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CROCIATA CONTRO LA TUBERCOLOSI

181

rettrice signora Gaspara Reverdito che ne fu

l'anima per nove anni.

La modestia dell’esordio fu forse la sua for­

tuna : il non aver atteso di possedere un istituto,

costrutto

rì'odis et formis

in ogni particolare,

permise alla colonia, coll'esiguità dei fondi

di cui disponeva la Crociata di cominciare a

vivere.

Quale fervore in quella circostanza da parte

di quanti moralmente e materialmente avevano

la responsabi­

lità della riu­

scita ! E quale

esempio scen­

deva d a l l a

P r in c ip e s s a

P a trona , la

q u a le , ogn i

giorno, si re­

cava alla Co­

lonia ed ivi,

colle sue au­

guste mani, ve-

stiva e sve­

stiva i piccoli

coloni per tro­

var il modo di

dotarli di un corredo adatto alle loro condi­

zioni fisiche e, nello stesso tempo, decoroso ed

economico !

Intanto fu provvisto alle scuole interne che

il R * Provveditorato concesse funzionassero

senza dover far uscire gli alunni dalla Colonia :

per lo stesso motivo di isolamento si dispose pel

servizio religioso interno, auspice la generosità

dei Fratelli Salesiani ed, a poco a poco, non

solo fu provvisto a tutti i particolari della vita

collettiva, ma si riparò ai danni edilizi del pa­

lazzo subiti in venti anni di abbandono, dopo

essere stato, per molto tempo, centro domeni­

cale di attrazione verso le maggiori personalità

torinesi del periodo del Risorgimento ed aver

accolto, nelle sue sale settecentesche, S. M. il Re

Vittorio Emanuele II, i suoi Ministri Cavour,

Massimo d'Azeglio, deputati, senatori, amba­

sciatori, ecc.

Ne seguì che la Colonia da 30 ragazzi salì

a 50, a 100, a circa 200 gradatamente, a

tutto facendo fronte la Crociata coll'obolo di

numerosi, noti ed ignoti, benefattori, istituti fi­

nanziari con a capo il Municipio e, poco dopo,

il Governo, come risulta dai particolari riportati

nel bollettino « La Crociata » che questa co­

minciò a pubblicare il 10 giugno 1914.

I

piccoli coloni vivono in istato di isolamento,

non di prigionia: ogni due mesi sono visitati

dai parenti sani

( conditio sine

qua non):

o-

gni sei mesi

possono tra­

sco rrere una

giornata a casa

ritornando in

colonia dopo

essere passati

alla stazione di

d isinfez ione

m un ic ipa le :

partecipano al­

le maggiorima­

nifestazioni cit­

tadine, a gare

ginniche e, nella primavera, i maggiori di

essi sono accompagnati in città, sotto la guida

entusiasta e competente del prof. Goytre, di­

rettore della scuola Santorre di Santarosa, a

visitare stabilimenti industriali, musei, opere pub­

bliche, palazzi storici, ecc. onde fissare nella

loro mente le bellezze materiali e morali della

città natia, e portarne il ricordo nella vita le­

gato al beneficio ricevuto.

7

GIUGNO 1914. È 1. data di ricor­

renza della Festa dello Statuto che venne

scelta per la celebrazione della prima

Festa

del Fiore,

organizzata dalle Dame del Co­

mitato Femminile consistente nelle seguenti ma­

nifestazioni :

1° Preparazione, più economica possi­

bile, di un fiore artificiale simbolo di salute

e di robustezza (rosa selvatica);

I

-4

Pauatempi educativi di coloni.