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spese per il loro assestamento, come già è suc­

cesso dopo il periodo bellico.

Per evitare ciò è necessario iniziare subito trat

tative per un primo mutuo di almeno 100 milioni

di lire, facendo sopportare al bilancio del 1930

il carico del relativo servizio di interessi e di am

mortamento.

E poiché coll’incremento normale delle entra­

te si può appena far fronte al normale incremen

to delle spese dovute al continuo sviluppo della

Città, ed al conseguente ampliamento dei pub

blici servizi, chiara appare la necessità di rinfor­

zare immediatamente il bilancio ordinario, di

quello cioè indispensabile per il regolare funzio

namento dei puri servizi normali del Comune,

perchè diversamente, ed è bene dichiararlo aper­

tamente, ci si troverebbe prossimi al disavanzo.

Con un bilancio tanto stremato scomparirebbero

ben presto gli avanzi di gestione, e non si avreb

be quindi più la possibilità di poter fare quelle

opere che, quantunque comprese per obbligo

di legge o per disposizioni ministerali nella par­

te straordinaria del bilancio, si ripetono, per ne

cessità assoluta di cose, pur sempre tutti gli an­

ni sotto denominazioni diverse.

In tali condizioni non vi sarebbe la possibilità

di fare il servizio del debito che si dovrà ancora

contrarre verso la fine del 1932 per provvedere

al complemento degli impegni già assunti per le

opere straordinarie già in corso di esecuzione,

pel servizio del quale debito, occorreranno evi

dentemente nuove provvidenze.

La Città di Torino, eminentemente industriale

e la cui situazione ha certamente un gran peso

sulla vita economica di tutta la Nazione, non può

venire paralizzata nel suo sviluppo e nel suo

progresso

Si prospetterebbe quindi assai grave la situa­

zione del Comune di Torino se non si avesse fin

d ’ora l'energia di fronteggiare la situazione,

prendendo i necessari provvedimenti per Tasse

stamento sicuro del bilancio.

L’eccedenza attiva del bilancio normale pel

1929 ammontava a ...........................L. 9.580.968,80

Senza i provvedimenti adottati di cui «i parlerà

in «efuito, di fronte a incrementi normali di

entrateord. per il 1930 di L 13.924 741.10

n avrebberoavuti aumentidi

tpete ordinane per ««-vi­

zio debiti e incremento

tpete normali per........... 17.155.470.79

Da riportare L 3J30.729.69 > 9,580.968,80

Riporti L.

3.230.729,69

L.

9.580.968,80

con un'eccedenza di quote

tu quelle di

.............. L. 3.230.729,69

. 3.230.729.69

e conseguente riduzione della eccedenza attiva

del bilancio normale del

1930 a ..............

L,

6.350.239,1

I

contro

18.420.422.63

del

1928.

Tale eccedenza attiva del bilancio normale,

assolutamente inadeguata alle necessità originate

dal continuo sviluppo della Città, sarebbe entro

i! 1931 completamente assorbita dai nuovi oneri

dei maggiori debiti contratti.

Se si vogliono ridurre le accensioni di debiti

al solo fabbisogno per gli ampliamenti delie

Aziende municipalizzate e per le opere di ecce­

zionale e grande importanza, è indispensabile

che la eccedenza del bilancio normale a favore

del bilancio straordinario sia portata ad un mi­

nimo da 16 a 20 milioni di lire.

I provvedimenti proposti mirano appunto a

questo scopo e sono di due specie : aumento di

entrate mediante ritocchi della tariffa daziaria e

sospensione per un triennio del pagamento delle

quote di ammortamento dei mutui contratti col­

la Cassa di Risparmio di Torino.

Le modificazioni alla tariffa daziaria, come ri­

sulta daH'appcsita deliberazione, comprendono

riduzioni e abolizione di voci della tariffa (zuc­

chero, olio vegetale, burro, funghi, surrogati caf­

fè, ecc.) per un importo complessivo di oltre lire

5.000.000; aumento su altre voci della tariffa (vi­

no e bevande vinose ed alccoliche, carni, polla­

me e selvaggina, formaggi, caffè, dolci, saponi

fini e profumerie, ecc.) per un complesso di 15

milioni e mezzo di lire; con un aumento netto

quindi di ................................. l 1

0.400.000

Coll'applicazione dell'addizionale comunale a

quella governativa tulle bevande vinote ed

alcooliche, il Comune deve però abolire la

(atta di licenza lugli etercizi pubblici e to-

itituirla colla templice latta di rinnovazione,

con un minor reddito annuo di circa ..

> 2.500.000 —

per cui l'aumento netto ti retidua all'incirca a L. 7.900.000 —

Malgrado questo maggior gettito del dazio, ii

Comune di Torino continuerà a segnare, come

già si è visto, il limite più basso della pressione

fiscale, in confronto delle altre grandi Città con­

sorelle.

La sospensione pel triennio

1929-1932

del pa­

gamento delle quote di ammortamento dei de­

biti verso la Cassa di Risparmio, rappresenta