

FRA I LIBRI
tutti la scarsità c la difficoltà delle comunicazioni, cui si
fa fronte con i primi servizi postali, la varietà delle monete,
la legalizzazione dei diritti di naufragio e di rappresaglia,
dei diritti di pedaggio e simili tendenti ad avvantaggiare i
cittadini del Comune contro gli stranieri.
Contro tali ostacoli si lotta con rinnovata energia, e
quando l’epoca delle riforme protestanti e delle guerre di
religione è al suo declino e la concezione individualistica
della vita e della economia ne esce singolarmente rafforzata,
il capitalismo moderno può dirsi ormai affermato e in pos
sesso di tutti i mezzi che gli consentiranno la meravigliosa
fioritura dei secoli seguenti.
Per quanto condotta dal Fossati con finalità esclusiva
mente didattiche, la narrazione della complessa materia
presenta non pochi spunti di drammatica lotta, di alta
speculazione e di orgoglio nazionale per la parte preminente
avuta dall’Italia nel periodo di tempo considerato: ne con*
segue che le sue lezioni interessano non soltanto gli studenti,
ma anche le persone colte che vi possono trovare una utile
integrazione alla loro conoscenza del passato e una indi*
spensabile premessa alla comprensione del nostro tempo e
dei fattori non ultimi che hanno contribuito a determinarlo.
P
a o lo
R
a m e l l o
.
L u ig i M a d a ro ,
Breviario di Bibliografia.
Torino, 1934.
Ediz. de l’Erma.
L ’autore prospetta in primo luogo la posizione della
Bibliografia in confronto colla Biblioteconomia e colla Bi
bliologia, e tosto indica gli uffici della prima sintetizzandoli
in una frase incisiva, che dice tutto in poche parole: « descri
vere i libri per indicarli alla nostra conoscenza ».
Dà quindi un rapidissimo sguardo alla storia della
Bibliografia da Callimaco sino all'invenzione della stampa,
la quale provocò vigorosamente lo svolgimento di tale
disciplina — e poscia ai contributi dati dal Manuzio, dal
Doni, dal Gesner, dal Bales, dal Lacroix, ecc. — alla feconda
produzione d'opere bibliografiche del ’6oo, per giungere
all’organizzazione in veri sistemi nell'800, culminati nel
l’istituto Intemazionale Bibliografico di Bruxelles, 1895.
Opportunamente l’A. fornisce preziose informazioni sulla
terminologia descrittiva del • libro • parlando dei mano
scritti e delle opere a stampa, e quanto a queste brevemente
si sofferma sugli • incunaboli > e sulla portata della parola
• edizione », spiegando i varii aspetti sotto cui un’edizione
può essere ravvisata — edizioni aldine, giuntine, bodo
niane, ecc., alla macchia, diplomatiche, ecc., diamante,
rare, ecc. — aggiungendo alcune sagaci dichiarazioni sul-
1’ « edizione principe, originale, crìtica ■.
Espone importanti istruzioni in merito alla «scheda»
mediante la quale « il libro, descrittivamente rappresentato
nelle principali caratteristiche estrìnseche che lo costitui
scono ed individuano, si esprime negli organi di anagrafe
libraria » e distingue le varie specie di schede e la loro fun
zione. con ragguagli intorno all’elemento essenziale della
• parola d’ordine », cosi importante nella tecnica della sche
datura e dell’uso pratico del catalogo alfabetico.
Rivendica ad un italiano — il Panixzi, esule a Londra —
il vanto d’avere per primo data una regolamentazione di
carattere unitario alla schedatura, fondata su criterii da
lui stesso già applicati alla biblioteca del Britnh Museum e
che furono poi seguiti nelle classiche regolamentazioni ame
ricane. tedesche, inglesi, e che ebbero infine un magistrale
svolgimento nella codificazione dell‘ 11 giugno 1921 dal
Governo Italiano, mirabile per completezza analitica e per
abbondante esauriente esemplificazione.
Ad mostrare il suo pensiero l’A. presenta un paradigma
di
schedatura per opere manoscritte e per opera
rara.
Tratta quindi eoa singolare competenza dai datemi
bibliografici finora ideati, distinguendo e caratterizzando la
catalogazione teak per •soggetti » e quella •
sistematica»
propriamente detta — e ricorda a questo punto il colossale
lavoro del
Mare Magnum
compiuto dall’Abate MaruceUi.
Si sofferma sul sistematico intimamente connesso colla
vexatissima quaestio
della classificazione delle varie manife
stazioni dello scibile umano ed accenna, dopo un succoso
riassunto storico, le più importanti sistemazioni bibliogra
fiche, da quella del notissimo fondamentale Brunet — di
cui espone un esempio di seriazione di classi e suddivisioni
per il gruppo Belle Lettere — a quella «decimale » della
quale chiaramente esplica il congegno tecnico.
In un capitolo finale mette in tutta evidenza la somma
importanza per lo studioso e per il funzionario di biblioteca
dei Repertori bibliografici, che mettono in pieno valore il
materiale prodotto dall’ingegno umano, e ricorda quanto
egregiamente si fa anche in Italia con amorosa cura, fra
altro, colla recente « Bibliografia Italiana » edita, a comin
ciare dal 1926, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L ’operetta densissima di materia, ordinata nella forma,
limpida nell’esposizione, merita ogni elogio e sarà bene
accolta da quanti amano il libro come elemento di elevazione
spirituale, mentre formerà come una salda base preliminare
per chi voglia accingersi allo studio di tutta la parte tecnica
e dottrinale della Biblioteconomia integrale.
Dottor
E n r ic o M u s s a .
E t t o r e C o z z a s i,
Un uomo.
Edizioni dell’ < Eroica >, Mi
lano. L . 10.
Intento ad una diuturna nobilissima fatica d’Arte, uie
dura da anni perseverante e lineare, anche se non ricono
sciuta come merita dalla critica che va per la maggiore
(ma Egli non è solo, in questo caso, ed è forse un segno di
nobiltà e di grandezza quello di suscitare intorno a sè certo
interessato silenzio o certa incomprensione derivata dal
troppo medio limite) Ettore Cozzani, il nobile poeta editore
e direttore di quella fucina di poesia che è l’« Eroica », ha
scritto un romanzo — il suo vero primo romanzo — che,
scostandosi nettamente dal genere da Lui fin qui seguito
di preferenza, in cui la preoccupazione estetica sembrò
avere il sopravvento su tutto, si riallaccia ad un’altra sua
opera significativa.
Il Regno perduto.
Quest’ultimo è della
stessa umana sostanza materiato, ma supera la consorella
in quanto a realizzazione d’Arte e va a collocarsi tra i pochi
nostri libri di prosa narrativa che possan leggersi — pur tra
i molti pubblicati — con gioia del sentimento e pieno sod
disfacimento dello spirito.
Nel
Regno perduto
Ettore Cozzani aveva espresso in
parole alte ed inimitabili la passione per la
sua
terra, fino a
raggiungere nell’ultimo capitolo un vertice di lirismo com
mosso, non dimentkabile.
In
Un uomo
questa terra è ancora viva e presente: la
Lunigiana e i monti Apuani si stagliano vivi contro la luce
del cielo, con tutta l’asprezza di una natura incomparabil
mente bella e selvaggia; ma uomini, torme di pensieri e di
passioni in atto li popolano e sentimenti chiosi ne formano
la spirituale atmosfera. Sentimenti che, quando M r h A m
hanno il fragore ed il bagliore delle tempeste nelle vaOi di
quei monti, dove il rotolar dei tuoni rimbombanti nette
cave ed il nastreggiar vipereo delle folgori
aspetti
di frane invisibili illuminate da apocalittici H H »
Ho, per esempio, •
rivissuta
» la magistrale scena delia
« varata » come l'avevo veduta un giorno di loglio « f a » sai
monti di Seravezxa, poco lungi dalla galleria dei
dopo uno sciopero di cavatori a mala pena composto. M’ers
compagna una creatura che sulle Alpi Apuane d aveva
lasciata quasi tutta la vita e non mollava a nessun costo;
on tipo alla Cesare Ferirmi, il protagon isti di
Un
« sa» ,
asperrimo a secco nette ronsidararioni.
Allo scroscio immane che mi face ■assaltata a ristate
E i non battè ciglio ed esclamò soltanto: c Tutto ic a r i da
noi; chiuso dentro • trami odo, materia, aoarini. p s iii r i
Quando ai sprigiona è aaa rovin i... *