Table of Contents Table of Contents
Previous Page  600 / 762 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 600 / 762 Next Page
Page Background

576

PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

Prendendo ad esempio il frumento a mm. 2.7 di consumazione ac­

quea al giorno in 129 giorni dovrebbe togliere al terreno m. 0.3483 di

acqua, mentre nello stesso periodo di giorni a Parigi la caduta di acqua

pluviale non raggiunge che lo spessore di m. 0.188 con una deficienza

di m. 0.1603.

Dalle esperienze del liisler risulta ancora che un prodotto di 30 et­

tolitri di frumento per ettaro esige una consumazione di acque di mil­

limetri 431, e non essendo a Parigi la falda di acqua di caduta me­

teorica che di mm. 359 nel lasso di tempo occorrente, ne risulterebbe

che nonostante le più forti concimazioni il prodotto non potrebbe giun­

gere che a 25 ettolitri per ettaro.

Non occorre fermarci più lungamente su tali esperienze per provare

quanto sia necessario non solo utilizzare per l’ agricoltura, ma ancora

economizzare od anche rendere possibilmente più vistose le riserve na­

turali acquee a sopperire alla deficienza innegabile dell’acqua di caduta

meteorica immediatamente usufruita dalla vegetazione.

La riserva nevosa o glaciale noi sappiamo oramai come si costituisca ;

conviene però distinguere tra la puramente nevosa e la glaciale. La

prima è costituita dal manto di neve che cade sulla montagna nel tardo

autunno, nell’ inverno e nella primavera incipiente; essa ricopre ovunque

l’area montuosa, ove più, ove meno ; la diversa grossezza di questo am­

manto nevoso dipende da due cause principalmente, la direzione dei

venti e la configurazione della superficie. Per la direzione dei venti noi

abbiamo che un versante può caricarsi di più di neve che non un altro ;

quando il vento carico di umidità risale con non troppa violenza un

versante montuoso, esso ha comodità di scaricarsi della neve su questo

versante, e riesce sufficientemente povero di vapori sull’opposto versante,

il quale in conseguenza riceverà minor quantità di neve; quando in­

vece il vento è violento e turbinoso, allora la neve formatasi più fina e

leggera ed incoerente, viene trascinata dalla massa atmosferica in mo­

vimento e non sarà abbandonata se non sul versante opposto a quello a

cui arriva il vento, o per lo meno su di esso cadrà con maggiore ab­

bondanza, per ciò che su questo versante, al riparo della diretta azione

dello spostamento atmosferico, il vento perde della sua violenza, havvi

una calma relativa. Questi fatti si possono constatare molto bene nelle

nostre alpi torinesi ; coi venti burrascosi o di tormenta provenienti dal­

l’Est e Nord Est la neve è accumulata sul versante francese, per contro

colle tormente di Sud Ovest è il nostro versante che si arricchisce di

neve ; i venti meno violenti di Nord Est daranno abbondante contin­

gente nevoso per le nostre valli, e scarso gli stessi se provenienti dal

Sud Ovest. Ora se noi consultiamo le tabelle al fine del precedente