

U n a s e r a t a d o p o l a v o r i s t i c a : l ' a s p e t t o d e l l a s a l a •
( Fot . comm. G l i t i l o a e )
L’aper tura del Teatro Reg io
Anche quest’anno, malgrado le difficol
tà d ’ordine molteplice che contrastano il re
golare svolgimento della nostra stagione li
rica, la Società del Teatro Regio ed il Co
mune, sono riusciti, superando ostacoli che
solo chi è « addentro alle segrete cose » è in
grado di conoscere, a comporre un pro
gramma attraente ed a raccogliere, d’ac
cordo cogli altri grandi teatri italiani che se
li contendono, numerosi artisti di prim'or
dine ad accrescere così l ’interesse ed a giu
stificare anche la scelta di taluni spettacoli.
L a f o r z a d e l d e s t i n o
Opera d'apertura : <«La Forza del Desti
no » che eseguita di frequente sulle scene
minori, da parecchi anni più non compari
va su queste scene : nelle condizioni, cioè,
adeguate alla grandiosa visione immaginata
dall’Autore.
Ed invero questo è uno dei quadri più
vasti cui si sia accinto Verdi nella piena ma
turità del suo ingegno, sia pel numero dei
personaggi, sia per la varietà degli episodi
collaterali alla romantica vicenda. Che se la
fusione non risulta perfetta, se non ovun
que la correlazione tra la congerie di fatti e
di luoghi è palese, il compositore raggiun
ge tuttavia vertici sublimi : in ispecie là ove
più serrata è l'azione e maggiormente de
ciso l ’urto dei sentimenti e delle passioni.
La musica verdiana eminentemente sinteti
ca, attiva ed introspettiva, compie in questa
circostanza il miracolo. Liberata dal peso
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