

DEI,LA PROVINCIA DI TORINO
5 7 3
siamo vedere quali conseguenze provengano da questa ripartizione di
pioggie e nevi. La caduta di pioggie è quindi dominante per il territorio
compreso tra i 200 e i 2000 metri sul livello marino, cioè tra le medie
temperature annue di 12° e di 2°, facendosi dominante la caduta di nevi
dai 2000 in su, cioè dalla media annuale di 2° e quella molto più bassa
corrispondente alle maggiori altezze; conviene però notare come dai
3200 e 3300 metri in su la precipitazione atmosferica diminuisca di
molto, dipendendo ciò dal fatto che l'origine dei vapori condensabili,
sia per evaporazione diretta locale superficiale, che per trasporto per
opera di venti, sta ad un limite altimetrico inferiore alla elevazione
citata; e venendo alla constatazione di ciò, nella nostra Provincia tro
viamo che i venti umidi arrivanti al versante alpino risalgono questo
versante, ma per l’ abbassamento generale di temperatura si scaricano
dei vapori prima come pioggia, poi come neve e quando giungono a
maggiori altezze sono completamente asciutti, sia per l’abbassamento di
temperatura incontrato, sia ancor per ciò che dilatandosi, rarefacendosi,
le masse d’aria si raffreddano, ed i vapori passano allo stato di pioggia
o di neve. Da questo fatto proviene che entro limiti altimetrici non su
periori ai 600 e 700 metri la quantità di precipitazione meteorica sta
entro il limite di millimetri 900 a 1000; più in su lo scarico dell’u
midità atmosferica cresce in intensità, e si può giungere fino ai 2000
millimetri ; più in alto ancora la precipitazione decresce fino ad essere
quasi nulla ai 4000 metri. Quando forti correnti atmosferiche molto
umide giungono per più giorni di seguito al versante alpino, allora non
solo abbiamo pioggie abbondanti in basso, ma benanco nevicate copiose in
alto, ma solamente fino ad un certo limite variabile secondo i casi, e può
verificarsi che mentre le alte valli ed i versanti a modeste altezze mon
tane si ammantano di potenti strati nevosi le alte vette, i clinali più
elevati ricevano pochissima precipitazione nevosa; nel 1885 in gennaio
una forte corrente umida risalì la valle del Po, infilando le valli aperte
all’Est, tra queste quella di Susa, si scaricò di un’enorme quantità di
neve che raggiunse lo spessore di 2,50 a 3 metri fino ai 1100 metri, a
Salbertrand ed Oulx, mentre a Bardonecchia, a soli 200 metri più in
alto lo spessore si riduceva a metri 1,20. La neve che cade entro mo
desti limiti di elevazione è piuttosto umida, ma quella che cade a
grande elevazione è fina, polverulenta, epperò non dobbiamo farci un
esagerato concetto della quota di precipitazione meteorica quando tro
viamo consegnati nei trattati e nelle relazioni i 5, 10, 15, 17 metri di
neve annuale nelle alte regioni alpine, giacché quella neve si riduce a
molto minor spessore liquefacendosi ; ogni metro di neve in quelle con
dizioni corrisponde ad 8 a 9 centimetri d’acqua, cosicché i 5, 10, 15, 17