Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1207 / 1821 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1207 / 1821 Next Page
Page Background

Giornali e giornalisti torinesi dei tempi di Carlo Alberto

Il “ Messaggiere „ del Brofferio

TVa i giornali che si pubblicavano a Torino sulla

’ fine del 1835, quando apparvero le R. R. Patenti

sulla stampa periodica (1), era il

Messaggiere del com­

mercio

del libraio Gaetano Gabetti. Il Brofferio, che

vi scriveva in appendice articoli di critica e di varietà,

10 trasformò allora in una gazzetta «di scienze, let­

tere, belle arti, teatri e mode »; e in questa forma

11

Messaggiere

(2), di cui furono primi collaboratori

Luigi Rocca, Luigi Re, Pietro Baldassare Ferrerò e

Edoardo Brignone, durò sino alle riforme dell’ottobre

1847. Poi divenne politico e finalmente scomparve

col 1849.

Nessun nome, negli

Atti segreti di Polizia

ritorna

così spesso come quello del Brofferio. Ecco una sua

supplica al Re:

Già son più di due anni che l’aw . Angelo Brofferio,

patrocinante davanti ai supremi Magistrati, otteneva dal

governo di V. M. di pubblicare il

Messaggiere torinese

(3)

nell’intendimento di contribuire

colle sue poche facoltà intellet­

tuali al nobile incremento delle

lettere e delle scienze piemontesi.

Suo scopo era quello di aver

sempre per norma la verità e la

giustizia, per fondamento la Re­

ligione e la Monarchia.

La magnanima protezione

della M. V., all’ombra della quale

fiorisce ogni patria disciplina, in­

coraggiò per tal modo l’esponente

che. data non interrotta

opera

alla compilazione del

Messaggiere,

ottenne in breve non solo il

favore

dei sudditi della

M.

V.,

ma ben

anche degli stranieri, tal

che

in

Italia e fuori è

difficile a dini

quanto grata

accoglienza ritrovi

questo foglio

piemontese.

Cori

fa

sino al presente,

sebbene

i ne­

mici d'un’onesta

letteraria verità

ponessero in

mille modi ostacolo

incessante

alla pubblicazione del

giornale. In

ora poi qaesti osta­

coli si accrebbero

aU’infinito per

fatto delle

persone a c à è con­

fidata in

particolare la revisione

civile

del

Mmaggi**,

cori che,

senza un atto di Sovrana prov­

videnza.

questo foglio trovasi in

procinto di non poter pi* com­

parire.

Già molte e molte volte la Revisione ritardò sino al

momento della pubblicazione l'approvazione degli articoli

da pubblicarsi, e molte volte anche si sospesero o si proibi­

rono articoli all'istante della distribuzione, i quali furono

in appresso riconosciuti innocui e più tardi approvati, ca­

gionando intanto detrimento al giornale, grave disturbo

ai compilatori e agli associati. Sa l'esponente essere la Revi­

sione della stampa una pubblica tutela, una necessaria vigi­

lanza contro gli abusi che dalla stampa potrebbero derivare,

ma sa altresì essere intenzione ed espresso volere della M. V.

che le persone incaricate degli uffizi della Revisione siano

illuminate, giuste, imparziali. Ed argomento di giustizia e

d’imparzialità non vide l'esponente nello scorso sabbato in

cui la proibizione di due articoli venne tanto tarda, improv­

visa e inattesa, che più non fu possibile di pubblicare il

giornale.

Due sono gli articoli riprovati. Uno è un cenno biblio­

grafico intorno all’opera intitolata:

Brevi discorsi alta gente

di campagna sopra alcuni capitoli del Codice Albertino.

L ’altro è una risposta a due veementi articoli contro l’espo­

nente, pubblicati nel

Pirata

di Milano. Il primo, già special-

mente approvato da S. E. il Guardasigilli, non si volle fosse

stampato perchè vi si diceva:

Codice Albertino.

E qui il

signor Revisore non osservò che

questa denominazione già stava

in fronte dell’opera col titolo di

brevi discorsi annunziata, opera

stampata e approvata in Pie­

monte, per cui questa denomi­

nazione, dettata da una giusta

universale riconoscenza, già era

dalla Revisione medesima pas­

sata in giudicato. Il secondo non

si volle approvare, benché in

esso non si esponeeee

le ra­

gioni di una giusta difesa, ragioni

e nozioni meramente letterarie e

scientifiche che mille altre volte

si lasciarono espone nel mede­

simo giornale, e ciò perchè al­

enai impiegati subalterni della

Revmoae sono in queste lette*

naie contro ver i dominati da

privati affetti a da parziali in­

fluenze. In prova di ciò s presen­

tano qui uniti aBa M. V. i due

artìcoli del Pirata (4) coma anche

i due articoli del

Messaggi**

ael-

l'unicacopia stampata perlaM.V.

La pabblicazkmedsi fafMpa-

espodalminted^liebdo-

diata, ha d'aopo

di una n w iih Revisiona

ri pratica in ta lli fH altri Steli

italiani dove i 1