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FRA I LIBRI

sulla scena il sano popolo spaglinoli) con le sue usanze,

la sua anima, il suo linguaggio e fa del teatro una ripnxlu-

zione della vita vera.

K bisogna essere grati a S. E. Farinelli che ha voluto

darci nella sua collezione le due commedie che meglio

rendono lo spirito di Frev Lope Feliz de Vega Carpio, ed

al Marone che ce ne ha dato cosi mirabile traduzione.

P ro f. A

d e l in a

Z

ig n o l i

.

P e d ro C a ld e ro n ,

La vita è un sonno e il Principe Costanti'.

Collana di traduzioni diretta da A. Farinelli. Casa Edi­

trice l". T. F. T„ Torino. Lire 8.

Moriva nel i<*35 Lope de Nega lasciando a succedergli

nel teatro spagnuolo. Pedro Calderon de la Marca che,

tredici anni prima, era stato con lui \ ìncitore 111 un solenne

concorso poetico bandito dalla città di Madrid, durante le

feste per la In-atilicazione del suo Patrono. Sant'Isidoro.

Anche Calderon è scrittore fecondo, ma la sua produ­

zione più interessante si riduce a circa 120 commedie e

So Autos, e la sua vita ed il suo pensiero sono affatto di­

versi. quasi direi opposti, a quelli del suo maestro.

F mentre Nega si rifugia in convento per cercar pace e

tregua all'irrequietezza del suo vivere, senza riuscirci, Cal­

deron vi giunge per seguire una sua ardente vocazione e

prendervi 1 voti, e vi muore mentre si stanno rappresentando

1 suoi Autos ed egli stesso attende a comporre un dramma

sacro.

Seguendo la naturale evoluzione della sua anima, 1 primi

>.1101 drammi sono storici e se qualche volta la storia è

tart.iss.ita tori imperdonabili anacronismi si è perchè egli

più cerca l'interesse del dramma che l’esattezza. Ma abban­

dona presto questo genere

jkt

darsi a quello filosofico reli­

gioso «I a questo appartengono 1 due drammi raccolti in

questo volume.

il Principe Costante. Ferdinando di Portogallo morto

situavo dei Mon che lo tengono in ostaggio per riavere dai

Portoghesi la uttà di Ceuta.

l

a

1

ila è un sogno,

svolge invece la tesi che tutto quaggiù

è follia, illusione, fugacità, che solo dopo la morte avviene

il risveglio alla vita eterna che sola è vera.

Si è rimproverato al Calderon di aver sempre fasciata

la realtà di un grande lirismo, di averla sempre idealizzata,

abl»ellita. illuminata nascondendone 1 difetti e le ombre,

ma di questo non possiamo lamentarci, anzi dobbiamo

ringraziarlo per averci data l'illusione che uomini e vita

siano migliori e più eccelsi.

Prof.

A d e l i n a Z ig n o li.

E. M.

P o

i.f.tt

i,

Rivelazioni su tre misteri.

Tecnografica

Editrice Tavecchi. Pergamo. — È offerta in omaggio

ai Medici che ne facciano richiesta alla Soc. An. Mag-

gioni, via C. Colombo, 40. Città degli Studi, Milano.

E.

M. Poletti, attualmente medico a Dalmine, in quel

di Bergamo, non è nuovo nel campo della Letteratura

Scientifica. Direttore della Rivista mensile • La Verità

Medica ». ha già licenziato alle stampe una diecina di vo­

lumi di grande valore scientifico e, ultimamente, un pre­

zioso volumetto dedicato agli insegnanti delle scuole rurali.

Ma dove ha dato forse meglio il senso della sua pro­

fonda cultura medica, è nel volume:

Rivelazioni

sm

tre

misteri.

Fermenti, vitamine, ormoni, misteri già quasi comple­

tamente svelati, fan luminosi della via della scienza a cui

tutti tendiamo perchè al di là di essi stanno, o dovrebbero

stare, la salute la giovinezza, la gioia di vivere.

E poiché il Poletti ha usato, come sempre, uno stile

vivace ed originale, che quasi ci fa dimenticare la difficoltà

del tema, il libro è letto con piacere non soltanto dai medici,

ma anche dalle persone colte che si vedono cosi iniziate.

senza fatica, alla conoscenza di una scienza nuova, che pos­

sono cosi avvicinarsi a questi nuovi metodi di cura con

quella fiducia che solo viene dal sa|>ere e che molto giova

ad accrescere il potere delle cure stesse.

l*rof.

A d e lin a Z ig n o li.

Lfic.l

S e r v o lis i,

Tommaso (iazzarnni.

Estr. dalla Rivista

« l.diurni civitas >. anno

V ,

fase.

V I,

pagg. 21. figg. 15.

Si

può anche non essere del tutto d ’accordo sul troppo

benevolo giudizio critico, che il Servolini in questo suo

studio formula sull'arte del pittore livornese Tommaso Gaz-

zarrini. uno dei tanti e dimenticati «accademici » della

prima metà dell' '800, autore di molti mediocri quadri sacri

o storici, e di qualche buon ritratto. Ma se si prescinda

dalla troppo indulgente rivalutazione critica, è giusto rico­

noscere che l'articolo del Servolini è condotto con somma

accuratezza, con ampia conoscenza del soggetto, e con

|>erfetta documentazione illustrativa e bibliografica. Riesce

cosi un utile e ben interessante contributo alla storia docu­

mentaria della pittura italiana nel primo ottocento.

V

it t o r io

V

ia l e

.

P ic c in in i A l b e r t o ,

Il Catasto.

Manuali Hoepli,

1034.

L. 12.50.

Il

sottotitolo • Guida pratica per la compilazione dei

tipi catastali di frazionamento della proprietà fondiaria »

rivela il carattere ed il programma dell'opera. Non si tratta

di un elaborato scientifico e teorico sul Catasto, ma di un

organico complesso di norme che valgono a guidare il

perito nelle operazioni di divisione dei terreni e dei fabbri­

cati in rapporto alle variazioni catastali.

In 147 fitte pagine, nelle quali sono intercalati modelli

di calcoli, facsimili di moduli e di tipi planimetrici, si svolge

una metilica esposizione di casistica utile non solo al

tecnico, nell'assolvimento ilei suo compito di perito, ma

anche al notaio che deve predisporre gli atti di trasferimento

e di divisione della proprietà immobiliare, e persino al

funzionano catastale nell'avviamento al suo ufficio.

L'opera

è

poi indicatissima per le perizie di espropria­

zione, specialmente là ove lo stato della proprietà edilizia

è

complesso per comunioni e sovrapposizioni.

GIUSEPPE ZUCCA CONDIRETTORE DELL' " ITALIA

CHE SCRIVE...

Giuseppe Zucca è stato chiamato a dividere con A. F. For-

miggini la direzione dell' « Italia che scrive •, l’autorevole

rassegna critico-bibliografica romana.

L'arguto editore ha dato cosi la notizia ai lettori:

• carissimi Lettori,

• vi sarà saltata all'occhio, nella copertina di questo

numero, la grande novità: abbiamo issato un condirettore.

Due direttori, vale a dire, un consolato. Il vostro affezio­

natissimo e solitario Formiggini aveva dunque bisogno di

consolazione? Chissà? La solitudine è. comunque e sempre,

la solitudine. Specie se sul Campidoglio. E dopo diciassette

anni... era prudente avere vicino uno più giovane: quanti

anni, i direttori dell’ics? Si tira la somma e si divide per due!

• Giuseppe Zucca non ha bisogno di esservi presentato

nelle sue virtù di scrittore: lo conoscete e lo amate da

tempo.

• Ma l'amico Zucca ha anche singolari, e dai più ignorate,

virtù di organizzatore, nel campo editoriale e in campi con­

tigui. Proprio per queste sue virtù, che avranno qui amplis­

simo campo di esser messe a tutta prova — oltre che per

il suo ingegno, per il suo buon gusto e per la sua vasta

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