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LA SI ’A " [’ICCOI A CASA "

171

Si trattava, in massima parte di povere ra­

gazze cui le tristi condizioni, morali e materiali,

della famiglia serbavano un avvenire di incer­

tezze e di pericoli se non addirittura di rovina.

— Ma che brave ! E come contente ! —

esclamava il Cottolengo, nell'udirle cantare le

litanie del Signore durante le ore del rammendo

o del bucato.

— Risparmiatevi però la voce ! Fra dieci

anni, chi sa mai, la Provvidenza vi regalerà una

casa di clausura, dove avrete una chiesetta vostra,

dove farete tante

feste e canterete

tante belle musi­

chette!

Alle trenta fi­

gliuole, salvate in

tal modo dall'ab­

bandono e dalla

miseria, il Cotto­

lengo — medico

di ogni male, fisi­

co e spirituale —

dava per Madre

una pia Dama,

rimasta vedova

con un piccino : la signora Marianna Nasi-Pullini

che il buon Canonico teneva fra le divote più

zelanti ed illuminate della sua cura.

Eletta da Dio per questa missione di pietà,

fu Madre dei poveri e delle prime Suore V in ­

cenzi^ : sotto ia guida del Canonico, mandò per

ogni casa le sue Figlie a cercare i sofferenti e

a recare loro il duplice balsamo che i miseri in­

vocavano, per le piaghe del corpo e per quelle

dell’anima. Erano i primi fiori soavi sboccianti dalla

semente generosa ch’era stata cosparsa "manibus

plecies1 dal Sacerdote ostinato e ridanciano, co­

raggioso fino all'eroismo e umile fino al biasimo

— aspro, sincero e continuo — di se stesso e

della propria inconcludenza...

Fiori che la tempesta doveva piegare d’im­

provviso ed intristire, senza però disvellere dalle

zolle benedette della regione porta palatina.

Scoppiato nel 183 S il colera, parve all’umana

prudenza che la chiusura dell'ospedaletto si ren­

desse urgente e irrevocabile per la salute pub­

blica : l ordine duro ed imperioso veniva tras­

messo dal Capo Sezione del Ministero dell’ In­

terno avv. Lorenzo Costa, al Rettore della Con­

gregazione del " Corpus Domini " Canonico

Valletti il quale, la sera stessa, radunati apnosta

i Canonici — compreso naturalmente il Cot­

tolengo — ne dava lettura ad alta voce fremente.

Poi, nel silenzio generale seguito alla lettura,

il Canonico Valletti, giustamente contrariato, non

poteva rattenere una parola di rampogna per

colui ch’era stato

la cagione dello

scandalo.

— Bel nome

che vi siete fatto,

Canonico Cotto­

lengo! E un bel

guadagno per la

nostra Congrega­

zione !

— Ma già !

Vorrei però fare

osservare a lei, si­

gnor Rettore, che

io sono na to a

Bra. Mi scusi. Ma non c’è un "paisan " di Bra che

ignori come i cavoli, per crescere belli e tondi,

debbano venire trapiantati a tempo debito. Cosa

vuol dire questo? Che adesso è venuta, giusta

giusta, l’ora del trapianto. Sicuro. Trapianterò il

Deposito. E con l’ajuto della Divina Provvidenza,

vedrà che cavolone, tondo e grosso verrà fuori !

il caparbio

Prete-paisan

di Bra, scaldato dalla

divina fiamma che non oscilla e non si spegne

nel cuore degli Eletti di Gesù, manteneva questa

sua parola. Chiuso sul finire dell’ottobre 1831

l’ospedaletto, egli raccoglieva in quelle stesse ca­

mere — sotto la tutela della pia Vedova Nasi

e delle Suore Vincenzine — le giovanette che

andavano questuando per le vie del rione, senza

un sostegno al mondo, formando così un’altra

delle quattordici famiglie della futura Casa della

Divina Provvidenza : la Famiglia delle Orsoline.

Poi, a soli sette ny*i di distanza dalla soppres­

sione dell’ospedaletto, comperava per poche de