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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA
più o meno caldi condurranno a maggiore o minore evaporazione ; col
pendìo meno ripido le azioni evaporanti hanno maggiore presa sull’acqua
di scorrimento superficiale.
Le correnti originate da semplice accumulo di acque di scorrimento
superficiale presenteranno portate massime nelle stagioni piovose, minime
nelle asciutte, con grande divario fra di loro; avranno un andamento
torrentizio, od in alto grado presenteranno tropp’acqua quando non occorre,
scarsità quando se ne fa sentire il bisogno; le loro piene saranno rapide
e formidabili ed il passaggio alle magre anche rapidissimo; le discese
tanto più irruenti e disastrose quanto meno il versante di scolo, od i
versanti di scolo, saranno atti a rallentare la discesa delle acque; queste
correnti sono più nocive che utili, cioè talora i danni recati non sono
compensati dagli scarsi benefizi che arrecano. Tali sono nella nostra
Provincia, fortunatamente pochi, i minori corsi di acque che solcano
le estreme digitazioni delle catene, in valloncini che non si prestano
ad accolte nevose. Per sminuire la rapidità di discesa delle acque sui
versanti di raccoglimento occorre conservare i boschi, quando esistono,
sui detti versanti, giacché i boschi diminuiscono per un lato il quanti
tativo di acqua scendente al basso; questo realmente non sarebbe un
benefizio, se non fosse che l’acqua da essi fermata penetrando nel ter
riccio e nei detriti da essi mantenuti sui fianchi montani scende len
tamente al basso scolando per mezzo di sorgive che ritornano al corso
d’acqua quanto era stato sottratto a monte; di più i boschi mantenendo
le terre sui fianchi montani impediscono il denudamento della roccia
viva non atta a coltura alcuna, improduttiva, sulla quale le acque
rovinerebbero irrefrenate. Ove i boschi non esistono si potrebbe provve
dere al rimboschimento, opera lunga e costosa se non esiste sui versanti
montani un sufficiente spessore di terra atta a mantenere vegetazione. Si
potrebbe diminuire la discesa delle acque del torrente e dei torrentelli
per mezzo di briglie o serre, sbarramenti in vario modo costrutti che
trasformano il
thalweg
in una serie di conche o ripiani con intercalati
salti di acqua. Per arrestare poi il troppo rapido deflusso delle acque
e conservarle per la loro utilizzazione si dovrebbe ricorrere al sistema
dei serbatoi, che in piccolo è già messo in opera in molte vallette al
pine, sia per irrigazione nei mesi asciutti, sia per agevolare il deflusso
dell’acqua e rendere continua e duratura l’utilizzazione sua come forza
motrice. Fortunatamente da noi pochi sono i corsi di acqua di tal natura
e sono di importanza molto limitata per rapporto alle aree che potreb
bero usufruirne, quindi non è il caso di pensare a costruzioni di colossali
serbatoi quali in Ispagna, in Algeria, nell’ india. Per ciò che tocca al
l’influenza del diboscamento sui torrenti è innegabile che esso contribuì