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La morte del senatore Del f ino Orsi

La sera del 28 ottobre si spegneva im­

provvisamente a Torino nella sua abitazio­

ne di corso Duca d’Aosta, il senatore conte

prof. Delfino Orsi.

Fino a poche ore prima aveva atteso con

la consueta alacrità alle cure quotidiane

della sua carica presidenziale presso l'isti­

tuto delle Opere Pie S. Paolo.

Scompare, con il senatore Orsi, una tra

le più attive e più apprezzate figure della

nostra città, dove, nel 1902, assumeva la

direzione del quotidiano «La Gazzetta del

Popolo ». Ma già in precedenza egli aveva

avuto modo di far valere le sue alte virtù,

la sua profonda rettitudine, il suo squisito

intelletto, prima neU’insegnamento, poi in

quel giornalismo che per lui doveva diven­

tare palestra di ardue battaglie e di patriot­

tiche iniziative.

Era nato il 7 luglio 1868 a Dogliani, ma

la sua famiglia apparteneva a Villanova

Mondovì, cui egli si sentiva sempre legato

con immutato fervore di a

Male. Ave­

va dedicato la sua gioventù a studi elevati,

che continuò anche in seguito a coltivare

indefessamente, conquistandosi una meri­

tata fama di scrittore dotto e brillante.

Le discipline letterarie lo avevano subito

attirato : vi si approfondì. Eira poco più che

ventenne quando all’Ateneo torinese otten­

ne a pieni voti la laurea in belle lettere.

Ebbe dapprima la cattedra al Liceo di Asti,

indi per concorso, quella al Collegio Mili­

tare di Roma. Frattanto contraeva salde

amicizie con illustri personalità, tra cui Co­

stantino Nigra e Ferdinando Martini che lo

ebbero in grande considerazione.

Nella capitale Delfino Orsi divenne in

breve assai noto negli ambienti politici e

culturali. E’ d’allora l'inizio della sua atti­

vità giornalistica, nella quale doveva rapi­

damente eccellere fino a diventare Maestro

riconosciuto ed ascoltatissimo da quanti

avevano la ventura di trovarsi al suo fianco.

Furono Giovanni Battista Bottero e

Baldassarre Cerri i primi a chiedere la sua

collaborazione per il vecchio foglio subal­

pino. L'incarico occasionale si mutò più

tardi in regolare e continuativo ufficio di

corrispondente ; ed egli abbandonò eoa