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A . FAR INE LL I

:

Beethoven e Schuberl.

G . B- Para-

via - Torino- Un voi- 1929. L- IO.

Contiene due commemorazioni tenute al nostro

Liceo musicale-Vi è stato aggiunto il discorso schu-

bertiano pronunziato in lingua germanica dall A .

trenta e più anni or sono e che Paola Honegger ha

tradotto in italiano per questa edizione.

M -

P O N Z O :

Alla ricerca delle attitudini nei giovani.

Guida di psicotecnica applicata all’orientamento

E

rofessionale, con 114 figure e 4 tavole fuori testo.

Jn voi. 1929. L . 15.

Questo volume, presentato da una prefazione dei-

l’On. Olivetti, è il primo libro italiano che tratta in

modo scientifico, ma con finalità di divulgazione,

l’ importantissimo argomento.

Fra le ultime novità della Casa Paravia, notiamo

un volume della elegantissima collezione

Le Rose :

« Come il vento » di Bianca Magrino, delicato rac­

conto in cui il destino dell’uomo appare come le

foglie in balia al vento ed in cui è ritratto al vivo

l’animo del fanciullo; e la « Spedizione di La Pè-

rouse » , nel grande Oceano, narrata da A . Locate Ili.

C. F. La Perouse, navigatore del secolo X V III,

compì un viaggio interessantissimo, ricco di episodi

drammatici, dall’America all’Asia.

Il n- 9 del « Secolo X X » consta di 40 pagine

dedicate all'evento della conciliazione e contiene

articoli di D- Angeli, G . Bevione, L. Chiarelli,

C. Crispolti. L- D ’Ambra, A . Lualdi, F- Meda,

L ’A . Mondini, P. Stoppani, E . Vercesi e N. Zin-

garelii; oltre ad una musica di N- Cattozzo ed una

puntata di romanzo di C. Linati-

La casa

D e Agostini

di Milano, continua la pub­

blicazione dei romanzi dei grandi prosatori, tutti

egregiamente illustrati da B- Porcheddu, stampati

in edizione accurata- L ’ultimo libro uscito è : « A n ­

gelo di Bontà», di J. Nievo, che era da tempo

esaurito- (Un voi. di pag- 200. L . 3,50).

S T E N . «Gallerìa Piemontese». Libro II-

Un ora­

tore ed un aratore

di Giovanni Faldella- Un vo­

lume. Sten - Torino. L. 9.

L o scorso anno fu pubblicato il primo libro di

onesta collana, il quale conteneva due profili: uno

del senatore Canonico, l’altro del dott. Giordano.

Esce ora il secondo libro, contenente lo studio in­

torno ai discorsi di T . Villa ed il profilo di F- Garelli.

Nella briosa, patriottica avvertenza, che il Sena­

tore Giovanni Faldella ha premessa a questo volume,

l’ illustre Autore ne sintetizza il contenuto scrìvendo:

« H o abbinato in questo volume lo studio intorno ai

discorsi di un efficace oratore e il profilo di un fa­

condo e fecondo agronomo. L ’oratore è stato anche

un magnifico espositore di prodotti... Ho chiamato

aratore l'agronomo : locchè non costituisce un sem-

)lice bisticcio di accompagnatura e riscontro con

'oratore-.. Si è anche perchè - l’aratore... non pure

ia insegnato la migliore aratura della terra, ma ha

pure in più larghi solchi o rilievi indicati e promossi

utili tracciati ferroviari per fraterne comunicazioni-..

ed ha altresì predicata l’aratura dei mari per i mag­

giori commerci italiani ed umani » .

La lettura del presente libro, come del resto di

tutti i lavori del Faldella, riesce particolarmente in­

teressante e gradita-

R A F F A E LE C iaM P IN I.

Quel che i nostri occhi hanno

visto.

Pagina di storia italiana 1915-1920. Torino

Edizioni S .A .C .E .N . 1928- L - 8.

Non pagine di storia, ma romanzo d’ambiente

che, meglio, della storia, riesce a dare con vivezza e

con passione di vita vissuta il quadro di quella che

fu la vita italiana dal 1915 al 1920, durante la guerra

e nell* immediato dopoguerra, sino al primo sorgere

dell’aurora fascista.

L ’azione si svòlge a Scansano, un paesetto di T o ­

scana : ma potrebbe egualmente essere posta in qual­

siasi altro luogo, tanta è la universalità dei " tipi ' che

ne vivono la vicenda, descrìtti con vivezza, con bril­

lante scioltezza con verità profonda.

Il critico freddo e notomizzatore sofisticheggiante

vi può certo rilevare forzature, ingenuità, procedi­

menti non nuovissimi e non perfetta purezza di lin­

gua : ma il lettore che legge senza pregiudizi, e so­

pratutto il lettore che 'ricorda1, è preso a poco a poco

dal racconto, dalla evidenza con cui in alcune pagine

veramente belle si parla della psicologia del combat­

tente, della propaganda sovversiva nelle campagne,

del sorgere della idea fascista, della vita nel piccolo

ambiente provinciale.

Il cav. Ippolito Tirindelli è perfetto e potrebbe

degnamente figurare nei romanzi dei nostri migliori :

la scena con cui egli vorrebbe chiedere conto a

Giorgio Alticozzi d uno schiaffo ricevuto è ricca di

umorismo squisito; certi scorci di campagnoli sono

tagliati rudemente con una solidità notevole che fa

ricordare il realismo zoliano.

Il Ciampini ha così costrutto - cosa rarissima • un

romanzo a tesi saldamente equilibrato, artisticamente

non disprezzabile che, se per una parte testimonia

di qualche suo difetto (superabilissimo con un più

severo controllo del proprio lavoro) ne prova dal­

l'altra l’ottimo temperamento di narratore, di arguto

delineatore di caratteri.

E sopratutto ha scrìtto un libro di fede che - come

disse il Duce per la Storia della rivoluzione fascista

del Chiwrco - deve essere letto dai giovani che non

hanno vissuto quei giorni, dagli anziani che vi hanno

lottato e sofferto, e sopratutto a da chi non ricorda* e

dai numerosi commendatori Panzavolta che nella

meravigliosa Italia sorta dal cupo travaglio di allora

non vedono nulla di notevole 'perchè, già, loro

l’avevano sempre previsto '...

p.

r.