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clama : la valorizzazione di Torino, della Tori­

no storica, della Torino del passato e della T o ­

rino economica, industriale del presente.

K Torino ha una funzione nazionale per il suo

passato, per la sua storia, inquantochè la storia

d'Italia si compendia in gran parte nella storia

di Torino.

" L'Italia d'oggi deve a Torino il fatto di esi

stere, i suoi natali, deve a Torino la sua Monar­

chia, la Monarchia Sabauda. Deve a Torino e

deve al Piemonte la sua burocrazia : quel mo

desto travetto che è di esempio a tutti i buro­

cratici d ’Italia e, direi, del mondo, nella sua

piccolezza e nella sua grandezza al tempo stes­

so. Torino, che è così carica di storia, ha un p o ­

sto di avanguardia, che impone a noi torinesi

della Torino del presente anche l'obbligo di es­

sere all'altezza della nostra tradizione. Torino

presente risponde al suo passato : è all'avan­

guardia del progresso industriale, è all’avan­

guardia del progresso tecnico e perciò ho voluto

affermare che Torino deve essere la capitale de!

braccio e del pensiero ».

L’ inaugurazione della stazione radiofonica di

Torino

A lla presenza di tutte le autorità cittadine è

stata ufficialmente inaugurata la sera del 13 feb­

braio la stazione radiofonica di Torino sita nel

palazzo dell'elettricità di via Bertola. Dopo l’e ­

secuzione degli inni patrii, l'ing. Marietti ha

spiegato le caratteristiche della stazione trasmit­

tente dell*Eremo.

Dopo di lui hanno parlato S. E. il Prefetto,

il Podestà ed il Segretario federale Barone

Basile.

L ’oratore ufficiale Orazio Quaglia ha quindi

conversato piacevolmente su la Radio e del suo

rapido sviluppo nel mondo.

Una riunione in Munieipio per coordinare

l’assistenza pubblica

Nella mattinata del 18 corrente il Podestà

Thaon di Revel — presenti il Segretario Fede­

rale Basile e il Segretario Generale della Con­

gregazione di Carità — ha riunito nella sala del­

le Congregazioni al Palazzo del Comune tutti i

Fiduciari dei Circoli rionali, allo scopo di creare

un più intimo collegamento tra gli organi fasci­

sti e I*Amministrazione civica. II Podestà ha il­

lustrato chiaramente il suo concetto, partendo

da una necessità contingente, cioè quella di

provvedere, come già si provvide in altri centri,

a soccorrere i bisognosi colpiti dal rigore ecce­

zionale di questo inverno e di giovarsi per tale

opera dei Circoli rionali, per giungere ad una

più ampia visione di quelli che d’ora innanzi

saranno i compiti dei delegati rionali in rap­

porto e concordanza con la podesteria. Ha det­

to come egli desideri, quale fascista e quale

rappresentante del Comune, che ogni necessità

ed ogni provvidenza di possibile realizzazione

venga segnalata al Comune dai Fiduciari rio­

nali. che in questa loro specifica funzione sono

appunto nelle migliori condizioni per tali indi­

cazioni. Ha fatto rilevare come per il passato

ogni progetto d'opere avesse un suo recondito

movente elettorale o per lo meno di clientela,

mentre per contro il Fascismo tende a far sue

tutte quelle iniziative che

creare privilegi

di classe e di categorie, di

di individui,

rientrano nel quadro panoramico degli interessi

cittadini.

Il Segretario Federale, plaudendo a codesti

proponimenti del Podestà, gli ha data assicura­

zione di tutto l’appoggio e di tutta la più cor­

diale collaborazione degli organi del Partito;

ha tratteggiato quindi brevemente quanto già si

era compiuto pel finanziamento e per il pros­

simo funzionamento degli Istituti assistenziali,

emanazione diretta dal Partito, opere codeste

che vanno dalla Casa dei Sindacati alla Sede

Federale, da questa alla Casa dello studente :

edifici che avranno alla periferia le loro propag­

gini nelle case del Dopolavoro e nei Circoli rio­

nali, che in esse saranno incorporati. Il Segre­

tario Federale ha concluso dicendosi certo che

il nuovo Podestà saprà assolvere al suo compito

che. oltre essere quello di provvido e diligente

amministratore, deve essere quello di tenace e

animoso assertore e realizzatore delle finalità

fascistiche.

Il Segretario Generale della Congregazione di

Carità ha presa quindi la parola per dirsi felice

di tale concordanza di intenti, da cui deriveran­

no quei pratici risultati che non è possibile rag­

giungere se non quando la beneficenza, spesso

di iniziativa singolare e come tale slegata, non

venga coordinata in un solo quadro organico in

cui tutti gli sforzi convergano sommandosi per

un unico scopo.