Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1108-1109 / 1821 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1108-1109 / 1821 Next Page
Page Background

VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

penetrare, come pochi, nel pensiero del mondo greco. Di

lui si hanno più opere, fra cui

Videa di una filosofia della vita.

La città di Carmagnola, dove il Bertini compì i suoi

studi, gli eresse un monumento che fu inaugurato il 17 ot­

tobre 1881. L ’Ateneo torinese gli dedicò un busto e un’epi­

grafe al i° piano superiore dell’Università: «Giovanni Maria

Bertini — nato a Pancalieri il xm agosto

m d c c c x v iii

nell’Ateneo Torinese — nella R. Accademia delle Scienze

— fu — delle dottrine filosofiche — espositore fecondo —

interprete valoroso del pensiero ellenico — visse modesta­

mente — tranquillamente morì il xm ott.

m d c c c lx x v i

rimpianto dai molti — che l’ebbero maestro, collega, amico ».

Su di lui vedi

G . G e n t i l e ,

Le origini della filosofia contem­

poranea in Italia,

I, Messina, 1917.

BERTOLA ANTONIO (Via).

Seconda a destra di via Roma.

Comprende il tratto di strada che da via Roma alla

scuola • rotonda »della Cittadella assumeva successivamente

1 nomi di

Barra di ferro, Due bastoni

fino a via S. Francesco

d'Assisi, e

Gambero

nel terzo tratto che sboccava al pas­

seggio o corso della Cittadella (nel periodo francese detta

deir£crcrt55f), prolungata più innanzi fino aU'« imbarcadero

di Novara ».

Il

Bertola, nato a Mussano Biella l’8 novembre 1674,

fu nel 1706 a capo degli ingegneri militari. Di professione

avvocato, era tuttavia peritissimo in architettura, tanto

che a lui si devono in gran parte le fortificazioni piemon­

tesi ordinate dal Duca Vittorio Amedeo II e che tanto val­

sero a prolungare la resistenza di Torino, quali quelle del

forte di Brunetta (Val di Susa) e quelle di Fenestrelle (Val

Chisone). Da Vittorio Amedeo si ebbe, oltre che ad un

alto grado militare, anche il titolo di Conte d ’Exilles.

BERTOLLA. Quattro strade portano questo nome, e pre­

cisamente:

1)

Str. comunale dalla borgata Barca alla borgata Berlolla.

2)

Str. vicin. dell'Abbadia di Stura alla borgata Bertolla.

3)

Str. vicin. dalla borgata Bertolla alla frazione Verna.

4)

Str. vicin. dalla borgata Bertolla a S. Mauro.

Dal nome di una frazione, vicino al Po, alla vecchia

periferia di Torino.

BERTOLOTTI DAVIDE (Via).

Tersa a destra di piazza

Solferino.

Letterato e giornalista, nato a Torino nel 1784, morto

nel 1860. Diresse i giornali • Lo Spettatore », «Il Risorgi­

mento». Ci lasciò anche un romanzo storico:

La calata

degli Unghen in Italia;

per il teatro scrisse le tragedie:

Ines di Castro, Tancredi conte di Lecce-,

e anche un poema

epico-sacro:

I l Salvatore.

Molto tradusse dall'inglese, e spe­

cialmente dall’Addyson, dal Dryden, dal Pope, dal Gray,

dal Milton, ecc. Vedi sua autobiografia in: A.

B r o f f e r i o ,

I miei tempi,

Torino, 1904, VI.

BERTRANDI GIOVANNI AMBROGIO (Via).

In prolun­

gamento di via Barbaroux, oltre il Giardino della Cittadella.

Medico chirurgo, nativo di Torino (1723-1763): inse­

gnante di chirurgia e di anatomia nel 1755 nell*Ateneo di

Torino, tre anni dopo fu nominato medico di Corte. A lui

si deve la fondazione della Scuola di Medicina veterinaria

e quella di Ostetricia. Torino fra il 1786 e il 1802 pubblicò

in quattordici volumi le sue

Opere anatomiche e centsiche.

BESSANESE (Via).

In borgata Cetonia, quinta a destra

dello stradone di Pianezza.

Monte delle Alpi Graie, alto 3632 m.: grande veduta

sulla Ciamardla e della Punta della Carbonella.

EEZZECCA (Via).

Quarta a sinistra ie l corso Fiume, dal

monumento Crimea a via ai Monte.

È dedicata al ricordo del fatto d'armi quivi svoltasi il

21 luglio 1866. in cui Garibaldi eoo alcune compagnie del

20 reggimento e col 90, presa l'offensiva contro gli Austriaci,

riprendeva Bezzecca e inseguiva gli Austriaci oltre Lecco.

Bezzecca ricorda pure

1

’* Obbedisco » risposto da Garibaldi

(9 agosto) all'ordine di ritirarsi dalle posizioni conquistate.

Sul vicino Colle di Santo Stefano si trova l’Ossario dei Ca­

duti del 1866 e un cimitero dei soldati caduti nella Grande

Guerra.

BIAMINO ETTORE (Via).

In regione Sassi, fra la strada

di Casale e la via Beato Cafasso.

Medaglia d ’oro. Nato a Torino nel 1896. Lasciati gli

studi, entrò alla scuola di Modena dove sul principio del

1916 uscì aspirante ufficiale di complemento nel 50° reggi­

mento di fanteria. Frequentato il corso mitragliatrici Fiat

a Brescia, tornò in guerra presso il Colbricon. Promosso

tenente di complemento, incaricato della difesa più avan­

zata di un'importante posizione, venne ucciso da una gra­

nata di grosso calibro con i suoi mitraglieri a Dosso Faiti,

il 4 giugno 1917.

BIAMONTI GIAC. LUIGI (Via).

Seconda a destra di via

Villa della Regina.

Filologo e poeta, nato a S. Biagio della Cima (San Remo)

nel 1862, m. nel 1824 presso Milano. Ci lasciò un poemetto

storico-allegorico

Camillo

e due tragedie. Ma anzitutto egli

è da ricordarsi come dotto nelle lingue classiche: fu profes­

sore di eloquenza a Bologna e a Torino. Nella questione

della lingua italiana parteggiò per i toscanisti e la sua

opinione — contro quella del Monti — espose nelle

Tre

lettere di Panfilo a Polifilo.

Su di lui vedi, per notizie bio­

grafiche, G.

B u s t ic o ,

Alcune lettere inedite a Giuseppe Bia-

monti,

in «Mélanges de Philologie d ’histoire et de littérature

otferts à Henri Hauvette », Paris,

1934

-

BIANCAMANO (vedi

Umberto Btancamano).

BIANCHI NICOMEDE (Via).

In regione Tesoriera,

in

pro­

tendimelo della via Nicola Fabrizi, tra il corso Monte

Grappa alla ex cinta daziaria.

Reggiano di nascita, ma torinese di elezione, Nicomede

Bianchi nacque nel 1818 a Reggio Emilia: a Parma si laureò

in medicina e a Vienna dimorò per perfezionarsi nella scienza

medica. Ma tornato in Italia si diede alla politica e fu del

Governo provvisorio di Modena. Esule in Piemonte, fu

prima a Nizza e poi a Torino come direttore degli studi nel

Collegio Nazionale. I suoi studi storici l'occuparono e gli

diedero modo di essere apprezzato e di coprire cariche

importanti, sia come segretario generale all’istruzione pub­

blica. nel 1864. sia, più tardi, come preside del Liceo Cavour,

e finalmente dopo il 1870 come sovraintendente degli

Archivi piemontesi. Venne nominato senatore

del

Regno.

Mori nel 1886 a Torino. Reggio ne volle la

salma e

gli

elevò

un monumento. Moltissime cose

d

lasciò

a

stampa,

fra

cui

la

Storia della Monarchia Piemontese dal

1773

al

1861,

che

però non condusse a termine.

Altra open poderosa

è

la

Storia documentata delta diplomazia europea in Italia ia l

1814

al

1861

,

e

la

Storia iella politica austriaca rispetto ai

Governi e ai Sovrani

<f

Italia dal

1791

al

1857.

Su

di

lui

si

rimanda a E.

F e r r e r ò ,

Nicomede Bianchi,

in

«Archivio

Storico Italiano », XV II, 3, 1886.

BIANZÈ

(Via).

In regione Campidoglio, tra il corso Alta-

comba e la via Rosta.

Comune in provincia di Vercelli, a

182

m. sul livello

del mare, sulla linea ferroviaria Milano-Torino. Dominato

prima dai Marchesi di Monferrato, dai Visconti pai, passò

nd 1691 alla Casa di Savoia.

BLASONETTI (Strada).

In regione Bertolla.

Prende il none da alcuni casrmah ai quali conduce.

BIASONI (Strada).

In regione Bertolla.

Prende il nome dai cascinali a cui conduce.

B

1

BIANA (Via).

In borgata Vittoria, a destra di via Stra­

dala, dopo via Vittoria.

Santa, martirizzata al tempo dell’imperatore Giuliano

l’Apostata (a. 363). A Roma, circa un secolo dopo, papa

Semplicio, fece erigere in suo onore un tempio. La strada

però è dedicata al Comune che porta questo nome, presso

Pinerolo, a 406 tn. sul livello del mare.

BICOCCA (Via).

Terza a destra del corso Fiume, parallela

alla via Mentana.

Frazione alla periferia di Novara, dove si combattè la

la battaglia dal 23 marzo 1849.

BIDONE GIORGIO (Via).

A sinistra di via Nizza, oltre

il corso Valentino.

Matematico e idraulico, nato nel 1751 a Casal Noceto

(Tortona); insegnò dopo il 1815 idraulica nell’Ateneo di

Torino. Morì nel 1839. Dopo aver frequentato le scuole

dei Padri di S. Filippo Neri, abbandonò gli studi teologici,

ottenendo dall’Ateneo di Torino la laurea in ingegneria

idraulica. Il suo nome è legato particolarmente

al salto del

Bidone,

specie di rigurgito, ma anche ci lasciò studi sulla

portata delle ■ luci a battente », sulla percussione delle vene

fluide ed altri. Di lui scrisse L. F.

M e n a b r e a ,

Discours

sur la vie et les ouvrages du chevalier Georges Bidone,

To­

rino, 1842.

BIELLA (Via).

A destra del corso Regina Margherita, presso

la ferrovia di Milano.

Bella città della provincia di Vercelli, sul torrente Cervo.

La’parte’più elevata è a 475 m. sul livello del mare. È grande

centro dell’industria laniera non solo, ma anche grande

centro industriale. Nd territorio di Biella vi ha il celebre

Santuario di Oropa. La città

è

unita alla linea

T o rin o -

Milano, da un tronco ferroviario che da Biella conduce a

Santhià. ed ora una linea ferroviaria la congiungerà diret­

tamente con Novara. È la patria della famiglia Sella, fra

cui il più noto

è

Quintino Sella, scienziato e ministro.

Biella è il capoluogo di «una terra veramente privilegiata

e singolare per la sua poesia naturale, per la sua poesia

religiosa, per la vita gagliarda e multanime della sua gente ».

Si

veda C.

S o rm a n o ,

I l Biellese ne’ suoi aspetti naturali,

nella sua storia, nella sua vita,

Biella, 1927.

BIOGLIO (Via).

In regione Maddalene, a sinistra del corso

Novara, dopo il corso Palermo.

Comune della provincia di Vercelli, a 682 m. sul livello

del mare. Industria della lana.

BIONAZ (Via).

In regione

5

.

Paolo, a sinistra di via Mon-

ginevro, oltre la ex cinta daziaria, presso la cascina Lesina.

Solitario Comune della provincia di Aosta, nella Val-

pelline, in quella parte però della valle, nel tratto sopra

Oyace, che vien detta Valle di Bionaz. È a 1600 m. sul

livello del mare; centro di escursioni alpine.

BISALTA (Via).

Seconda a destra dello stradone di Nizza,

oltre il corso Spesia.

Dal nome del Monte, chiamato anche Besimàuda, presso

Limone Piemonte, alto 2404 metri, da cui si contempla un

esteso panorama dal Monte Disgrazia e dal Monte Rosa, al

Gran Paradiso, alle Alpi Marittime, fino al mare.

BISTAGNO (Via).

In regione Gerbiio, a iestra del corso

Sebastopoli, dopo via Gorizia, sboccante in via Rovereto.

Comune della provincia di Alessandria, a 176 m. sul

livello del mare, sulla linea Alessandria-Savona.

BIXIO NINO (Via).

Prima a destra di via P ier Carlo

AJUjfòéU.

Suo nome era Girolamo, ma più noto col nome di Nino,

nato a Genova nel 1822. Dopo una giovinetta avventurosa,

10 vediamo nd 1848 soldato nell’esercito regolare, quindi

con Garibaldi coprirsi di gloria a Villa Conini: fu

aDore

che lo si chiamò il risorto Giovanni dalle Bande Nere. Poco

prima della guerra del 1839 fondò il «San Giorgio », giornale

di battaglia; nella spedizione dd Mille — di cui fu uno dd

più fervidi preparatori, — comandò il

Lombardo:

compì tutta

la campagna. Nd 1866 combattè a Custoza; nel 1870 fu

chiamato a

far

parte del corpo d’operazione nello Stato

Pontificio e il XX settembre entrò in Roma con il Cadorna.

Abbandonato l’esercito, tentò il commercio, ma un’epidemia

colerica Io spense in un porto di Sumatn nd 1873. La

salma

riposa a Staglieno. A questa bella figura di marinaio, di

soldato, di patriotta, Genova devò un monumento nd 1890.

11 D'Annunzio scolpi bene la sua figun ad veni: «... morto

Giovanni delle Bande — nere, temprato ««««»

voce a saetta, sottil viso che sa — la cote come il filo d’una

spada — laboriosa... ». Oltre che a ricordarlo nd votame

Da Quarto al Vottumo,

G.

C.

A

bba

gli dedicò un’ampia

biografia:

La vita

d i

Nino Bigio,

Torino, 1912, 2* «linone,

Gi-bus.

5 0

5 1