

bità storica e del suo equilibrio letterario ìegga
1 Introduzione alla ristampa dell
Adone
del Ma
rino, che curò per il Paravia. Chi desideri farsi
un’idea della vasta conoscenza che ebbe del
mondo dantesco, vegga la sua traduzione della
Vita di Dante
di Paget Toynbre, che arricchì di
copiose utilissime note.
Ma oramai egli aveva da anni concentrato il
nerbo della sua attività sopra il Gioberti. Il Gio
berti era la sua passione e la sua vita. La rina
scenza giobertiana di questi ultimi anni si può
anzi dire che sia stata per buona parte opera *
merito suo. E non soltanto perchè curò la ri
stampa di molte delle più celebri opere del filo
sofo, come il
Primato e
il
Rinnovamento,
com
pilò antologie del pensiero di lui che entrarono
nelle scuole; ma perchè illustrò, con novità di
documenti e di vedute, tanta parte dell'agitata
sua vita.
Cominciò, crediamo, con la fortunata scoperta
e la ristampa di un opera introvabile oramai agli
studiosi, l'ultima risposta ai Municipali; e da
allora non ebbe pace fin che non riuscì ad assi
curare alla Biblioteca Civica di Torino tutte le
carte dell’Uomo insigne. Le spogliò ed annotò
ad una ad una tutte quante, e da esse trasse
l'idea della necessità di pubblicare l'epistolario
completo dello scrittore. Fatica immane, cui
m
sobbarcò con amere, coadiuvato da Giovanni
Gentile. Parecchi volumi sono già usciti, altri
seno pronti; e l’opera sarà presto finita, perchè
gli additamenti e le notizie del Balsamo raccolti
renderanno agevole al successore l'ultimo tratto
d: via. Storici ed eruditi del Risorgimento sfrut
teranno ampiamente per i lavori propri quella
quasi inesauribile miniera di documenti, di fat
ti. di notizie; tutti saranno grati all'operoso rac
coglitore. Ma chi lo ha veduto per anni ed anni
attendere ad essa con pertinacia ostinata, non
può scordare che eg li è nobilmente caduto per
essa sul lavoro. Sentiva la vita sfuggirgli, e vo
leva arrivare : perciò osò continuare anche
quando medici e amici lo pregavano insistente
mente di volersi per qualche tempo riposare.
Non invano egli era vissuto gli ultimi suoi anni
con il più grande forse, certo con il più singo
lare ed eloquente filosofo italiano. La vita ha
valore per quel tanto che si dà di essa al culto
delle grandi idealità. E la ricerca storica, in
quanto lumeggia gli ardimenti dello spirito uma
no, le sventure e le glorie della Patria, fu per
Gustavo Balsamo Crivelli suprema idealità del
l'operosa sua vita.
Il Podestà, nella seduta della Consulta muni
cipale tenutasi il 27 dicembre, dopo aver com
memorato la nobile figura di S. E. Gamba, ha
pronunziato le seguenti parole :
« Altra figura eletta di cittadino (i Consultori
si alzano in piedi e vi rimangono per tutta la du
rata della commemorazione), scomparso pure
dopo l'ultima seduta della Consulta, era il mar
chese prof. Gustavo Balsamo Crivelli : figura a r i
stocratica pei nobiltà di natali e austerità di vita
che fu — rammentiamolo a suo onore — socia
lista nel buon senso della parola, perchè sentì
tutta l'umanità della questione sociale, e pro
fessò quindi un socialismo che veniva interamen
te dal cuore.
« Egli ricoprì importanti cariche cittadine, e
dal 1902 tino al 1920 sedette qui sui banchi de!
Consiglio comunale. Quando venne il Fascismo,
egli capì il nuovo alito che rigenerava l'Italia :
senza essere stato fascista. Egli fu un grande am
miratore del Duce e fu un grande ammiratore
e comprensore del Fascismo.
« Come uomo di studio. Egli lascia un'opera
imperitura, in modo particolare
YEpiatolario
di
Gioberti, cui aveva dedicati gli ultimi anni della
Sua vita. Il Comune, a testimonianza dell’opera
Sua, gli aveva offerta la grande medaglia d'oro
conferitagli dal Ministero della Pubblica Istruzio
ne. Anche al Balsamo-Crivelli inviamo il noatro
pensiero riconoscente quale si addice a un cit
tadino che ha onorata la Sua Città ».