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F R A

L I B R I

L.

S

c a l a b r in i

,

La Tassa di Scambio.

Un

v o lum e d i p ag . 600.

Como, 1934. L. 18.

Vede ora la luce la 4* edizione del volume

La Tassa di

Scambio,

guida pratica, specie per industriali, commercianti,

esercenti, funzionari, perfettamente aggiornata al set­

tembre 1934, e c^e comprende il Testo Unico, i decreti e

le disposizioni successive, le istruzioni, normali, circolari,

note, risoluzioni e decisioni ministeriali, illustrate e coordi­

nate anche con l’ausilio di frequenti richiami, nonché di

elenchi, tabelle ed indici, in modo da presentare un quadro

completo, organico ed esatto della materia, scendente fino

ai dettagli.

Si tratta, quindi, di una pubblicazione di comoda ed

agevole consultazione per tutti, anche per i più profani, che

riuscirà preziosa per quanti devono pagare od applicare il

tributo di scambio, sopratutto per le categorie soggette a

regimi di tassa speciali, irti di difficoltà e di complesse sot-

tilizzazioni e casistiche, che nel volume in discorso appaiono

chiarite e semplificate da una esposizione logica e piana,

scevra di inopportuni dottrinarismi ed ispirata soltanto a

criteri eminentemente pratici.

La nuova edizione del pregevole lavoro avrà, pertanto,

a maggior ragione, il medesimo successo delle precedenti,

uscite quando l'applicazione del tributo appariva più facile,

perchè assai minori erano le discriminazioni delle aliquote

e le norme di carattere particolare e minori, di conseguenza,

pure le possibilità di incappare in sanzioni per l’omissione

di adempimenti e formalità imposte dalla legge. Anche il

contenzioso è trattato con somma cura in modo da dare

norme chiare e precise per evitare ogni e qualsiasi contesta­

zione, contravvenzione e penalità.

Il

volume sarà tenuto a giorno negli anni prossimi con

brevi supplementi dei quali gU interessati avranno tempe­

stiva notizia.

Generale

A l d o C a b ia t i,

La battaglia dell'ottobre 1917.

Io.,

La Riscossa.

Collana •Storia della Guerra Italiana», volumi

5

"

e

6

°. Editore Corbacdo. Milano.

Arduo

è

stato il compito affidato all'A. ma egli non ha

indietreggiato di fronte all'onere ed all’onore di trattare di

questi due capitali momenti della nostra guerra: la disfatta

di Capacito e la resistenza sai Grappa e sai Piave. I due

volami sono strettamente legati l’ano all'altro e si integrano

a vicenda.

Il

generale Cabiati ha studiato il problema di Caporetto

sopratatto dal lato militare, a complemento di quelli morale

e politico piè largamente considerati da altri. Egh raccoglie

ed espone fatti ed episodi con serenità ed obbiettività,

guardando la realtà in faccia, senza denigrazioni personali,

e senza esprimere giudizi definitivi o sommari, molti essendo

ancora gli elementi che mancano allo storico per un’esatta

e precisa valutazione degli avvenimenti. L ’episodio doloroso

di Caporetto non fu esclusivo e particolare delle nostre armi:

esso si verificò in forme non meno gravi in Francia

a danno

delle armate inglesi. I nostri soldati seppero superarlo più

che con i mezzi materiali — uomini ed armi — con un

mezzo

ideale: la fede, perchè nei primi mesi l’aiuto degli alleati

fu minimo. Cosi si produssero gli episodi epici di difesa

e

di

resistenza degli altipiani, del monte Grappa, e del fiume

Piave, i quali sono narrati dal Cabiati con efficacia

e con

evidenza descrittiva che appassionano e commovono il

lettore.

Nella compilazione dei due volumi l’A. si è valso oltre

che dei giudizi degli scrittori nostri, anche di quelli del

nemico; il che conferisce maggior pregio all’opera per la

spassionatezza

e

lo spirito obbiettivo che lo hanno inspi­

rato nella sua nobile fatica.

A

r r ig o

F

u g a s s a

,

Gratuli Corsari.

Edizioni Corbaccio.

Milano. L. 10.

Non creda il lettore, dal titolo, di trovar descritta l’av­

venturosa e pericolosa vita dei corsari, usi a solcare i mari

e gli oceani in cerca di preda con miraboLinti e fantastiche

avventure, la cui lettura formava il diletto de’ nostri gnni

giovanili. Quelli erano pirati, gente fuori della legge, senza

patria, senza bandiera.

I

corsari invece erano intrepidi e valorosi armatori e

marinai, padroni dei loro navigli, i quali, con regolari patenti

sovrane, ingaggiavano contro i nemici del loro paese

furi­

bonde lotte, predando i bastimenti da traffico, molestando

le forze marinare avversarie. I corsari erano poi tonati,

tornando alle loro basi, di presentarsi ai tribanali, i quali

giudicavano della buona o mala impresa dei navigli cat­

turati.

L ’A. con bello e piacente stile d trasporta

ai tempi a a ra

della Francia, sotto Luigi

XIV ,

il Re Sole, il

quale proteg­

geva ed aiutava una schiera di provetti

corsari, oomiai di

fegato ed astutissimi, i quali con le

loro scorribande distur­

bavano il commercio inglese ed

olandese sarrhrggianrinpe

le navi che giungevano a loro

portata.

Alcuni di questi corsari ebbero dal munifico sovrano

alti onori e raggiunsero nella scala gerarchica della marina

francese i più alti gradi ed ottennero anche patenti di

nobiltà. Tra di essi il più intrepido e valoroso è stato certa­

mente Jean Bart, il qoale m namerosissime scomris nsi-

l'Atlantico e nei mari del Nord noe segnalati servizi al san

P

mbb

. Altri ancora ne segnala l’A.: fl conte di Forbia. Da

Guay-Troain sino al famooo e leggendario Soicoaf.

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