamo naturali i limiti quando o percorrono il clinale di una ca­

tena montuosa dividendo regioni cui scendono le acque dei due versanti

diversi, ovvero seguitano il corso di un fiume o di un torrente geogra­

ficamente importante a separare regioni sulle due rive di esso e ad esso

invianti da opposti orientamenti le acque. In una regione montuosa

questi ultimi sono realmente naturali perchè percorrendo il

thalweg

di

una valle dividono questa in due versanti concorrenti che appartengono

a catene, a rilievi geografici distinti, ed ognuno di questi rimane inte­

gralmente compreso nelle due linee limiti percorrenti i

thalwegs

di due

valli limitrofe.

La linea dorsale di una catena può funzionare hene da limite natu­

rale tra regioni appartenenti a due valli o due bacini limitrofi ordina­

riamente abitati da popolazioni presentanti differenze più o meno mar­

cate; quindi amministrativamente, etnograficamente, politicamente, ed

aggiungeremo commercialmente, i limiti condotti sulle dorsali dei monti

in catena mantengono distinta dalle vicine ed in sè unita la regione

occupata da una popolazione avente comunanza di interessi svariati e

di origini, quantunque numerosi esempi pure si abbiano di due o più

valli vicine presentanti popolazioni di comune origine nelle parti ele­

vate, e diverse da quelle che occupano gli sbocchi o le porzioni infe­

riori di dette valli; ciò dipende dal duplice fatto che molte vallate

cominciarono ad essere popolate dall’alto da famiglie provenienti dal lato

opposto della catena limite, e che le comunicazioni tra valli e valli pa­

rallele concorrenti sono generalmente più facili e brevi in corrispondenza

delle origini che degli sbocchi. Orograficamente parlando poi questo si­

stema di limitazione è lungi dall’essere naturale, razionale, giacché scinde

longitudinalmente in due una catena di monti che per costituzione e genesi

geologica rappresenta una unità orografica indivisibile. Nelle regioni poi di

colline, nelle quali gli spartiacque stanno fra corsi d’acqua di pochis­

sima importanza e sono ordinariamente dovuti più che a fatti di solle­

vamento al lavoro erodente delle meteore e delle acque, epperò grande­

mente capriccioso è il loro andamento, i limiti sono in genere più

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

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