

I
F R A
L I B R I
C. A. Avenati,
La riforma sindacale dell'anno X I I .
G. B. Pa
ravia e C., L. 3.
Sono indicate le parti essenziali della riforma dei Sinda
cati, dopo la legge sulle Corporazioni. L'esposizione assai
chiara interessa il pubblico, cui tornerà utile come orienta
mento nel nuovo sistema.
D o m e n ic o D e P a o li,
Igor Strawinsky.
G. B. Paravia e C.,
L. »>.
L'edizione, arricchita di commenti crìtici ed estetici
presenta in modo compiuto l’opera e la figura del grande
compositore. L'informazione è copiosa ed abbondante e
quasi sempre precisa ed accettabile.
N.
B ia n c h i,
G. Iìampter filibustiere esploratore.
G.
ravia e C. 1 Voi. L. 9.
B. Pa-
Guglielmo Dampier, lo scopritore delle isole Basche,
navigatore ed esploratore per istinto, fu anche pirata.
Fu anzi, probabilmente, pirata per amore della naviga
zione. verso la quale era attratto dal suo spirito inquieto
ed osservatore.
Nato a Kast Coker. nel Sommerset Shire il 1652, rimasc
orfano fin da fanciullo. Lasciati per necessità gli studi, fu
mozzo, soldato, piantatore nella Giamaica, raccoglitore di
legno di campeggio nel Messico, mercante.
Questa vita, già sufficientemente avventurosa e movi
mentata, lo mise a contatto coi filibustieri inglesi e francesi
coi quali fini per associarsi.
A differenza degli altri pirati, che nel 600 infestarono e
terrorizzarono i mari e le città costiere, al solo scopo di fare
bottino, il Dampier si interessava anche alla conformazione,
alla natura, ai costumi, alla fauna ed alla flora delle terre
non ancora note o poco note.
Studiava i fenomeni metereologici, le correnti marine,
le maree, tutto annotando in minuziose relazioni ed in trat
tati speciali, come quello da lui scritto sui venti.
Il suo viaggio attorno al mondo venne iniziato nel 1683
e concluso nel 1691.
Il Bianchi che pone in una giusta luce la figura morale
del Dampier, ci accompagna per tutto il suo fortunoso e
movimentato viaggio. Ci mette a contatto con la vita reale
dei filibustieri e ce ne fa vivere gli affanni, le imprese audaci,
le miserie, le astuzie, il disprezzo del perìcolo, tenendosi al
vero e scartando il ciarpame, non necessario per interessare
il lettore, del fantasioso
Fan da scenario, alla venturosa narrazione, l’immensità
dei mari, tenitori selvaggi, isole deserte, o scarsamente
abitate, usanze, civiltà, costumi svariati, resi ancor più
interessanti, e direi quasi nuovi, perchè rìferentisi ad
un’epoca nella quale la colonizzazione era appena ai primi
albon della sua opera uniformatrice di civiltà e di co
stumi.
L e a S am o g g ia ,
R. Peary alla scoperta del Polo Nord.
G. B. Pa
ravia e C., 1 Voi.
L .
9.
L ’attrattiva del mistero polare, ha sempre sedotto gli
audaci, gli studiosi, gli esploratori, disposti a gettare come
piccola e miserevole cosa rispetto alla immensità dell’im-
presa, la loro vita mortale.
Inglesi, olandesi, italiani, americani, hanno per quattro
secoli dato l’assalto alle immacolate regioni polari scrivendo
pagine di sacrificio, di sofferenze, di eroismo e di fede con
sacrata da un nobile e sacro martirologio.
Dalla spedizione di Thome (1527) a quelle recenti, la
serie di queste ardite esplorazioni ha segnato pagine glo
riose. anche se non sempre interamente fortunate.
Roberto Peary, con la tenacia dei suoi ripetuti assalti
alla Sfinge polare, il 6 aprile 1909 raggiungeva IV
‘ 1
meta.
« Trenta ore Peary rimase al Polo, e il suo pensiero rian
dava intanto i sacrifici corsi per conquistarlo: la propria
vita e quella dei suoi compagni tante volte messe in peri
colo. le sue energie dedicate esclusivamente a quel fine.
« Egli aveva trascorso nell’Artide complessivamente do
dici anni e finalmente era riuscito là dove tanti avevano
perduta la vita e donde altri erano tornati sconfitti ».
La grande, fortunata e fortunosa impresa, che concluse
trionfalmente dodici anni di tenace abnegazione, è talmente
irta di momenti drammatici ed emozionanti, è cosi intessuta
di imprevisti, offre aspetti, casi diversi e caratteristici della
vita artica, nei suoi costumi, nella sua civiltà, nelle sue case,
sensazionali, che la narrazione di essa sembra più il mera
viglioso svolgimento di un viaggio avventuroso felicemente
immaginato, che il racconto vero e vivo di una delle più
luminose pagine della storia delle esplorazioni terrestri.
U m b e rto G o z z a n o ,
Il Guerin Meschino.
G. B. Paravia e C.,
Torino. L. 8,50.
Nella collana paraviana: « Miti, Storie e Leggende ».
diretta da Luisa Banal, Umberto Gozzano ci narra la storia
di Guerin Meschino, il cavaliere pellegrino in cerca dei
suoi genitori.
In circa 200 pagine scrìtte con sobrietà e con piacevole
stile, illustrate da numerosi gustosi disegni di Carlo Nicco,
l’A . sfrondando e rendendo più maneggevole l’antico ro
manzo di Andrea da Barberino, pur conservandone quella
sua aria popolaresca, è riuscito a dare un divertente libro
specialmente adatto alla gioventù.
G.
D ’E t t o r r e s ,
Manuale del massaggio.
Un voi. di pa
gine 368 con 154 illustrazioni in nero e 4 pagine a adori.
G. B. Paravia e C., Torino. L. 29 (in Torino L. 19).
Il prof. dott. Demetrio Bargellini, Direttore dell’isti
tuto e della Clinica d’Ortopedia della Regia Università di
Torino, ha dettata la prefazione a questo interessante ed
istruttivo volume congratulandosi vivamente con l’A. che
«con questa opera insigne ha colmato la lacuna die eà-
steva in argomento nella letteratura medica».
I
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